Tutta la verità contenuta nella Red Pill
Complottismo e misoginia alle origini di una delle più discutibili teorie di Internet
«Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo.» Con queste parole Morpheus offre a Neo, protagonista del film Matrix, la possibilità di scegliere se far cadere il velo di menzogna calato sul mondo che lo circonda. «Pillola blu … domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a ciò che vorrai. Pillola rossa … vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio».
La scelta drammatica posta nel mondo distopico delle sorelle Wachowski ha avuto senza dubbio un’influenza notevole sulla cultura pop contemporanea, talmente tanta che, per qualcuno, sembra essere una scelta reale. Con il termine Red Pill oggi si fa riferimento a una serie di teorie prodotte nel sottobosco del web, tutte accomunate dall’idea che molti degli assunti sociali, morali, politici che ci circondano siano solo una facciata, e che la realtà nascosta sia ben diversa.
Le origini del movimento Red Pill sono da rintracciare in quegli spazi online, tra cui spiccano Reddit e 4chan, dove nell’ultimo decennio si sono formate comunità virtuali che promuovono messaggi di tipo misogino e discriminatorio e che rimpolpano le file della cosiddetta Alt-Right, definizione sotto la quale si ritrovano diverse istanze della estrema destra Americana degli ultimi anni[1].
Tra queste comunità, una di quelle che più si è spesa nel comunicare il concetto di Red Pill è quella degli incel (involuntary celibate), una corrente di pensiero seguita principalmente da maschi bianchi che si reputano non abbastanza attraenti per gli standard di bellezza contemporanea e di questo accusano il genere femminile, utilizzando un linguaggio denigratorio e sessista e degradando le donne a oggetti[2]. Una interpretazione della teoria Red Pill è infatti concentrata sulla questione di genere, sostenendo l’idea che la disparità di trattamento subita dalle donne nella società sia una menzogna, e che in realtà esista una agenda femminista il cui obiettivo sia privare gli uomini della loro mascolinità.
Come detto non esiste una definizione univoca del concetto di Red Pill; tuttavia, si possono tracciare dei profili frequenti tra chi utilizza questo termine per suggerire l’esistenza di una realtà nascosta. Oltre alla misoginia, i redpillers spesso esprimono opinioni contro quella che chiamano “ideologia woke”, contro il Partito Democratico e contro in generale una narrativa politically correct. Sostengono una serie di teorie del complotto, la maggior parte legate comunque alla sfera sessuale o comunque del rapporto tra uomo e donna. Supportano ad esempio l’idea che esista un valore di mercato sessuale, e che esista un muro (o Wall) intorno ai 30 anni, oltre il quale le donne vanno in decadimento e perdono qualsiasi attrattività sessuale. Teorie del genere, dall’evidente stampo misogino, non sembrano però evocare tanto a una “realtà nascosta” del mondo, quanto sembrano categorizzare i redpillers più come osservatori che ambiscono a raccontare la realtà in maniera cinica, politicamente scorretta e, secondo loro, oggettiva.
Alcuni di questi blogger, tuttavia, si spingono oltre. È il caso di Curtis Yarvin, il quale da circa 15 anni ha sviluppato una teoria secondo la quale la democrazia negli Stati Uniti andrebbe abolita, e al suo posto andrebbe stabilita una monarchia[3]. Yarvin è il perfetto esempio della trasformazione di alcuni di questi attivisti online, i quali nell’ultima decade hanno raffinato le loro idee sviluppandone un vero e proprio programma politico. La differenza tra gli incel che attaccano gli atteggiamenti delle donne e il programma antidemocratico di Yarvin è netta; tuttavia, entrambi usano il termine Red Pill come definizione non soltanto di un mondo che non è come appare, ma anche come un’esortazione ad agire per sovvertire quel sistema.
Il caso dei redpillers è la dimostrazione di come negli ultimi anni gli spazi virtuali siano diventati luoghi sicuri per chi vuole esprimere opinioni complottiste e discriminatorie senza il timore di censure o condanne. In questi spazi si possono rafforzare e radicalizzare opinioni che spesso non corrispondono alla realtà, ma soprattutto diventano spazi di organizzazione politica, come dimostra la massiccia campagna online che ha preceduto l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.
[1] Thomas Colley, Martin Moore, The Challenges of Studying 4chan and the Alt-Right: “Come on the Water is Fine”, New Media & Society, vol. 24, no. 1, 2022, pp. 5-8.
[2] Frances Rankin, Incels Uncovered: A Look Inside the Mysoginistic Online Community, Newsweek, September 26, 2018, https://www.newsweek.com/incels-reddit-4chan-internet-misogyny-1137740.
[3] Andrew Prokop, Curtis Yarvin Wants American Democracy Toppled. He Has Some Prominent Republican Fans., Vox, October 24, 2022, https://www.vox.com/policy-and-politics/23373795/curtis-yarvin-neoreaction-redpill-moldbug.