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Brittney Griner tornerà a giocare. La parola al campo
Dopo l'ingiusta detenzione sofferta in Russia, la stella delle Phoenix Mercury è pronta per la stagione WNBA 2023
La notizia non è inattesa, ma può capitare che anche l’ampiamente previsto valga un adeguato commento. Brittney Griner giocherà nella stagione 2023 per le Phoenix Mercury, unica maglia da lei indossata nella carriera WNBA fin dal 2013, quando fu la prima scelta al draft, dopo la sontuosa carriera universitaria con la maglia di Baylor, raccontata in un libro davvero ben fatto.
In Russia
Riavvolgiamo il nastro. Come abbiamo già avuto modo di scrivere, Brittney Griner ha saltato la scorsa stagione in seguito a vicende piuttosto note e per nulla sportive. Il 17 febbraio fu arrestata nell’aeroporto di Seremetyevo, nella regione di Mosca, dove si trovava perché in forza alle pluricampionesse europee dell’UNMC Ekaterinenburg (molte stelle WNBA giocano in Europa, poiché la lega americana è estiva). Il motivo era stato il rinvenimento di una carica di sigaretta elettronica contenente olio di hashish.
In un primo momento si era pensato che la questione si potesse risolvere in maniera non troppo complicata, tanto che in molti – noi compresi – speravano nella liberazione di Griner prima dell’inizio della stagione WNBA, previsto per maggio. Così non è stato. Complice la crisi diplomatica tra Russia e Stati Uniti seguita all’invasione dell’Ucraina, la situazione della campionessa si è fatta sempre più delicata, fino ad arrivare a una condanna (4 agosto 2022) addirittura a nove anni di carcere per possesso e contrabbando di droga. Un reato rubricato in maniera inverosimile, alla luce dei fatti. Dopo alcuni mesi di detenzione, Griner è stata rilasciata lo scorso 8 dicembre in uno scambio tra prigionieri che ha coinvolto il trafficante d’armi russo Viktor Bout, al tempo in carcere negli Stati Uniti.
Le dichiarazioni
Cominciamo da quanto detto da Griner, che dal momento del rilascio ha soprattutto osservato un ovvio silenzio, centellinando le uscite e le dichiarazioni pubbliche. In primo luogo aveva ringraziato il presidente Biden e tutti quanti si erano spesi per la sua liberazione, dicendosi pronta a fare tutto quanto in suo potere per supportare le azioni volte a riportare a casa le cittadine e i cittadini americani ancora detenuti in terra straniera.
A questo scopo aveva anticipato che avrebbe messo a disposizione quanto era stato fatto per lei, a partire dalla piattaforma “We are BG”, sostenuta dal mondo dello sport e non solo. Secondariamente, aveva presto (già il 15 dicembre) anticipato di voler tornare in campo, dicendosi pronta a rinnovare il contratto con Phoenix. L’auspicio ha trovato conferma nei fatti e pochi giorni fa il management delle Mercury ha annunciato il rinnovo di Griner per la stagione 2023. Il general manager Jim Pitman ha commentato la notizia con entusiasmo: «BG ci è mancata ogni giorno della sua assenza e, anche se la pallacanestro non era la nostra preoccupazione principale, la sua presenza sul parquet, nello spogliatoio, nell’organizzazione e nella comunità ci è mancata molto. Continueremo a utilizzare le risorse della nostra organizzazione per sostenerla, dentro e fuori dal campo, e siamo entusiasti per lei che potrà tornare alla pallacanestro, che ama così tanto. Questa è una firma speciale e oggi è un giorno speciale per tutti noi».
Evidentemente, l’organizzazione di Phoenix vuole impegnarsi a sostenere Griner anche nel suo impegno sociale. Il presidente delle operazioni commerciali delle Mercury, Vince Kozar ha confermato la gioia del collega, ricordando che «nessuno di noi dimenticherà dove eravamo l’otto dicembre quando abbiamo saputo che BG stava tornando a casa o il quindici dicembre quando ha annunciato che non solo intendeva giocare a basket nel 2023, ma che lo avrebbe fatto per le Mercury. E so che nessuno di noi dimenticherà mai come ci si sentirà ad accoglierla di nuovo sul parquet di casa il 21 maggio. Conoscere BG significa amare e apprezzare BG, e non vediamo l’ora di dimostrarglielo di persona con migliaia e migliaia di suoi grandi sostenitori tra tre mesi esatti, in occasione del nostro Welcome Home Opener». Certo il suo rientro sarà un evento.
Griner ha partecipato al Superbowl, e dopo la firma, ha ricevuto una standing ovation ai NAACP Image Awards, riconoscimenti attribuiti dalla National Association for the Advancement of Colored People alle personalità afroamericane distintesi per il proprio lavoro nel mondo dell’arte, del cinema, della scrittura, dello sport. Griner ha partecipato alla manifestazione assieme alla moglie Cherelle e ha colto l’occasione per sollecitare l’opinione pubblica, ancora una volta, a “continuare a lottare” per garantire che tutti gli americani detenuti all’estero vengano riportati a casa.
Il basket
Andiamo in chiusura sul parquet, dove tutti gli appassionati di basket non vedono l’ora di vedere Griner, che al netto di tutto quanto le è accaduto sarebbe comunque un’atleta da prima pagina, per quanto ha dimostrato di essere forte. Inserita nella lista delle venticinque migliori giocatrici di tutti i tempi della WNBA, ha fatto incetta di premi individuali (offensivi e difensivi) e di squadra (campionessa universitaria con Baylor, WNBA con Phoenix, russa ed europea con Ekaterinenburg, olimpica e mondiale con la nazionale statunitense).
Rimane alta la curiosità sportiva di capire se e quanto pagherà il traumatico stop. Nell’ultima stagione WNBA giocata Griner fu davvero eccezionale, più che in altri momenti della pur fulgida carriera. Nel 2021 mise insieme questi numeri: prima nella lega per valutazione (26,0), seconda nella media dei punti segnati (20,5), seconda nella percentuale di tiro (57,5), prima nelle stoppate (1,9), sesta nei rimbalzi (9,5). Sono cifre uniche nella storia ed erano valse la partecipazione alle Finals, perse con le Chicago Sky anche a causa delle disastrate condizioni fisiche delle compagne. Per lei si ipotizzava una stagione 2022 da MVP, così non è stato e il futuro rimane un’incognita difficile da prevedere.
Griner si sta allenando. La sua compagna di squadra, Diana Taurasi (miglior giocatrice della storia WNBA), ha dichiarato ai giornalisti all’inizio di febbraio che Griner sta affrontando “una serie di sfide completamente nuove, una realtà completamente nuova”. Taurasi ha aggiunto di essere regolarmente in contatto con la compagna, con la quale condivide gli allenamenti. «Siamo state in campo insieme ad allenarci. Ci siamo sedute e abbiamo parlato per ore», ha detto Taurasi. «È stato davvero bello riallacciare i rapporti. È bello vederla sorridere. È bello abbracciarla».
Diana Taurasi, quarantadue anni, ha scelto di continuare a giocare – nonostante fisicamente le ultime stagioni per lei siano state davvero difficili – presumibilmente per due ragioni: riscrivere con Griner la storia della WNBA e arricchire quella olimpica, inseguendo il sesto oro personale a Parigi 2024.
Le attese sono tante, l’importante e che non siano troppe, nel rispetto di chi ha vissuto un’esperienza di vita troppo tragica per essere letta solo attraverso le cifre messe assieme su di un campo da basket.