Flash #60 – L’epidemia di morbillo e le posizioni di RFK Jr
Come il nuovo Segretario alla Salute sta gestendo l’epidemia, tra teorie controverse, informazioni false e dog whistling antivax
RFK Jr non ha nemmeno fatto in tempo a sedersi sulla sua nuova poltrona da Segretario alla Salute della seconda amministrazione Trump che ha già a che fare con una delle più violente crisi sanitarie che interessano gli Stati Uniti dai tempi della pandemia da Covid-19. Negli ultimi due mesi, infatti, si sono verificati dei notevoli focolai di morbillo, specialmente nel Texas occidentale, nella contea di Gaines. Le comunità più colpite sono quelle dei mennoniti, anabattisti molto simili agli Amish che tendono ad avere uno stile di vita molto chiuso e lontano dai riflettori. L’epidemia, però, è ora uscita dai confini statali interessando altre 12 giurisdizioni, con più di 200 casi accertati e due vittime, di cui una in corso d’indagine. La prima è una bambina di sei anni, senza condizioni pregresse e facente parte della comunità mennonita. Si tratta della prima vittima di morbillo negli Stati Uniti dal 2015 e la prima minore dal 2003. Gli Stati Uniti avevano dichiarato debellata la malattia nel 2000, ma a causa della diminuzione dei tassi di vaccinazione negli ultimi anni, specialmente in età prescolare e scolare, questa è tornata a infettare persone in grande quantità.
Il morbillo è causato da un virus, il Paramyxovirus, e si diffonde per via aerea tramite starnuti, colpi di tosse e secrezioni della persona infetta con una contagiosità altissima: fino a 9 persone su 10 non vaccinate contraggono il virus se venute a contatto di un infetto. Tradotto in percentuale, significa il 90 per cento. I sintomi riportati sono febbre, rash cutanei, tosse, naso che cola e rossore oculare, oltre a macchie interne alla bocca note come macchie di Köplik. Le complicanze della malattia possono essere debilitanti (come encefaliti, perdita della vista o dell’udito) o addirittura fatali, e spesso il rischio peggiore lo corrono i bambini e le donne incinte. Tra le cause più comuni di morte ci sono le polmoniti batteriche secondarie, ossia quelle contratte in un secondo momento a causa di un sistema immunitario troppo indebolito dall’infezione virale e incapace di contrastare qualsiasi cosa. Abbiamo assistito a questo fenomeno anche durante la pandemia di Covid-19.
Lo scudo migliore per evitare il contagio e salvarsi da conseguenze fatali e disastrose è proprio la vaccinazione, che esiste dal 1963. Il vaccino MMR, che in italiano conosciamo come MPR (morbillo, parotite, rosolia) in due dosi, è tra i più testati e somministrati al mondo, con un alto profilo di sicurezza e un’efficacia del 97 per cento. Nonostante le rassicurazioni, la copertura vaccinale tra i bambini dell'asilo negli Stati Uniti è scesa dal 95,2 per cento durante l’anno scolastico 2019-2020 al 92,7 per cento nell’anno scolastico 2023-2024, mettendo circa 280.000 bambini sotto i cinque anni a rischio di infezione, secondo i dati CDC.
RFK Jr, si sa, non è un grande fan dei vaccini e della scienza in generale, nonostante nasconda le sue posizioni in frasi ambigue. Fin da subito ha cercato di minimizzare l’epidemia in corso, sostenendo che i focolai sono ovunque e che non c’era nulla di cui allarmarsi. “Per inciso, quest'anno ci sono state quattro epidemie di morbillo. In questo Paese, l’anno scorso ce n’erano state 16. Quindi, non è insolito. Abbiamo epidemie di morbillo ogni anno”, aveva detto a fine febbraio Kennedy. Tuttavia, i numeri del CDC restituiscono un quadro diverso. I casi registrati negli Stati Uniti dall’inizio del 2025 al momento della scrittura di questo articolo sono 222 in 12 giurisdizioni, con una percentuale prevalente tra bambini e adolescenti. Il 94 per cento dei casi sono persone non vaccinate. Le persone ospedalizzate sono il 17 per cento (38 su 222). Di contro, in tutto il 2024 i casi di morbillo sono stati 285 in 33 giurisdizioni, sempre a maggioranza bambini e adolescenti non vaccinati, con il 40 per cento di ospedalizzazioni. Seppur sia vero che i focolai del 2024 sono stati 16 in un anno, in due mesi ne abbiamo già 3 a cui afferiscono il 93 per cento dei casi riportati. Numeri che difficilmente dovrebbero far prendere sottogamba la situazione da chi ha ricevuto un mandato dal Congresso sulla salute degli americani.
