Carteggio n°59: I Parental Rights non esistono
Sono diventati l'arma della destra conservatrice nella guerra culturale contro i democratici, ma cosa sono veramente?
Every human being, my dear, must thus be viewed according to what it is good for, for none of us, no not one, is perfect; and were we to love none who had imperfections this world would be a desert for our love.
Lettera a Martha Jefferson Randolph, 17 luglio 1790
Buona giornata a tutti i lettori di Jefferson!
Oggi il nostro carteggio ha deciso di prendere una posizione molto chiara sul tema dei cosiddetti parental rights.
Chiaramente, non riteniamo chiaramente che i genitori non abbiano diritti su come educare i figli. Quello che la redazione ritiene inaccettabile è la pretesa da parte della destra nazional-conservatrice che alcuni genitori con un certo orientamento politico e certe connessioni valgano più degli altri.
Senza contare che la concezione che fa da cornice a questa espressione racchiude una visione proprietaria dei figli, che devono essere educati secondo il volere dei genitori anche contro la loro volontà. Detto questo, possiamo cominciare con il nostro viaggio.
Un nuovo allarme morale per i repubblicani?
di Emanuele Monaco
Emanuele Monaco ricostruisce la cornice storica dei vari moral panic e come la moderna destra repubblicana li stia utilizzando come fulcro del proprio programma politico.
Le idee antiscientifiche dei conservatori Gop
di Laura Gaspari
Laura Gaspari analizza le teorie pseudoscientifiche alla base delle numerose leggi approvate dagli stati a guida repubblicana per impedire il processo di transizione dei minori.
Le radici di una guerra culturale
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Marco Di Crescenzo va alla radice del concetto di Parental Rights. Dove nasce e perché diventa quello che è oggi?
Costruire un gruppo di pressione fittizio: il caso delle Moms for Liberty
di Antonio Junior Luchini
Antonio Junior Luchini prende in esame il gruppo delle Moms for Liberty, un esempio di come certe lobby siano tutt'altro che nate spontaneamente.