Solo custodi del passato? Breve storia delle United Daughters of the Confederacy
Nominalmente solo un'associazione per la preservazione della memoria del Sud, in realtà l'UDC è stata (e lo è ancora) una delle forze promotrici del revisionismo neoconfederato
La memoria del passato degli Stati Uniti prima della Guerra civile americana è alla base di quella che dagli esperti viene chiamata “Confederate Culture”, con cui si fa riferimento a idee e simboli che vengono associate alla Confederazione dai sostenitori della Lost Cause. Tali credenze si basano sulla gerarchia di razza e di casta, secondo cui la società funzionava in maniera armoniosa, e in cui i proprietari terrieri lavoravano affiancati dalla popolazione di schiavi, le donne si occupavano della casa e i soldati avevano il ruolo di difendere la Confederazione. Certe ideologie sono visibili nei monumenti e nei simboli che volevano educare e formare le nuove generazioni. Per questo, a partire dalla fine della Guerra Civile, tra le fila di quella che fu la Confederazione si vennero a creare varie associazioni, volte a far restare vive le ideologie che animavano i Sudisti prima della Guerra Civile.
La nascita delle United Daughters of the Confederacy
Tra queste associazioni nate alla fine del XIX secolo venne fondata la United Daughters of the Confederacy (UDC). L’evento costitutivo fu a Nashville, nello stato del Tennessee, il 10 settembre 1894 e la UDC si pose come un’organizzazione di donne discendenti da soldati caduti durante il conflitto o di chiunque avesse prestato giuramento verso gli Stati Uniti prima del 9 aprile 1865, requisiti fondamentali per diventarne membri.
L’associazione aveva come scopi principali quello di preservare e contrassegnare i siti archeologici, raccogliere documenti storici e altro materiale, celebrare occasioni storiche e formare i giovani studenti. Soprattutto però ebbe un ruolo fondamentale nella promozione della Lost Cause e nel respingere le interpretazioni storiche sulle cause che portarono alla Guerra Civile.
L’UDC venne fondata da Caroline Meriwether Goodlett e Anna Davenport Raines inizialmente con il nome di National Association of the Daughters of the Confederacy. Le due donne erano accomunate dalla volontà di mantenere vivi i principi per i quali i coraggiosi soldati confederati avevano combattuto e perso la vita. L’azione primaria dell’associazione si rivolse da subito verso la costruzione di statue e monumenti che celebrano la Confederazione e i suoi personaggi chiave. Infatti, dagli anni Cinquanta, l’associazione ha sede nel Memorial Building to the Women of the Confederacy a Richmond, nello stato della Virginia, già capitale degli Stati Confederati.
L’associazione venne legalmente costituita il 18 luglio 1919. Come scritto nell’atto costitutivo, le azioni della dell’UDC sono volte all’ambito educativo, commemorativo e benevolo. Oltre alla vocazione ribadita in partenza dalle fondatrici, l’UDC si sarebbe occupata anche di assicurare un’istruzione adeguata ai discendenti dei Confederati, adempiere al dovere di benevolenza verso i sopravvissuti alla guerra e le loro famiglie, e testimoniare il ruolo avuto dalle donne del Sud durante la guerra, inclusa la “sopportazione delle difficoltà, la loro devozione patriottica durante la lotta e i loro instancabili sforzi durante la ricostruzione post bellica del Sud”.
Le azioni dell’UDC
All’atto pratico, l’UDC portò avanti un revisionismo dei libri di storia per quanto concerne l’interpretazione della Guerra Civile, portandolo verso la causa Sudista, sfidandone invece quella che oggi è la storiografia ufficiale, ossia la distruzione del sistema schiavista del Sud.
Per quanto concerne la commemorazione dei valori e dalla storia degli Stati Confederati, l’azione dell’UDC prediligeva la costruzione di monumenti commemorativi, che furono circa un migliaio, volti a promuovere la Lost Cause, azione portata avanti a partire dai primi anni del XX secolo. Uno dei primi monumenti a essere commissionati dall’UDC fu il memoriale dedicato a Jefferson Davis, primo e unico Presidente della Confederazione, che restò in carica dal 1861 al 1865, anno della fine della Guerra Civile con la vittoria dell’Unione. Il monumento venne inaugurato il 3 giugno 1907 durante le celebrazioni del Confederate Memorial Day.
A partire dall’inizio del XX secolo, L’UDC si occupò della pubblicazione di memorie delle esperienze di donne che avevano vissuto, in un modo o nell’altro, l’esperienza della Guerra Civile. Nel corso del secolo, dozzine di testi basati sulle biografie delle donne confederate vennero pubblicate e divennero parte della campagna di ricordo degli anni precedenti al conflitto e della narrazione intorno alla Lost Cause.
Durante il loro periodo di massima attività, l’UDC si focalizzò sull’educazione e istruzione dei discendenti dei soldati confederati. In alcune città del sud del Paese, l’UDC promosse la costruzione di dormitori, prevedendo anche borse di studio per l’istruzione di giovani donne o per l’avvio di corsi di formazione specializzanti.
L’UDC oggi
L’associazione ancora oggi porta avanti i suoi obiettivi di commemorazione e di promozione della cultura confederata nel sud del Paese. Il 31 maggio 2020, il Memorial to the Women of the Confederacy, sede dell’associazione, è stato preso d’assalto e vandalizzato dai sostenitori del movimento Black Lives Matter, a seguito della morte di George Floyd. La città di Richmond, infatti, è stata una delle prime città dove sono iniziate le rivolte contro l’oppressione e le disuguaglianze razziali nei confronti della popolazione afroamericana. Durante tutto il periodo delle proteste da parte del movimento, l’ex capitale della Confederazione è stato teatro di continue proteste. In particolare, la popolazione in rivolta chiedeva la rimozione delle statue e dei monumenti, costruiti nel corso dei secoli precedenti da varie associazioni, tra cui l’UDC, dedicati alla celebrazione della Confederazione e dei suoi soldati.
Nonostante le rivolte a seguito del movimento Black Lives Matter e una maggiore consapevolezza di quanto radicato l’ingiustizia e discriminazione razziale negli Stati Uniti, il mito della Lost Cause non è ancora veramente passato. Tuttavia, molti studiosi hanno messo in evidenzia come, durante questi decenni sulla scena politica e sociale del paese, associazioni come l’UDC, attraverso una mirata revisione storica dal 1861 a oggi, abbia compromesso il sistema dell’istruzione statunitense e portato avanti un’intensa attività di lobbying, che ha sicuramente contribuito a fare in modo che proprio quel mito del Sud Confederato sia ancora ampiamente presente nella mente di alcuni americani, a discapito di ricerche e studi su come siano andate le cose durante la Guerra Civile.