Carteggio n°83: venticinque anni di The Matrix
Complotti, influenza culturale, teorie pericolose e previsioni sul futuro: l'immensa influenza della saga delle Wachowski a venticinque anni dall'uscita del primo capitolo
"There is not a truth existing which I fear, or would wish unknown to the whole world.”
Lettera a Henry Lee IV, 15 maggio 1826.
Buona giornata a tutti i lettori di Jefferson!
La redazione del nostro progetto, constatato che la campagna elettorale per le presidenziali del 2024 è forse la più noiosa degli ultimi cento anni, ha deciso di prendersi una pausa dalle vicende politiche per analizzare il portato culturale di un film che ha segnato un epoca, un prima e un dopo. Matrix e i suoi meno importanti sequel hanno segnato proprio un solco, ed è singolare che sia uscito proprio nel 1999, come a voler salutare il Novecento, il secolo delle rivoluzioni ancora analogiche. Come vedremo, oggi i cambiamenti sono stati digitalizzati. E non sappiamo ancora capirli fino in fondo. Però con i contributi che seguono ci vogliamo provare.
Buona lettura!
Quando la logica va a farsi friggere: dalla vera metafora di Matrix al complottismo
di Giacomo Stiffan
Dalla red pill ai no-vax, dal marxismo a QAnon, Matrix è forse il film al quale più di tutti si ispirano le teorie più strampalate, quasi sempre sbagliando. L’analisi di Giacomo Stiffan.
L'influenza culturale di Matrix
di Niccolò Martelli
Il film delle sorelle Wachowski ha aperto la via dell’era dei social media e della digitalizzazione del terzo millennio in modo inquietante, come racconta Niccolò Martelli
Tutta la verità contenuta nella Red Pill
di Pietro Carignani
Complottismo e misoginia alle origini di una delle più discutibili teorie di Internet: Pietro Carignani spiega come sia nata e prosperi tuttora una community online particolarmente inquietante
L’intelligenza che uccide: davvero le macchine metteranno fine alla vita sulla terra?
di Vittoria Prestifilippo
Al momento, pare che le previsioni di Matrix siano molto lontane dalla realtà. Gli esperti si dicono molto più preoccupati dell’utilizzo etico e responsabile delle nuove tecnologie alimentate dall'IA: il commento di Vittoria Prestifilippo.