Carteggio n°108: Salvador, il buco nero dell'America
Un focus sul Paese usato dall'amministrazione Trump come prigione per migranti irregolari e altri "nemici pubblici" grazie a un presidente molto particolare
“I feared from the beginning that these people were not yet sufficiently enlightened for self-government; and that after wading through blood & slaughter, they would end in military tyrannies, more or less numerous.”
Lettera a John Adams, 22 gennaio 1821
Buona giornata a tutti i lettori di Jefferson!
Oggi andiamo qualche migliaio di kilometri al di sotto del confine con il Messico, in un piccolo paese diventato tristemente noto per il rapporto che il suo presidente-autocrate Nayib Bukele ha con l’amministrazione di Donald Trump: di fatto, una sorta di retrobottega dove l’apparato repressivo statunitense cerca di mantenere la sinistra promessa che l’attuale presidente ha fatto in campagna elettorale: deportare il più grande numero di irregolari possibili. E pazienza se qualcuno di loro è regolare, innocente o catturato per sbaglio. El Salvador è diventato dunque un ingranaggio fondamentale per realizzare le mire autoritarie dell’attuale amministrazione. Senza dimenticare di raccontare però un Paese che si è profondamente trasformato negli ultimi anni.
Noi lo abbiamo fatto con una selezione di argomenti nodali.
Buona lettura!
Diritti addio e deportazioni: le ingiustizie della nuova politica migratoria USA
di Benedetta Agrillo
Tra accuse infondate, sentenze ignorate e rimpatri forzati, il nuovo corso americano mette a rischio rifugiati e innocenti, come sta succedendo a El Salvador: l’analisi di Benedetta Agrillo
Nayub Bukele, il dittatore più cool del mondo
di Pietro Carignani
Un ex politico di sinistra diventato sovranista sta trasformando El Salvador: ritratto del nuovo alleato di Donald Trump scritto da Pietro Carignani
El Salvador: la svolta repressiva di Nayib Bukele
di Giulia Faiella
Dalla lotta alle gang alla stretta sui diritti: l'evoluzione della politica di sicurezza di El Salvador spiegata da Giulia Faiella
Come raccontare El Salvador?
di Elisa Carrara
Narrare un Paese dimenticato significa scegliere di osservare l’invisibile e dare un volto e un’anima a coloro che "già da molto tempo hanno smesso di contare": Elisa Carrara prova a rispondere alla domanda del titolo