Le ombre dietro Mr Fix-It
Jeff Zients, nuovo chief of staff della Casa Bianca, e il suo passato fosco nel corporate sanitario
Il 2023 si è aperto con un grande cambiamento nell’amministrazione Biden: Ron Klain, capo del gabinetto (chief of staff) è uscito di scena dopo due intensi anni a fianco del Presidente per lasciare il posto a Jeff Zients, una figura non così nota nel nostro Paese, quanto estremamente presente - e, secondo alcuni, controversa - negli ambienti dem statunitensi, a partire dalla presidenza Obama.
I lettori al di qua dell’oceano potrebbero chiedersi: chi è Jeff Zients? O ancora, cosa c’entra con la sanità americana? Perché ce ne occupiamo su First Aid?
L’impronta di Zients è più che vivida che mai nell’amministrazione di due importanti momenti nella storia recente della sanità americana, l’Affordable Care Act e la lotta al COVID-19. Non solo: un’inchiesta di The American Prospect, bimestrale progressista statunitense, citata anche dal nostro Direttore Matteo Muzio in un editoriale su Domani, ha fatto emergere delle ombre molto fosche sul passato manageriale di Zients, che vanno a coprire Medicare e Medicaid, gli ormai noti programmi di assicurazione sanitaria federali.
Chi è Jeff Zients?
Jeff Zients, classe 1966, è un proverbiale “businessman”. Nato da una famiglia di confessione ebraica, laureato cum laude in scienze politiche, Zients ha la fama di essere un grande organizzatore.
Dopo una profusa esperienza nel settore privato, “Mr Fix-It”, come soprannominato da numerose testate statunitensi, è l’uomo dietro al rilancio del sito healthcare.gov dopo il primo fallimento nel 2013 per il programma Affordable Care Act, meglio noto come Obamacare. Il portale online è quello in cui gli americani scelgono la propria assicurazione sanitaria obbligatoria. Dal 2014 al 2017 ha servito come Direttore del National Economic Council. Prima ancora era stato Direttore dell’Office of Management and Budget.
Dopo l’era Obama e il mandato presidenziale di Trump, Zients rientra sotto le luci della ribalta politiche partecipando in modo attivo alla campagna elettorale per le presidenziali 2020 di Joe Biden e, dopo la vittoria, diventando il co-chair per la transizione presidenziale nell’ottobre dello stesso anno.
Il primo ruolo cruciale di Zients arriva a dicembre 2020, con la nomina a Coordinatore per la risposta al COVID-19 e consigliere del Presidente Biden. Ancora una volta, nel suo ruolo di “Mr Fix-It”, Zients si trova una disastrosa gestione comprensiva lasciata Trump dell’emergenza pandemica. Il primo grande lavoro di Zients dopo la nomina è stato quello di organizzare un programma di vaccinazione nazionale massivo e senza precedenti con una copertura del 65% degli aventi diritto con piena copertura vaccinale già a dicembre 2021.
Tuttavia, non sono mancate le critiche: Zients è accusato di aver fallito nell’intento del Presidente Biden di far diventare gli Stati Uniti “l’arsenale vaccinale mondiale”, occupandosi solo di managing interno e mai esterno. Risultato? Meno dosi ai Paesi in via di sviluppo di quelle promesse.
Inoltre, a inizio 2022 Zients ha insistito per un ritorno alla normalità, specialmente sui luoghi di lavoro, non rinforzando la capacità di testing (anzi, tagliandone i fondi) ed eliminando l’obbligo della mascherina negli uffici federali, senza rispettare una cautelativa e legittima gradualità. Tutto questo mentre Omicron e le sue sottovarianti galoppavano con numeri da capogiro.
Un comportamento che fa trasparire forse una fredda conduzione manageriale, con poco rigore scientifico ed esperienza nella questione sanitaria pubblica. Ricordando che, solo negli Stati Uniti, sono morte 1.1 milioni di persone per COVID-19.
Il passato ‘corporate’ tra ambiguità e poca chiarezza
Jeff Zients è un uomo del settore privato, collegato a maglia molto stretta ad aziende operanti nel campo sanitario. Proprio su alcune ombre molto fosche del suo lavoro più ‘corporate’ i suoi detrattori si sono concentrati, con un’inchiesta - quella sopra citata di The American Prospect - che rivela dei dettagli particolarmente inquietanti.
