Harris e Walz alla CNN: il primo rodeo del ticket Democratico
Una intervista chiara, moderata, sulla costante scia dello spirito di unità nazionale. Dana Bash non ha fatto, tuttavia, mancare domande scomode a entrambi i candidati.
30 minuti per scoprire come potrebbero essere i prossimi quattro anni di presidenza statunitense: i candidati Democratici, la Vicepresidente Kamala Harris e il Governatore del Minnesota Tim Walz, sono apparsi nella loro prima intervista esclusiva per la CNN guidati dalla giornalista Dana Bash.
Il risultato è stato quello di un’intervista apparentemente cucita su misura per ogni americano disposto ad ascoltare: chiari, incisivi, e soprattutto moderati, i candidati Dem (principalmente la Vicepresidente Harris) hanno cercato di fornire più contesto e contenuto politico di quanto non sia avvenuto durante la Convention Democratica conclusasi a Chicago lo scorso 22 agosto. Come raccontato nella puntata di “Magic Minute” che abbiamo dedicato all’appuntamento dem, infatti, la Convention è stata più una apoteosi di simbolismo e patriottismo, oltre che di riappropriazione del concetto Republican-friendly di "libertà”, strumento ora nelle mani dei Democratici per giocare il ruolo del baluardo della democrazia contro un ticket sovversivo - quello di Trump e JD Vance - nemico degli americani.
La giornalista Dana Bash forte, quindi, della carenza di contenuti politici emersa dalla Convention, ha cercato di spingere Harris e Walz a raccontare come sarebbero le prime 24 ore passate all’interno della Casa Bianca: la priorità emersa per Harris è quella di affrontare la forte crisi di sostenibilità economica con quella che lei ha chiamato «economia dell’opportunità», intervenendo sui prezzi dei beni, sugli alloggi e le piccole imprese. Esortata a valutare qualora la “Bidenomics” vada considerata un successo o meno, Harris risponde che «il lavoro è stato riportato in America», e su questa linea sarà necessario proseguire, senza tornare nelle braccia di quella stessa crisi che Harris imputa all’amministrazione Trump.
Da domande di contesto, Bash è passata a spingere entrambi i candidati a far emergere le apparenti contraddizioni che li riguardano: tanto il cambio di posizione di Harris sul tema del fracking e sulla gestione della crisi migratoria al confine statunitense, quando la narrazione che il Governatore Walz ha fornito di sé stesso e della sua famiglia, precisamente a proposito del suo passato - o meno - militare, e il ricorso fatto alle tecniche di IVF (in realtà, Inseminazione Intrauterina) da parte di Walz e della moglie Gwen per avere figli.
Entrambi hanno adeguatamente sfruttato l’occasione con maturità, insistendo sull’importanza di mantenere i propri valori guida immutati ricorrendo, però, a compromessi dove necessario per guidare una nazione unita, così da provare a raggiungere più rapidamente gli obiettivi prefissati. Rimane a dominare, infatti, il tema ricorrente del contrasto con Trump, un candidato che cambia idea perché sostanzialmente senza valori, inadatto al ruolo e incapace (come dimostrato dal suo ruolo nel boicottaggio della norma bipartisan sulla gestione del confine) di sacrificarsi per il bene di un Paese coeso e democratico.
Come dimostrare di possedere, invece, queste potenzialità unitarie vantate dal ticket Democratico? Lo ha detto la Vicepresidente Harris, e ha annuito vigorosamente il Governatore Walz: con l’apertura a valutare nomine Repubblicane in posizioni di governo; la risposta che, forse, per le prossime settimane ha più potenzialità di rimanere nella mente degli americani di tutti quei 30 minuti offerti dalla CNN.