The Cleveland Summit: l'incontro che ha fatto la Storia
Come andò il meeting più importante dello sport americano
Il 4 giugno del 1967 la città di Cleveland, in Ohio, ospitò uno degli incontri più importanti della storia dello sport, che ebbe un impatto talmente grande che al giorno d'oggi non si comprende appieno la statura dei personaggi presenti in quel summit.
Gli Stati Uniti erano completamente diversi rispetto a quelli odierni, l'argomento principale di discussione era la Guerra del Vietnam, ed il "casus belli" del Cleveland Summit fu proprio quello. Perché Muhammad Alì, nato Cassius Clay prima di cambiare il proprio nome dopo aver abbracciato la religione musulmana, si era rifiutato qualche mese prima di andare in guerra in Vietnam per ragioni propriamente religiose.
Per questo motivo il governo Usa aveva deciso di togliere a Alì il titolo di Campione dei pesi massimi di boxe per punirlo del suo aver rifiutato la chiamata alle armi dell'esercito statunitense, impegnato nella guerra ai Vietcong.
Oltre al ritiro del titolo, Alì avrebbe dovuto affrontare anche un processo, con il rischio della sospensione temporanea e la possibilità di finire in galera per il proprio rifiuto; non contento però della situazione, il pugile decise di organizzare a Cleveland un incontro riservato, aiutato da Jim Brown, storico RB dei Browns (squadra di NFL di Cleveland) che si era ritirato l'anno prima sconvolgendo la Lega, un incontro fra i più influenti ed importanti sportivi afroamericani dell'epoca.
Gli atleti avrebbero avuto un confronto diretto con Alì, decidendo quindi poi se supportarlo o meno nella propria decisione di andare contro il governo federale.
Il 4 Giugno quindi a Cleveland arrivarono Bill Russell, leggenda dei Celtics, Bobby Mitchell, giocatore degli allora Redskins, insieme a Willie Davis dei Packers ed un'altra dozzina di giocatori NFL, e Lew Alcindor, giocatore NCAA di UCLA, che sarebbe poi diventato nel 1971 Kareem Abdul-Jabbar per le medesime ragioni di Alì; l'incontro durò oltre tre ore, in cui tutti i presenti riempirono di domande il campione dei pesi massimi, cercando di capire il suo punto di vista, il motivo del suo rifiuto, e prendendo la decisione finale di supportare Alì nella sua decisione di non andare in guerra.
La reazione dei media all'incontro non fu delle migliori, soprattutto a causa delle poche informazioni che arrivavano; bisogna sempre pensare che a differenza di oggi le comunicazioni erano molto più frammentate e difficili, soprattutto da una parte all'altra dell'America, ed all’inizio sembrava che l’incontro fosse stato organizzato per convincere Muhammad Alì ad accettare la chiamata dell’esercito statunitense, salvo poi capire le reali intenzioni del summit, grazie alle rivelazioni trapelate sulla stampa locale dell’Ohio con i partecipanti al meeting che si sono poi schierati dalla parte del boxeur.
Nonostante l’appoggio degli altri sportivi, Alì verrà condannato a cinque anni di prigione, ricevendo una sospensione dall’attività sportiva, ed una multa da diecimila dollari, per il rifiuto di andare in guerra, tornando alla boxe solamente nel 1970, mentre il processo era ancora in fase di appello.
Nonostante l’esito negativo, il Cleveland Summit rimase nella Storia, soprattutto per l’importanza dei protagonisti scesi in campo, che mostrarono che anche gli atleti potevano dire la loro su una questione di scottante attualità politica.