Nel corso di due decadi, si legge, le aziende in campo sanitario controllate da Jeff Zients (o dove ha investito) sono state accusate di aver frodato i programmi Medicare e Medicaid e costrette a pagare decine di milioni di dollari in risarcimenti. Si va da accuse di aver emesso fatture a sorpresa, o aver gonfiato i rimborsi, o addirittura di negligenza medica, gravissime per un uomo vicino agli ambienti dem.
L’esempio più lampante è quello di Portfolio Logic, azienda creata da Zients stesso e che, secondo i dati del Dipartimento di Giustizia, nel 2015 ha pagato 7 milioni di dollari in risarcimenti per aver gonfiato le note inviate a Medicare e Medicaid riguardanti i servizi della Pediatric Services of America Healthcare (PSA), società che si occupa di servizi pediatrici a bambini fragili, e comprata dalla società di Zients nel 2007. Alcuni informatori nel caso in essere hanno dichiarato che a livello dirigenziale si era consapevoli e addirittura si incoraggiavano questi comportamenti fraudolenti.
Come se non bastasse, un’altra società di Portfolio Logic, Amedisys - che si occupa di servizi sanitari a domicilio - è stata costretta a pagare 150 milioni di dollari in risarcimenti ai programmi Medicare e Medicaid. L’accusa del Dipartimento di Giustizia, anche qui, citava fatture gonfiate, servizi non necessari che venivano conteggiati anche facendo pressione sugli operatori sanitari.
Fa pensare che anni prima il miracolo del salvataggio del portale healthcare.gov, le società di Zients stessero truffando lo stesso sistema che era stato chiamato a far funzionare.
Nell’inchiesta di The American Prospect vengono citati movimenti loschi anche da parte di collaboratori stretti di Zients, come Eric Minkove, CEO di Best Practices, Inc (uno degli investimenti di Portfolio Logic), una società di outsourcing medico accusata di negligenza a seguito della morte di una bambina per una diagnosi non corretta, oltre che di aver emesso fatture illegali.
Minkove è un nome che appare anche in Cranemere Holdings, da cui il nuovo chief of staff ha dovuto dare le dimissioni nel 2020 in occasione dell’avventura nell’amministrazione Biden e, anche qui, sono risultati investimenti poco chiari in aziende del campo medico sanitario con il vizio di massimizzare i profitti con le fatture mediche. Tra gli esempi, Extant Healthcare, una società che offre medici e infermieri in outsourcing e che è stata accusata di un rialzo di prezzi sostanziale dei servizi; e Outpatient Imaging Affiliates, che si occupa di infrastrutture ospedaliere e che tra i più importanti partner ha UVA Health a Charlottesville in Virginia, una struttura sanitaria privata accusata di aver emesso migliaia di fatture a sorpresa ai pazienti.
L’uomo giusto?
Joe Biden sta marcando la mano della sua amministrazione su un approccio più vicino agli ultimi di quanto i suoi predecessori nei tempi recenti abbiano fatto. L’accessibilità alla sanità, dopo questi anni infernali, è uno dei temi in cui Biden sembra non transigere, come dimostrato dall’importanza che essa ha avuto nella redazione dell’ultimo budget presentato a inizio marzo al Congresso.
Eppure la scelta di Zients come chief of staff per alcuni sembra stridere molto con le scelte - coraggiose - del Presidente. Una scelta che ha fatto storcere il naso ai progressisti e che sembra più un balzo indietro che avanti: Mr Fix-It non è altro che un manager, con un’influenza smisurata e delle ombre lunghe sul suo passato, ombre che potrebbero mettere in difficoltà il Presidente, anche nelle sue migliori intenzioni. Come ha dichiarato Jeff Hauser, Executive Director di Revolving Door Projects, è a rischio l’eredità di Biden: sembra comprensibile, nel momento in cui la scelta è ricaduta su una figura che ha costruito la sua ricchezza sfruttando uno dei settori e dei temi per i quali molti americani lottano quotidianamente.