Taylor Swift, da stella del Country a paladina dei diritti umani
Taylor Swift è un’artista di fama mondiale che sicuramente non ha bisogno di presentazioni ed è riconosciuta non solo per la sua carriera musicale, ma anche per le battaglie che porta avanti.
Taylor Swift è un’artista pluripremiata la cui fama e carriera musicale sono state rafforzate ulteriormente nel corso dell’ultimo anno grazie al successo riscosso dal suo ultimo tour, The Eras Tour e dalle nove statuette conquistate alla recente edizione degli MTV Music Video Awards 2023, tra cui il prestigioso titolo di Artista dell’Anno. Tra i premi conquistati, spiccano inoltre Video dell’Anno, Canzone dell’Anno, Miglior Artista Pop, Miglior Regia, Miglior Cinematografia, Migliori Effetti Visivi, Show dell’Estate e Album dell’Anno con Midnights. Indossando un elegante abito nero, Taylor ha lasciato intendere ai suoi fan che probabilmente il prossimo album che rilascerà sarà la re-registrazione di Reputation, Reputation (Taylor’s Version), confermando le tante teorie dei suoi appassionati Swifties. Sì, perché tra le tante cose, Taylor trova anche il tempo di creare Easter Eggs insieme al suo team da lasciare ai propri fan.
In passato, ha evitato di esprimere pubblicamente i propri ideali politici, ma da qualche anno utilizza la sua voce e la sua musica per influenzare (anche) le sorti politiche degli Stati Uniti. Questo impegno non si è limitato solo al mondo della musica, con canzoni che le hanno fatto guadagnare persino corsi di laurea in suo onore, ma anche combattendo al fianco delle minoranze. L’artista, tuttavia, ha deciso di esprimere la propria opinione solo dopo essersi allontanata dal genere country. Vi spieghiamo perché.
Le barriere del genere Country
In un’intervista al Guardian, Taylor ha condiviso la sua esperienza su come sia stato essere una giovane artista country. La cantante ha spiegato che questo genere musicale in parte l’ha resa riluttante ad esprimere pubblicamente i propri schieramenti politici, a causa delle conseguenze negative subite dal gruppo “Dixie Chicks” ora ribattezzato “The Chicks”. Taylor ha dichiarato che la prima cosa che viene inculcata ad un’artista country è di non comportarsi come le artiste sopracitate, per via della perdita di consensi e per le minacce di morte ricevute dopo essersi dissociate dalla guerra in Iraq avanzata da George Bush. Nel suo album Lover, ha poi rilasciato una delle sue canzoni più toccanti dal titolo “Soon You’ll Get Better” insieme alla band.
Questa però non è stata l’unica motivazione. La regina del pop, infatti, ha anche dichiarato che all’epoca non si sentiva sufficientemente “educata” per esprimere giudizi politici.
L’attivismo politico attraverso le canzoni e i post di Instagram
Dal 2018 Taylor ha iniziato a sostenere candidati liberal, appoggiando dapprima Phil Bredesen, in corsa al Senato nel suo Stato natale, il Tennessee e smentendo, dunque, le voci che la vedevano “vicina” ai valori Repubblicani di Donald Trump. Quest’ultimo, dopo le dichiarazioni della cantante, ha affermato di amare la sua musica il “25% in meno”. Da allora, Taylor ha utilizzato anche la sua musica per esprimere posizioni politiche, in particolar modo con il rilascio di “Lover” il suo settimo album, il primo dopo aver lasciato la Big Machine Records.
L’album, presenta tracce molto variegate e, tra queste, troviamo You Need to Calm Down, un vero e proprio inno alla comunità LGBTQIA. Il video ufficiale della canzone, rilasciato nel mese del Pride Month, si è aggiudicato il premio di “Video Migliore dell’Anno” e sul palco Taylor ha poi incoraggiato i fan a firmare la sua petizione su change.org che esortava l’allora Senatore a rispettare l’Equality Act. La quarta canzone del medesimo album, intitolata “The Man”, invece, condanna il patriarcato, specialmente attraverso i versi che recitano “sono così stufa di dover correre il più velocemente possibile, chiedendomi se arriverei prima al traguardo se fossi nata uomo”.
