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NCAA e N.I.L. rule
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🏀 Gambit

NCAA e N.I.L. rule

Cosa sta succedendo dieci mesi dopo il via libera?

Luca Belli
May 8
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Poco più di dieci mesi fa, con una decisione che sarebbe stata destinata a rimanere nella storia dello sport USA, veniva regolamentata la NIL Rule, ovvero la regola della NCAA che vietava espressamente agli atleti di guadagnare, grazie ad accordi con terze parti, da Name, Image and Likeness.

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Memo from NCAA president Mark Emmert to administrators in all three Divisions (obtained by @TheAthletic) post-Alston says he is pushing for temporary guidance that will allow all athletes to monetize NIL as of July 1, as a bridge until there’s federal legislation:
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June 23rd 2021

56 Retweets99 Likes



Quando è passato ormai quasi un anno, con tutti gli stati, ed i college, che si sono piano piano adeguati alle nuove regole, la NIL Rule viene però messa in discussione, soprattutto a causa dell’enorme movimento finanziario che la circonda; se infatti è giusto che i giocatori al college possano guadagnare dai propri diritti d’immagine, considerando infatti che molti di loro magari non riusciranno a strappare un contratto da titolari nelle leghe professionistiche, non verranno scelti al draft dei rispettivi campionati, o decideranno autonomamente di lasciare il proprio sport, il via libera dato lo scorso anno ha portato a situazioni difficilmente immaginabili fino ad un anno fa, e che sembrano confermare i molti dubbi che i detrattori della decisione della NCAA avevano.

La regolamentazione della NIL Rule ha infatti creato un enorme divario fra le varie università, con le più importanti che si possono permettere di offrire ai propri recruit la possibilità di trovare accordi più importanti rispetto magari a college più piccoli, rendendo così difficile per le università minori riuscire a firmare i migliori talenti disponibili, che decideranno di monetizzare subito, non sapendo cosa gli attenderà in futuro.

Secondo quanto emerso dalla riunione annuale di Coach e dirigenti della PAC12, una delle conference più importanti del college football, la NIL Rule è stata ormai intesa come “Now It’s Legal”: se prima infatti i recruiter dovevano stare attenti anche a comprare un pasto ad un giocatore, rischiando di incappare nelle rigide regole collegiali che avrebbero portato ad una grossa squalifica per il giocatore, e a possibili penalità il College macchiatosi del misfatto, nell’ultimo anno e cose si sono completamente ribaltate, ed abbiamo visto squadre, rimaste anonime per ora, che offrono ai giocatori, anche essi anonimi per il momento, contratti da milioni di dollari per assicurarsi le loro prestazioni una volta diventati grandi abbastanza per giocare al college.

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From last night: A 2023 recruit signed an NIL agreement yesterday that could pay him more than $8 million (!) over four years. I got a peek at the contract. Here’s how a school’s NIL collective is inducing recruits without putting it in writing.
Five-star recruit in Class of 2023 signs agreement with collective that could pay him more than $8 millionTwo NIL experts The Athletic spoke to believe this deal is the largest individual NIL deal signed by a non-professional athlete.theathletic.com

March 12th 2022

4 Retweets16 Likes

L’altra grande rivoluzione della NIL Rule è stata poi la possibilità per i giocatori di assumere un agente per rappresentarne l’immagine, fino ad ora non possible per i tesserati collegiali, che hanno però portato tutta una nuova serie di problemi per le Università: pensiamo ad esempio a Isaiah Wong, giocatori di University of Miami che, sfruttando la possibilità per i giocatori di trasferirsi da un ateneo all’altro, di comune accordo con il suo agente ha deciso di richiedere a Miami un accordo per i propri diritti d’immagine migliore di quanto aveva al momento minacciando di trasferirsi in caso di una mancata soluzione; dopo un paio di giorni la giovane guardia ha ritrattato, dichiarando di non voler rovinare il proprio rapporto con la scuola e di aver deciso di rimanere a Miami.

Twitter avatar for @zaywong21Isaiah wong @zaywong21
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April 30th 2022

184 Retweets1,499 Likes

La sua storia è però l’esempio lampante di quanto di buono e quanto di pessimo ci sia in questa nuova era della NCAA, dominata dalla NIL Rule: se infatti è ottimo il fatto che i giocatori possono ora guadagnare dai propri diritti d’immagine, riuscendo così a monetizzare il proprio talento sin dal college, finora possibile solo per le rispettive università, la NCAA deve porre dei limiti a queste nuove regole, magari impedendo alle scuole di utilizzare i contratti NIL nel processo di recruiting, per permettere alle piccole Università di avere la propria possibilità e soprattutto per evitare di continuare ad avere situazioni che mettono in cattiva luce sia l’Associazione, che le università, che i giocatori.

Twitter avatar for @UnnecRoughnessUnnecessary Roughness @UnnecRoughness
Guidelines will prohibit boosters from being involved w/recruiting. That includes NIL collectives. If they’re “found to have associated with prospects about recruiting—on another college team or in high school—will be found to have violated rules” and school will be sanctioned.

Ross Dellenger @RossDellenger

Officials reveal to @SINow more specifics on new NIL guidelines that are expected to publish next week. It’s retroactive. Schools with boosters who have communicated/struck deals w/players who haven’t yet signed with schools should be sanctioned, ADs say https://t.co/b0jUB8UPF0

May 6th 2022

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