Robert Kennedy Jr., da rampollo liberal a idolo no-vax
L'evoluzione dell'ennesimo erede della dinastia politica più famosa degli Usa, che ora prova a strappare la nomination democratica a Joe Biden
Robert Kennedy Jr. è il terzogenito di Bobby Kennedy ed è dunque nipote diretto del defunto Presidente John Fitzgerald Kennedy. Oltre al suo cognome, è noto soprattutto agli americani per la propaganda e le teorie complottiste in merito ai vaccini. È tornato a far parlare di sé a partire dallo scorso aprile, dopo aver annunciato la sua candidatura democratica alle presidenziali del 2024. Candidatura sicuramente oggetto di discussione, non solo perché sfida l’attuale Presidente Joe Biden all’interno del Partito Democratico, ma anche perché non gode di alcun supporto da parte della famiglia Kennedy. Robert F Kennedy Jr. è ampiamente riconosciuto anche per il suo impegno come avvocato ambientalista. Nel 1999, ha fondato Waterkeeper Alliance, un’organizzazione non governativa che si impegna nella protezione di fiumi e laghi dall’inquinamento e la sua dedizione all’ambiente gli è valso il riconoscimento da parte del Times come uno degli “Eroi del Pianeta”. Tuttavia, abbraccia anche altre cause, tra queste la controversa lotta ai vaccini.
La lotta ai vaccini: dalla Children’s Health Defence ai riferimenti nazisti
La Children’s Health Defence è una ong anti-vaccini fondata da Kennedy jr. ed è stata identificata come una delle principali fonti di disinformazione sulle vaccinazioni. Nonostante le teorie promosse dall’organizzazione siano state ripetutamente smentite dal comitato tecnico-scientifico, continuano ancora oggi ad influenzare negativamente la fetta di popolazione restia alle somministrazioni dei vaccini. Quale migliore occasione, se non la diffusione del COVID-19, per accaparrarsi ulteriori consensi? La pandemia, infatti, è stata terreno fertile per il reclutamento di ulteriori sostenitori.
A tal proposito, durante il periodo pandemico, RFK Jr. ha rilasciato dichiarazioni che, non solo hanno fatto storcere il naso alla famiglia Kennedy, ma anche all’opinione pubblica. Infatti, ha paragonato la campagna vaccinale contro il COVID-19 al periodo nazista, sostenendo che gli ebrei avessero più libertà degli americani che si rifiutano di vaccinarsi. Ha altresì sostenuto che in futuro nessuno di noi avrà la possibilità di nascondersi dal 5G come ha fatto Anna Frank con il regime nazista. Infine, tramite la pubblicazione di un video sulle pagine di Children’s Health Defense, ha paragonato la vaccinazione anti COVID a un “Nuovo Apartheid”. Insomma, questi paragoni con capitoli della storia molto tristi, lo hanno costretto a scusarsi su Twitter per le dichiarazioni rilasciate; mentre Meta, di cui fanno parte Instagram e Facebook, ha bannato le pagine di Children’s Health Defense, con l’accusa di diffondere informazioni false.
Nel novembre 2021, invece, le sue proteste no-vax hanno fatto capolino anche in Italia, dal momento che è diventato il portavoce delle proteste contro il Green Pass a Milano.
I suoi ideali si manifestano non solo nelle piazze, ma anche in diverse pubblicazioni. Tra queste, spicca sicuramente il bestseller del 2022 The Real Fauci: Bill Gates, Big Pharma e la Guerra Globale alla Democrazia e alla Salute Pubblica. Inoltre, è prevista l’uscita di The Wuhan Cover-up il prossimo 1° agosto 2023.
La corsa alla Casa Bianca
Lo scorso aprile, ha annunciato ufficialmente la propria corsa alla Casa Bianca, dopo mesi di speculazioni. Nonostante sembra esserci stato un distacco evidente tra lui e il Partito Democratico, sfiderà l’attuale Presidente Joe Biden proprio per la leadership democratica. Tuttavia, questa volta Kennedy Jr. non potrà fare affidamento sul suo cognome prestigioso, dal momento che le sue teorie cospirative gli hanno negato il supporto della sua famiglia. Difatti, i Kennedy si sono dissociati completamente da ogni sua dichiarazione rilasciata durante il corso della pandemia, in netto contrasto con gli ideali del defunto JFK. L’ex Presidente, infatti, era un aperto sostenitore della campagna vaccinale, in particolar modo per l’approvazione nel 1962 del Vaccination Assistance Act.
L’attrice Cheryl Hines, terza moglie di Kennedy Jr., pare essere la sua unica sostenitrice. Difatti, in un’intervista con CNN, ha dichiarato che non avrebbe mai corso per le presidenziali se lei non avesse creduto nella sua candidatura e conseguente vittoria. Oltre a ciò, ci ha tenuto a sottolineare che la sua motivazione per candidarsi non è dovuta ad alcuna antipatia nei confronti del Presidente Biden, ma per la “brutta direzione” che il Paese sta prendendo. Più precisamente, la sua campagna elettorale si presenta come una vera e propria battaglia contro le corporazioni e il potere statale, complici di aver distrutto l’economia statunitense, inquinato i paesaggi, messo a rischio i cittadini e deturpato la loro libertà.
Al momento, i sondaggi gli attribuiscono un consenso del 19%. Dunque, una domanda sorge spontanea: c’è da preoccuparsi di questa personalità influente, che è stata in grado di fare breccia, oltre in coloro che non si sono mai sentiti rappresentati dalla classe politica, anche tra i trumpiani più accaniti? E soprattutto, questo personaggio relativamente giovane, potrebbe rappresentare una “minaccia” per l’ormai ottantenne Joe Biden che, in seguito al suo mandato, pare aver perso parecchi consensi all’interno del suo stesso Partito? Oppure il mancato supporto da parte della famiglia Kennedy condannerà la sua candidatura al fallimento?