Crypto Arena: quando le criptovalute entrano nel mondo dello sport
Sempre più connessioni e legami fra il mondo delle criptovalute e quello dello sport: che futuro ci attende?
Los Angeles si è fatta il regalo di Natale che non ti aspettavi. A partire dal 25 dicembre infatti lo Staples Center, storica arena della città in cui giocano le proprie partite i Lakers e i Clippers dell’NBA, le Sparks della WNBA e i Kings dell’NHL, diventerà Crypto.com Arena, grazie al nuovo accordo firmato con la piattaforma con sede a Singapore che per una cifra intorno ai 700 milioni di dollari ha acquistato i diritti sul nome dell’arena per i prossimi venti anni.
L’impianto di Los Angeles non è il primo in assoluto a legare il suo nome al mondo delle criptovalute. Nel marzo scorso, i Miami Heat hanno annunciato di aver venduto i diritti sul nome della propria arena a FTX, un’altra delle piattaforme di exchange cryptocurrency più famose al mondo. L’accordo fra le parti ammonterebbe a circa 135 milioni di dollari, cifra nettamente inferiore a quella per la futura Crypto Arena.
La piattaforma di exchange di criptovalute è da sempre una delle più attive nel mondo dello sport. Dopo essere diventata uno dei maggiori sponsor del campionato di Formula 1, Crypto.com ha firmato accordi con UFC, Paris Saint Germain, Philadelphia 76ers, ed è da poco anche main sponsor della Serie A, forte di una collaborazione con la Lega Calcio avviata durante l’ultima finale di Coppa Italia. Il suo nome in Italia è indissolubilmente legato al Var, Video Asssistance Referee, il sistema tecnologico che aiuta gli arbitri della massima categoria per evitare il più possibile gli errori umani nel corso delle partite.
Non è ancora chiaro quali altre novità riguarderanno la Crypto Arena, ma probabilmente vi sarà la possibilità per i tifosi di poter acquistare materiale nei negozi sia all’interno dell’arena che online pagando in criptovaluta. Insieme all’accordo con AEG, società proprietaria dell’arena che si occupa dell’organizzazione di eventi e di tutto ciò che ne deriva, Crypto.com è diventata il partner ufficiale di Lakers e Clippers per quanto riguarda l’area crypto,. Il rapporto fra sport e cryptocurrency si intensifica sempre di più, come stiamo vedendo negli ultimi mesi.
In NFL, ci sono sempre più giocatori che stanno decidendo di convertire una parte del loro stipendio in bitcoin: il primo a farlo è stato Russell Okung, giocatore dei Carolina Panthers il quale ha annunciato che il 29 dicembre 2020 metà del suo stipendio, pari a 13 milioni di dollari, sarebbe stato pagato in bitcoin. Il risultato: al momento della firma del suo rinnovo di contratto il valore di un bitcoin si aggirava intorno ai 23 mila dollari, adesso il valore è più che raddoppiato, intorno ai 52 mila. Il giocatore dei Panthers ha quindi tratto i suoi primi profitti da questo investimento.
Recentemente anche lo stesso Aaron Rodgers, uno dei quarterback più forti del mondo, e di cui abbiamo parlato la settimana scorsa per il suo comportamento discutibile riguardo ai vaccini, ha annunciato di aver stretto un accordo con Cash App per trasformare una parte del suo stipendio in bitcoin, seguendo lo stesso percorso intrapreso da Okung un anno fa.
In NBA uno dei pionieri è stato Spencer Dinwiddie, playmaker dei Washington Wizards che nei primi mesi del 2020 decise di convertire una parte del suo stipendio in un progetto legato alle cryptocurrency, scatenando inizialmente proteste da parte dell’NBA, che arrivò addirittura a minacciare di squalificarlo.
La situazione nel frattempo è migliorata, grazie soprattutto al fatto che le criptovalute sono sempre più al centro dell’economia mondiale. L’NBA si sta lentamente aprendo a questo universo: i Sacramento Kings ad esempio permettono il pagamento all’interno dell’arena in criptovalute, e la prima scelta assoluta del Draft 2021, Cade Cunningham, membro dei Detroit Pistons, al momento dell’arrivo in NBA ha annunciato la partnership con BlockFi, piattaforma di criptovalute. Mentre si apprestava a firmare il contratto di sponsorizzazione, Cunningham ha perfino ricevuto un bonus direttamente in bitcoin, cementando ulteriormente il rapporto fra NBA e criptovalute, che è soltanto agli inizi.