Sempre nel 2018, poi, ha manifestato il suo sostegno alla causa contro la violenza delle armi, condividendo un post su Instagram ed invitando i fan a donare fondi all’associazione March for Our Lives. Nel famosissimo documentario del 2020, “Miss Americana”, prodotto e rilasciato da Netflix, tra le altre cose Taylor si è scagliata anche contro Marsha Blackburn, Senatrice repubblicana del Tennessee, definendola “una Trump con la parrucca”.
In un’ulteriore intervista con il Guardian, Taylor si è “scusata” per non aver espresso nel 2016 il suo dissenso nei confronti di Donald Trump, sostenendo che, se avesse esortato i suoi fan a votare Hillary Clinton, probabilmente questa avrebbe ottenuto più consensi.
Da “serpente” a “fenice che rinasce”, grazie (anche) all’ERAS TOUR
Chiunque avesse pregiudizi sulla carriera musicale della cantante, è stato costretto a rivedere le proprie opinioni con l’avvento dell’ERAS Tour. Taylor, infatti, è passata dall’essere tra le artiste più odiate e disprezzate a diventare praticamente intoccabile.
Nel 2016, Kanye West rilasciò Famous, brano contenente versi controversi riguardo Taylor, come “sento che io e Swift potremmo ancora fare s*sso, perché dico questo? Perché sono stato io a rendere famosa quella str*nza.” Questa canzone, fa riferimento a ciò che è accaduto agli MTV Music Awards del 2009. Kanye, infatti, interruppe il discorso di premiazione di Taylor per aver trionfato nella categoria Miglior Video Femminile, prendendole il microfono dalle mani e spezzando una lancia nei confronti di Beyoncé, anch’ella in gara nella medesima categoria.
In risposta alle critiche ricevute per la canzone, Kanye pubblicò una telefonata - falsa e manipolata - in cui sembrava che Taylor acconsentisse al rilascio del brano. Dopo ciò, Kim Kardashian scrisse un Tweet in cui paragonò Taylor ad una vipera e, conseguentemente, i sostenitori di Kim e Kanye hanno inondato tutti i canali social della cantante con la famosissima emoji del serpente, costringendola a disattivarli. Proprio su questa emoji, si ispira il sesto album della cantante, Reputation.
Dopo Reputation, Taylor ha pubblicato ulteriori album, compreso il pluripremiato Folklore e le versioni re-registrate dei suoi album precedenti, in seguito alla controversa causa legale con il suo ex manager, Scooter Braun. Il 7 luglio scorso, ha rilasciato la sua versione di Speak Now, Speak Now (Taylor’s Version) e ha da poco annunciato la data di rilascio della propria versione di 1989, il suo quinto album in studio, prevista per il prossimo 27 ottobre.
L’Eras Tour, in cui Taylor ripercorre tutte le sue “ere musicali” e si esibisce per quasi tre ore e mezza, è diventato uno dei più grandi “eventi sociali” dell’anno, con spettatori che hanno speso migliaia di dollari in biglietti, talvolta anche introvabili, in abiti, trasporti e alloggi per il viaggio. Se vi trovate in una città americana e vedete un mucchio di ragazzi e ragazze che passano da abiti neri e sexy ad abiti sfavillanti e colorati, non potete sbagliarvi: si tratta degli “Swifties” vestiti da una delle ere di Taylor. Il 13 e 14 luglio 2024, il tour farà capolino anche in Italia, ed entrambe le data si terranno a San Siro. Dal 13 ottobre, invece, nelle sale cinematografiche nordamericane andrà in onda il documentario della prima parte del tour.
Taylor Swift è un’artista poliedrica, capace di reinventarsi senza mai commettere errori e di stupire, raccontando storie - utilizzando termini molto ricercati e mai banali - che si adattano al nostro vissuto quotidiano. Allo stesso tempo, è anche un’attivista e filantropa, in grado di riuscire a parlare ad ogni generazione, non solo per mezzo della sua musica, ma anche attraverso le sue piattaforme e le cause che sostiene.