La nascita di Halloween
Dalla cultura celtica ai giorni nostri, ecco come è arrivata negli Stati Uniti – e come ha influenzato l'Europa continentale – la festa che si celebra il 31 ottobre di ogni anno.
Zucche intagliate, streghe, zombie, luci colorate e petardi: per molti europei Halloween non è altro che un'americanata importata in tempi recenti. Per gli anglosassoni invece è una festività con radici ben piantate nelle antiche tradizioni delle Isole Britanniche, e non solo.
Come nascono le festività pagane cristiane
Al fine di comprendere l'origine di Halloween serve fare un passo indietro.
Il fenomeno che vede le feste cristiane sostituirsi a quelle pagane è legato all'evangelizzazione dell'Europa e del Vicino Oriente ai tempi della prima diffusione del cristianesimo, quando non esisteva una Chiesa rigidamente organizzata e universale.
Ne è un esempio il Natale e le altre festività a cavallo tra dicembre e gennaio che vanno a sostituire i Saturnali romani e tutte le altre festività pagane legate al solstizio d'inverno, alla nascita (o rinascita) del divino e alla distribuzione di doni, caratteristiche presenti in molte altre culture.
I costumi e le tradizioni legate alle festività cristiane sono profondamente connessi al substrato dei culti preesistenti. Halloween si lega al culto dei morti presente sia nelle religioni politeiste indoeuropee che nel cristianesimo, pur conservando caratteristiche distinte e circoscritte dal punto di vista geografico, almeno fino ai tempi recenti.
Si tratta di un immaginario associato alla cultura celtica, ma affiancato alle ricorrenze cristiane. È plausibile che questa fusione sia avvenuta con lo zampino del monachesimo irlandese. L'Irlanda fu infatti il primo territorio europeo esterno all’Impero Romano a essere evangelizzato.
Nella tarda antichità cominciò a svilupparsi un movimento monastico peculiare, isolato e indipendente dalla chiesa romana, ed è plausibile che abbia assimilato le ricorrenze celtiche. In epoca altomedievale alcuni di questi monaci si trasferirono in Europa: il loro influsso fu importante per i successivi ordini monastici continentali e per tutta la Chiesa, ed è possibile che abbiano avuto un ruolo nel far spostare a novembre la data di Ognissanti, inizialmente collocata a maggio, dopo la Pentecoste. Sono ovviamente speculazioni e ipotesi, come molto di quello che possiamo ricostruire di quel periodo storico, che di certo non è così ricco di fonti.
Le ipotesi sulle origini di Halloween
Celebrato il 31 ottobre, Halloween è strettamente legato alla festività di Ognissanti, il primo novembre. Secondo il calendario della Chiesa, il giorno di Ognissanti si celebrano tutti i martiri e i santi, cui segue la commemorazione di tutti i defunti, il giorno successivo. L'usanza di onorare i morti con feste e rituali religiosi in un unico giorno è propria di molte culture e venne rapidamente assimilata in tutti i territori in cui si diffuse il cristianesimo.
Sebbene molti ritengano che Halloween sia indissolubilmente legato alle tradizioni celtiche, i passaggi storici che ne hanno definito la forma attuale rimangono dibattuti. Halloween coinciderebbe con la festività celtica di Samhain, che segna l'inizio della parte più oscura dell'anno e funge da Capodanno per la cultura celtica. Secondo le credenze, durante Samhain la barriera tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottiglia, permettendone l'attraversamento. Da ciò deriva l'usanza di vestirsi con costumi terrificanti, allo scopo di spaventare gli spiriti maligni che dovessero farsi avanti.
In origine è probabile che fosse la festa dell'ultimo raccolto prima dell'inverno, nella quale si sacrificava il bestiame celebrando la morte della natura quale rigeneratrice di vita.
Sebbene in forma diversa, la tradizione di scolpire zucche e tuberi per inserirvi delle candele o per realizzare degli spaventosi manichini un tempo era diffusa anche in altre parti d'Europa, in particolare, nell'arco alpino, nelle aree di più diretta tradizione germanica, come la Baviera, il Tirolo e la zona di colonizzazione cimbra, in Veneto. Sempre in Veneto, in alcune aree si usava intagliare la “zucca santa”, o suca barúca, probabilmente dal termine ebraico baruch, che significa per l'appunto "santo" o “benedetto”. In altre zone prendeva il nome di suca dei morti e aveva lo scopo di spaventare i passanti. Tradizione molto simile a quella di Jack O'Lantern, la zucca intagliata di Halloween.
Un'altra ipotesi vede l'origine di Halloween nella celebrazione della dea Ecate, divinità risalente alle culture preindoeuropee dell'Antica Europa, e accostata alla magia, alla luna e capace di attraversare la barriera tra vivi e morti. Come ipotizza l'archeolinguista Marija Gimbutas, si trattava di società agricole matrilineari nelle quali le divinità principali erano femminili.
Il culto di Ecate venne assorbito all'interno delle religioni indoeuropee, da cui deriva la quasi totalità delle successive culture europee. È un fenomeno tipico di quelle religioni politeistiche: basti pensare a come i romani acquisivano le divinità dei popoli sconfitti.
