Carteggio n°92: Quattro punti su cui si giocano le presidenziali
Politica estera, sanità, economia e immigrazione: i temi che dividono l'America.
“If once elected, and at a second or third election outvoted by one or two votes, he will pretend false votes, foul play, hold possession of the reins of government, be supported by the states voting for him, especially if they are the central ones lying in a compact body themselves and separating their opponents: and they will be aided by one nation of Europe, while the majority are aided by another.”
Lettera a James Madison, 20 dicembre 1787
Buona giornata a tutti i lettori di Jefferson!
In questa missiva citata all’inizio due futuri presidenti ragionavano sul pericolo di un’elezione contestata dove uno dei due contendenti avrebbe potuto urlare ai brogli senza prove, eventualità non accaduta fino al 2020. Prima di arrivare a questo però, ci sono diversi punti nodali su cui Kamala Harris e Donald Trump si giocheranno le loro possibilità di elezione il prossimo 5 novembre. La nostra redazione ha deciso di analizzare questi punti singolarmente.
Buona lettura!
Harris e Trump a confronto verso il mondo
di Antonio Junior Luchini
Dalla guerra in Ucraina alle guerre commerciali con la Cina, uno sguardo alle piattaforme dei due candidati sulla politica estera raccontate da Antonio Junior Luchini.
Sanità per tutti? La sfida di due modelli contrapposti
di Vittoria Prestifilippo
La sanità è un tema cruciale per le presidenziali. Le idee di Trump e Harris sull’ACA, sui costi dei farmaci e sull’aborto sono contrastanti e il loro impatto sull’elettorato ha sfumature complesse, spiega Vittoria Prestifilippo.
Kamalanomics o Trumponomics 2.0: quale idea convincerà i cittadini statunitensi?
di Niccolò Martelli
Le proposte economiche isolazioniste e protezioniste di Trump si contrappongono a quelle leggermente populiste di Harris: l’analisi di Niccolò Martelli.
L’immigrazione è ancora un tema caldo
di Davide Cucchi
Il flusso di migranti dal Messico è un tema su cui Trump punta quasi tutto, ma anche i dem si sono spostati verso posizioni più dure, racconta Davide Cucchi.