Moneyball: quanto sono ricche le leghe sportive americane?
Viaggio all'interno delle 5 maggiori leghe americane: come ripartono dopo la pandemia?
Uno dei settori che ha più di tutti subito la pandemia, le nuove norme anti-assembramento ed il distaziamento sociale è sicuramente quello dello sport. Le leghe sportive di tutto il mondo si sono ritrovate a dover disputare interi campionati a porte chiuse, a limitare l’accesso ai tifosi nei loro impianti, arrecando quindi enormi danni alle casse societarie.
Si pensi, ad esempio, alla NBA, da sempre sinonimo di arene sold out, costretta lo scorso autunno a spostare tutto il circus in quel di Disneyland ad Orlando, creando una “bolla” per atleti, familiari e membri dello staff delle squadre per poter concludere il campionato.
L’NFL, invece, è passata dall’avere stadi da 80 mila posti sempre pieni a un campionato quasi totalmente giocato a porte chiuse, ad eccezione del Super Bowl, in cui, seppur con molte limitazioni, posti ridotti e l’obbligo di esibire un certificato di vaccinazione o un tampone, i tifosi hanno potuto assistere alla Finalissima giocatasi a Tampa Bay.
L’MLB, la Major League Baseball, si è vista obbligata a rivedere il calendario delle partite, passando dalle 162 gare stagionali previste dal regolamento, a “sole” 60 gare, la maggior parte delle quali senza pubblico sugli spalti.
A oltre un anno dall’inizio di questa pandemia, si iniziano a registrare i primi risultati, a livello economico, di questi disagi, e quindi è lecito domandarsi: quanto ricche sono le leghe sportive americane dopo un anno e mezzo di COVID-19?
NBA
L’NBA probabilmente è stata fra le leghe più colpite. A marzo 2020, quando sono iniziate le prime sospensioni per via dell’aumento dei contagi, la lega era nel pieno della stagione, a poco più di un mese dai playoff, quando si sarebbero visti i migliori guadagni, sia per quanto riguarda i diritti televisivi, sia per i tifosi nelle arene e tutto ciò che circonda la lega.
A causa della pandemia però l’NBA ha dovuto bloccare temporaneamente la stagione, cercando, in tempi strettissimi, una soluzione, in modo da evitare l’annullamento del campionato e la perdita di enormi somme di denaro. La soluzione è stata individuata a Disneyland, il parco divertimenti della Disney a Orlando, in Florida.
Il parco era ovviamente chiuso al pubblico per il virus, e quindi l’NBA ha deciso di “noleggiarlo” per più o meno quattro mesi, spendendo circa 180 milioni di dollari e permettendo così alle squadre di vivere in una vera e propria bubble (bolla), dove si è potuta concludere la stagione. Con questo escamotage l’NBA è riuscita a scongiurare la perdita di un miliardo e mezzo di dollari in “expected revenue”, i soldi che si sarebbero persi in caso di cancellazione della stagione.
Nonostante la pandemia, l’NBA ha comunque generato un profitto record di 1.46 miliardi di dollari in sponsor nell’annata 2020-21, con un impressionante +6% rispetto al 2019-20. Un dato che fa ben sperare per il futuro della lega, ormai una delle più ricche del panorama sportivo USA
MLB
Insieme all’NBA, la MLB è stata fra le più colpite da questa pandemia: l’opening day del campionato era fissato per il 26 marzo 2020 ma, dopo una sospensione di due settimane, è arrivato lo stop definitivo a tempo indeterminato.
La stagione è stata così ridotta drasticamente, con le squadre che son passate dal dover disputare 162 partite, a solamente 60. Gli spostamenti delle squadre sono stati limitati il più possibile, di conseguenza il calendario è stato riscritto in funzione di queste restrizioni sui viaggi.
Ciò ha comportato una perdita per le franchigie MLB pari a un miliardo di dollari, quando invece nel 2019 le squadre avevano registrato un +1.5M $ rispetto all’anno precedente. I guadagni totali della MBL sono crollati, con un totale di 4 miliardi di dollari a fronte dei 10 e mezzo dell’anno precedente.
Gli Yankees sono fra i team che hanno perso di più (430 milioni), mentre i Kansas City Royals hanno registrato un passivo di 90 milioni. La nuova stagione, iniziata l’1 aprile 2021, ha visto il ritorno dei fan negli stadi e una capienza massima diversa, almeno nella prima parte della stagione, da Stato a Stato, ma poiché il 39% delle entrate complessive della MLB (fonte Forbes) deriva dalle partite (biglietti, merchandising, ecc.), il futuro della Major League Baseball sembra molto più roseo rispetto a un anno fa.
NHL
Se per la Major League i guadagni generati “nelle arene” rappresentano il 39% delle entrate, per la NHL, National Hockey League, quei guadagni ammontano a quasi il 70% delle entrate complessive. Le perdite, dunque, sono state di 3,6 miliardi nel 2020 (fonte The Athletic), a fronte di 5,09 miliardi di attivo nel 2021.
La lega spera che i problemi sorti la scorsa stagione, come ad esempio la necessità per i San Jose Sharks di trovare uno stadio “ospitante” per le restrizioni applicate nella contea di Santa Clara in California, scompaiano e che possa risollevare i guadagni, grazie soprattutto al ritorno dei tifosi nelle arene.
NFL
A differenza delle altre leghe professionistiche, la NFL aveva già ampiamente concluso il proprio campionato quando la pandemia ha preso il sopravvento negli USA. Il commissioner Roger Goodell e le squadre speravano di poter riaprire al pubblico una volta riniziato il campionato a settembre.
Purtroppo non è andata così e dopo una offseason diversa dal solito, un draft completamente “virtuale” in collegamento streaming, la quasi totale mancanza di combine per i prospetti e la cancellazione delle partite di preseason, a settembre la stagione è iniziata con le partite giocate a porte chiuse, portando inevitabilmente ad un crollo nei guadagni per la NFL, che dopo aver chiuso con 14,5 miliardi di dollari di guadagni totali nel 2019, nel 2020 ha perso circa 5 miliardi.
In ogni caso, la stesura di nuovi contratti televisivi e di sponsor ha fatto “piovere soldi” sulla NFL: a marzo infatti la lega ha firmato accordi con per un totale di 111.8 miliardi di dollari per i prossimi dieci anni, una cifra che rappresenta un aumento dell’82% ogni anno rispetto agli accordi vigenti fino ad ora.
Il futuro della NFL sembra sempre più proiettarla verso il primo posto delle leghe professionistiche sportive americane, e non sembra ci possa essere molto che possa impedire il contrario.