Aaron Rodgers: not so immunized
Come uno dei migliori quarterback dell'NFL ha “finto” di essersi vaccinato fino a metà stagione.
- Are you vaccinated and where you stand on vaccination?
- Yeah, I’ve been immunized.
Ad agosto, dopo una offseason in cui le sue attenzioni sono state rivolte a tutto fuorché il campo da gioco, con la partecipazione come host al quiz “Jeopardy” e qualche frase fuori posto sul suo futuro nei Green Bay Packers, ad Aaron Rodgers fu posta questa domanda, chiedendogli se si fosse vaccinato e quale fosse il suo pensiero riguardo alla vaccinazione. Il quarterback dei Packers, uno dei più forti della Lega, disse che era immunizzato, dando quindi l’idea di essersi vaccinato, oppure di aver preso il Covid e di essere guarito, avendo così maturato l’immunizzazione al virus.
Il 3 novembre arriva però una breaking news nel mondo NFL: Rodgers è risultato positivo al coronavirus ad uno dei test settimanali a cui sono sottoposti i giocatori e quindi dovrà essere messo sotto Covid-protocol, saltando l’importante partita dei suoi Packers contro i Kansas City Chiefs di Patrick Mahomes. Subito dopo la notizia iniziano però le domande: Rodgers aveva detto di essersi immunizzato, come ha fatto a prendere il virus?
La Lega lo ha sempre trattato come un giocatore vaccinato, permettendogli di stare a bordo campo senza mascherina, di fare le interviste con i giornalisti senza mascherina, di seguire le regole riservate ai giocatori vaccinati in caso di contatti con positivi ed è comunque riuscito a prendere il virus?
Il primo a svelare l’arcano, o almeno a dare un’idea di quello che è successo, è Ian Rapoport, uno degli insider più famosi della NFL, con un tweet in cui annuncia che Aaron Rodgers non è vaccinato, bensì ha seguito una cura omeopatica volta ad aumentargli le difese immunitarie, e ha pure chiesto alla NFL di essere considerato come un giocatore vaccinato, ricevendo ovviamente responso negativo.
Ad eliminare ogni dubbio ci ha poi pensato lo stesso Rodgers, intervenuto venerdì 5 novembre al Pat McAfee Show, podcast dello stesso McAfee, ex giocatore NFL, in cui il fuoriclasse di Green Bay ha spiegato meglio la situazione, riuscendo addirittura a peggiorarla.
Ad inizio stagione secondo Rodgers c’era una “caccia alle streghe” da parte dei giornalisti contro i giocatori non vaccinati e per evitare questo Rodgers ha preferito rimanere sul vago, dicendo di essere “immunizzato” al Covid e citando studi secondo cui il vaccino potrebbe causare infertilità, ma ammettendo di seguire una «cura omeopatica a lungo termine» che gli avrebbe permesso di essere immune al Covid, cosa che invece non è successa, come dimostrato dalla positività della scorsa settimana. A sostegno della sua tesi, Rodgers ha rivelato di essersi consultato con Joe Rogan, comico molto famoso per il suo podcast negli USA e che non si è voluto vaccinare, preferendo la somministrazione del farmaco antivirale per cavalli, l’Ivermectina.
Quello che però è emersa da questa storia è, ancora una volta, una non chiara trasparenza da parte della NFL. A quanto pare, la Lega – e gli stessi Packers – erano a conoscenza del fatto che Rodgers non fosse vaccinato, e nonostante ciò gli hanno consentito di essere trattato come un giocatore vaccinato.
Per questo motivo, poco dopo la notizia della positività del 37enne, sono iniziate ad arrivare le prime multe: 300 mila dollari ai Packers per non aver rispettato le norme relative al Covid e 15 mila dollari ad Aaron Rodgers, che potrà tornare in campo oggi stesso contro i Seattle Seahawks. Rodgers guadagna 30 milioni all’anno e ha ricevuto una multa inferiore a quella che viene inflitta a un giocatore che gioca una partita senza coprire le spalline dell’armatura con la sua divisa. L’NFL ha nuovamente perso un’occasione per fare davvero giustizia nella lega.