Carteggio n°22: l'America contro l'emergenza climatica
Il climate change tra apocalittici e integrati, i negazionisti del cambiamento climatico, la nuova diplomazia green americana, la rovente Death Valley e la fotografia del climate change.
I find nothing anywhere else in point of climate which Virginia need envy to any part of the world. Here they are locked up in ice and snow for six months. Spring and autumn, which make a paradise of our country, are rigorous winter with them, and a Tropical summer breaks on them all at once.
– Lettera a Martha Jefferson Randolph, 31 maggio 1791
Un clima così temperato come quello della Virginia del 1791 è ormai un lontano ricordo e la lotta a un cambiamento climatico è ripresa dopo un quadriennio che l'aveva completamente accantonata.
Quella che poteva essere una questione bipartisan (e fino al 2011 lo è stata) è diventata uno dei massimi motivi di divisione, quello che determina l'appartenenza a uno dei due schieramenti. Ma la questione è molto più complessa. E lo vedremo nel carteggio odierno.
La lotta al climate change tra apocalittici e integrati
Daniele Visioni, climatologo e ricercatore della Cornell University, ci spiega come la lotta all'emergenza climatica si muova su diversi binari e di come i due approcci, quello catastrofista e quello scientista, abbiano seri limiti.
A chi conviene negare il cambiamento climatico?
Chi è che lotta però più attivamente per trovare una soluzione, negando il problema e allontanandolo, sono quei think tank foraggiati da miliardari liberalconservatori con interessi nel petrolio e nella chimica. Viola Stefanello ci guida in questo mondo impegnato da anni a ridurre le dimensioni del problema.
La nuova diplomazia green americana
Dopo Trump, gli Stati Uniti vogliono ritrovare la leadership globale nella diplomazia per la difesa dell'ambiente. Sofia Eliodori racconta dei vari piani d'azione del governo americano per coinvolgere gli alleati storici e gli avversari nel raggiungere un obiettivo che interessa a tutto il pianeta.
Cosa possiamo imparare dalla rovente Death Valley
Le temperature record di questi mesi raggiunte in luoghi roventi come la Death Valley, in Arizona, sono una spinta a ripensare il rapporto dell'Uomo con la Natura. Senza recriminare sui secoli passati, ma facendo tesoro degli errori. Valeria Torta, autrice della nostra rubrica di ambiente Greenbacks, ci guida in una panoramica su quanto successo nell'ultimo periodo.
Il fascino insidioso della fotografia del cambiamento climatico
Ma le foto dei disastri come mai sono affascinanti, a volte? Questo ci aiuta a prendere coscienza dell'emergenza oppure la estetizza, banalizzandola. Chiara Piotto fa una riflessione finale sulla fotografia di questi eventi catastrofici, fornendo un utile vademecum per un'etica della fotografia climatica, per non anestetizzare l'opinione pubblica.
Buona lettura!