Ecate è spesso raffigurata con in mano delle torce, simbolo del ruolo di traghettatore delle anime dei defunti verso l'oltretomba, figura ricorrente in molte culture in ogni parte del mondo. In tal senso il legame con la tradizione di Halloween e di Samhain è evidente.
Forse per questi motivi molti membri del clero cattolico romano vedono in Halloween una festa pagana, e alcuni la considerano addirittura una celebrazione “satanica”. Tuttavia, l'ipotesi più in voga negli ambienti religiosi anglosassoni è che Halloween non sia altro che la contrazione di all hallows eve, la “vigilia di Ognissanti”, e che sia quindi una festa a tutti gli effetti cristiana. L'usanza di regalare dolciumi ai bambini nascerebbe dal fatto che durante il Medioevo i giorni di Ognissanti e dei morti fossero molto sentiti e dedicati alla preghiera per le anime dei defunti. Era il momento in cui i bambini potevano girare di casa in casa per chiedere i dolci tipici del periodo festivo in cambio di preghiere per i morti.
Halloween è quindi una festa che fonde elementi della tradizione pre-cristiana in un contesto di celebrazione religiosa ufficiale, spogliandosi però del suo lato sacro per diventare un fenomeno pop.
Dal Vecchio Mondo agli USA…
Halloween arrivò negli Stati Uniti con l'immigrazione irlandese e scozzese e lì divenne la festa che conosciamo oggi. La metamorfosi passò attraverso la perdita dell'aspetto religioso verso sentori più superstiziosi, acquisendo tratti provenienti dal classico carnevale e del Día de los muertos, probabilmente derivanti dalla contaminazione culturale tra le rispettive comunità di immigrati.
La vera e propria celebrazione liturgica dei defunti è andata a sfumare, trasformandosi in una festa volta allo svago e allo sfogo di quelle pulsioni malviste nel resto dell'anno: travestirsi, fare scherzi, mettere paura agli altri e stare fuori di notte, bambini compresi.
Halloween negli Stati Uniti è cresciuto a dismisura. Nelle città americane le persone decorano le loro case e gli spazi pubblici con lanterne, ragnatele e altre decorazioni in maniera paragonabile a dei parchi a tema. Si tirano fuori vecchi giocattoli per poterli tramandare alle nuove generazioni e molte persone mettono in scena opere teatrali, scrivono poesie a tema soprannaturale o si ritrovano per guardare film horror.
Indipendentemente dalle sue origini, Halloween è diventata una festa popolare sia tra i non cristiani sia tra coloro che praticano il cristianesimo, proprio per i suoi tratti ricreativi e sociali.
… e dagli USA al Vecchio Mondo
Non è semplice portare in una cultura diversa un evento sociale del genere senza il tramite della religione o della superstizione. Infatti in molti ambienti ecclesiastici dell'Europa continentale c'è una forte resistenza. Eppure, dagli Stati Uniti Halloween è tornato con successo nel Vecchio Continente, nella sua nuova veste ormai totalmente laicizzata, attraverso tre step principali.
Il primo è la costante presenza americana in Europa dal Secondo dopoguerra. La guerra fredda portò alla costruzione di numerose basi militari, una presenza molto consistente e costante di personale americano, nonché la conseguente nascita di svariate migliaia di famiglie miste, che ha contribuito a mescolare le carte. Le seconde generazioni, che eventualmente hanno messo radici in Europa, hanno trasmesso ai locali le proprie usanze, almeno in una fase iniziale e in minima parte.
Il secondo step sono i libri di testo. In passato raramente si studiavano lingue straniere durante le scuole dell'obbligo, e quando avveniva spesso si trattava di lingue vicine dal punto di vista geografico (tedesco o, più spesso, francese). Per i millennial l'introduzione di massa dello studio dell'inglese ha significato essere esposti a questa nuova e strana festa attraverso i libri di testo e lo studio della cultura anglosassone. Questa sorta di carnevale creepy autunnale ha portato poco alla volta sempre più bambini a festeggiarlo, coinvolgendo a loro volta le famiglie.
Terzo step, il mondo dell'intrattenimento. Film, fumetti e soprattutto cartoni animati hanno portato nell'Europa continentale l'immaginario legato ad Halloween. La Disney in particolare ha fatto da tramite attraverso i propri cartoni animati e i popolarissimi special, ma in generale tutto il mondo dell'animazione ha trasmesso curiosità su questa festa, si pensi alle celebri puntate a tema dei Simpson. Anche il mondo seriale ci ha messo del suo: in molte sitcom è tradizione inserire in ogni stagione una puntata a tema Halloween.
Ripercorrere la storia di Halloween significa fare un tuffo nei meccanismi evolutivi della socialità umana. Quando si parla di cultura – inteso dal punto di vista etnico – non esistono creazioni originali: come la lingua, anche gli usi, i costumi e la religione sono il frutto di continue contaminazioni, fusioni ed evoluzioni di elementi preesistenti.
Non è un caso che Halloween abbia trovato casa proprio in quel grande melting pot che sono gli Stati Uniti d'America, dove ha potuto attecchire e svilupparsi, per poi diffondersi in tutto il mondo.
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