Il Segretario alla Salute ha poi raccomandato la vaccinazione, seppur citando la scelta personale (un notissimo dog whistling antivaccinista) ed esibendosi in una recente intervista a Fox News (analizzata perfettamente in un articolo del New York Times) in teorie controverse che rasentano l’antiscientismo in materia di prevenzione e trattamento. Nell’intervista, RFK Jr è passato dal sostenere l’efficacia dell’immunità naturale dal morbillo, tramite l’infezione, all’utilizzo miracoloso dell’olio di fegato di merluzzo come trattamento miracoloso, insieme a farmaci steroidei e antibiotici. Ha suggerito inoltre che il morbillo si sia diffuso così velocemente nel Texas occidentale e nella comunità mennonita per via delle scorrette abitudini alimentari e scarso esercizio fisico, definendo quella parte di Stato “a food desert”, un deserto alimentare. La bambina vittima di morbillo sarebbe quindi stata malnutrita e con condizioni pregresse. Informazioni risultate false, senza contare che la comunità mennonita tende a coltivare i propri alimenti senza mangiare cibi processati e a fare attività lavorativa molto fisica, come ad esempio nei campi.
Questi sono esempi di come la retorica antivaccinista utilizzi informazioni parzialmente vere a suo vantaggio per screditarne altre, come quella dell’efficacia dei vaccini. Ad esempio, è vero che la malnutrizione è un fattore di rischio per contrarre il morbillo, soprattutto per i bambini, ma questo non elimina la comprovata efficacia del vaccino MPR. Ancora, la vitamina A, contenuta nell’olio di fegato di merluzzo, è stata utilizzata come trattamento coadiuvante per il morbillo, ma non c’è alcuna evidenza scientifica del suo utilizzo come trattamento specifico e gli esperti raccomandano un uso attento delle vitamine, che possono essere tossiche per l’organismo se date in sovradosaggio. Infine, l’uso di antibiotici in contesto ospedaliero è dovuto alle sopracitate infezioni secondarie e non è una cura del morbillo in sé, che è un virus. Gli antibiotici contrastano infatti le infezioni batteriche. Sull’uso degli steroidei, inoltre, non ci sono evidenze scientifiche e indicazioni sull’uso di questi farmaci nei casi di morbillo1.
Abbiamo imparato con la pandemia che in queste situazioni le persone hanno molta paura. Quando sono coinvolti dei bambini, poi, le cose si fanno serie e complicate: le informazioni da comunicare a chi è così spaventato sono cruciali. In un contesto post-pandemico, dove la fiducia nella sanità è scesa2 radicalmente, i medici sul campo – come riporta il New York Times – sono frustrati dal fatto che la guida politica in tema di medicina negli Stati Uniti remi così tanto contro la scienza, rendendo il loro lavoro sempre più difficile. Tutto questo mentre i casi continuano ad aumentare e le persone continueranno a non fidarsi di uno dei vaccini più sicuri a nostra disposizione e a sperare nelle cure miracolose. E siamo solo a inizio marzo.
Caraffa E, Mascia C, Ciardi MR, et al. Steroid use in measles: A retrospective cohort study during the 2017 outbreak in tertiary referral center, Rome and Latina, Italy. J Infect Chemother. 2024;30(3):201-207. doi:10.1016/j.jiac.2023.10.001
Perlis RH, Ognyanova K, Uslu A, et al. Trust in Physicians and Hospitals During the COVID-19 Pandemic in a 50-State Survey of US Adults. JAMA Netw Open. 2024;7(7):e2424984. doi:10.1001/jamanetworkopen.2024.24984