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Socialismo non è più una parolaccia
Come il Partito Democratico USA si è spostato a sinistra dopo la crisi economica del 2008. Da Occupy Wall Street alla squad di Ocasio-Cortez.
Negli ultimi anni il Partito Democratico statunitense si è spostato a sinistra. I dati del 2000, 2004 e 2008 suggeriscono che fino ad allora le posizioni del partito erano simili a quelle dei principali schieramenti di centrodestra nelle democrazie ricche. Tuttavia, a partire dal 2012 i Democratici hanno iniziato a spostarsi a sinistra e nel 2016 sono diventati sempre più simili ai classici partiti di centrosinistra. Durante le ultime elezioni di metà mandato le proposte dei candidati democratici – comprese quelle dell’attuale Presidente Joe Biden – si sono spostate decisamente a sinistra rispetto alle posizioni del partito del 2016: basti pensare allo student debt relief plan, la proposta di condonare fino a 10mila dollari di prestito d’onore.
I motivi per cui è avvenuto questo shift sono vari, primo fra tutti una decisione che prese Barack Obama nel 2008: salvare le principali banche americane sull’orlo del collasso senza tutelare i risparmiatori che avevano acquistato titoli finanziari.
Una decisione assolutamente impopolare, che negli anni successivi avrebbe portato alla nascita del movimento Occupy Wall Street e il suo famoso slogan “We are the 99%”. Il 99% contro quell’1% di ricchi e privilegiati che vengono tutelati. Il 99% che ha pagato cara la crisi del 2008 e ha iniziato a perdere fiducia in un sistema in cui Repubblicani e Democratici non sembravano poi così distanti tra loro.
Tra gli obiettivi di Occupy Wall Street c’erano la riduzione dell'influenza delle aziende sulla politica, la distribuzione più equilibrata del reddito, più posti di lavoro e di migliore qualità e la cancellazione del debito degli studenti. Istanze che ritroviamo presenti più che mai anche a pochi mesi dalle elezioni di metà mandato.
Un altro cambiamento importante che ha contribuito allo spostamento del Partito Democratico a sinistra è stato il collasso del sistema educativo. Nel corso degli anni accedere all’istruzione negli Stati Uniti è diventato sempre più elitario, con rette alle stelle costose e tassi di accettazione in caduta libera. Nel 1990 Harvard aveva un tasso di accettazione del 14.3%, nel 2019 è precipitato al 4.3%. Nonostante queste barriere all’ingresso il numero di laureati è cresciuto, passando dal 20% della popolazione nel 1990 al 37.9% nel 2021.
Le persone che appartengono alla classe media sono aumentate, ma non riescono ad accedere a un mondo del lavoro che li ripaghi equamente dei loro sforzi economici ed intellettuali. Si è creata una sovrappopolazione di benestanti, ma il vero benessere economico rimane saldo nelle mani dei super ricchi che non hanno nessuna intenzione di ridistribuirlo. Nel frattempo, le persone che vivono in povertà sono sempre meno abbienti e tutelate.
E da lì arriva un altro slogan che ha preso piede nelle manifestazioni, nelle infografiche su Instagram e i video di TiktTok: “Eat the rich”. Trasformato poi in “Tax the rich” sul vestito indossato dalla deputata Alexandria Ocasio-Cortez al MET Gala dello scorso anno. Un inno alla ridistribuzione della ricchezza che non è più soloil simbolo della Francia della Rivoluzione, ma che è diventato popolare nell’America dei giorni nostri, da sempre immagine di progresso e realizzazione dei sogni. È dello stesso avviso il Senatore del Vermont, Bernie Sanders, che durante la campagna elettorale del 2020 ha proposto di rendere l’istruzione universitaria aperta a tutti e di cancellare i debiti di chi si è già laureato.
Anche Ocasio-Cortez si batte per un’università pubblica senza tasse, posti di lavoro garantiti a livello federale e il Green New Deal. Insieme a lei c’è “the Squad”: Rashida Tlaib, Ilhan Omar, Ayanna Pressley, Cori Bush e Jamaal Bowman. Tutti under cinquanta, progressisti e non bianchi. Sono pronti a spostare ancora più a sinistra il partito, ad accogliere le richieste di quegli elettori che non si sentono davvero rappresentati. Tuttavia, in un momento storico in cui la politica è sempre più polarizzata e l’economia è in crisi non è detto però che lo spostamento a sinistra garantisca la sopravvivenza elettorale del Partito Democratico e questo lo sa anche Biden.
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