Carteggio n°81: Il meglio e il peggio della stampa statunitense
Gli esempi di successo delle testate giornalistiche americane e la polarizzazione delle reti televisive d'informazione
"The way to prevent these irregular interpositions of the people is to give them full information of their affairs thro’ the channel of the public papers, and to contrive that those papers should penetrate the whole mass of the people."
Lettera a Edward Carrington, 16 gennaio 1787.
Buona giornata ai lettori di Jefferson!
Quest’oggi affrontiamo un tema che incombe in tutte le redazioni del mondo, compresa la nostra: qual è il modo di rendere sostenibile una pubblicazione nel lungo periodo? Nessuno lo sa, meno che mai conoscono la ricetta magica gli editori statunitensi. Già abbiamo parlato della desertificazione dei media locali in un nostro precedente carteggio, stavolta affrontiamo i metodi messi in campo dai colossi nazionali. Con alterni successi. Se volete, potete contribuire alla nostra sostenibilità con l’offerta di un caffè alla redazione.
Buona lettura!
L’impero digitale del nuovo New York Times
di Benedetta Agrillo
Il più prestigioso dei quotidiani americani ha raggiunto la sospirata sostenibilità finanziaria grazie a una brillante strategia di diversificazione e di acquisti. Lo spiega Benedetta Agrillo.
La crisi infinita dell'informazione americana
di Emanuele Monaco
Da un lato tornano i sindacati in redazione, dall’altro però i quotidiani non riescono a risollevarsi da una spirale mortale. Nemmeno il Washington Post dopo la cura Bezos naviga in buone acque, come spiega Emanuele Monaco.
La radicalizzazione delle televisioni per non perdere audience
di Francesca Torcasio
La polarizzazione politica negli Stati Uniti ha raggiunto livelli senza precedenti, in gran parte alimentata dal cambiamento nel panorama mediatico all’interno del Paese: l’analisi di Francesca Torcasio
Perché in un anno Semafor è cresciuto e The Messenger è fallito
di Marco Arvati
Semafor e The Messenger hanno tentato di imporsi sul mercato: uno è cresciuto, l’altro è fallito. Cerchiamo di spiegare perché con Luca Sofri, direttore de Il Post, intervistato da Marco Arvati.