Largo al lacrosse! Uno sport atlantico
Poco noto alle nostre latitudini, ma non meno avvincente degli altri sport più tradizionali e blasonati. Un elogio al lacrosse.
Si gioca con bastone e pallina, ma non è hockey. Lo sport messo oggi sotto la nostra lente di ingrandimento, il lacrosse, certo è poco noto alle nostre latitudini, così che per creare un briciolo di familiarità, dilette lettrici e diletti lettori, prendo il via da un doppio ricordo personale. Il primo è datato, il secondo è fresco.
Zagor e Boston
Il mio primo impatto con il lacrosse lo devo al fumetto Zagor. È bastata una veloce ricerca per trovare titolo e numero dell’albo scolpito nella memoria personale: “Duello ai Grandi Laghi”, 87. C’è una contesa tra le tribù native Menominee e Winnebago in merito a dei territori di caccia. Un colonnello di acuto ingegno, Steenway, propone di risolvere la questione con una partita di baggatiway (troverete anche la grafia baggataway), che altro non è se non il nome indigeno del lacrosse. Digressione suggerita dal mio mestiere di storico: è tutto vero, le partite di baggataway servivano anche a risolvere conflitti. Riprendiamo Zagor. I Menominee fanno la parte dei cattivi e vorrebbero approfittare della partita per fare strage dei nemici. Zagor, reclutato con un ricatto per giocare con i Winnebago (che sono i buoni ma non del tutto), scopre il diabolico piano e lo sventa.
Un’altra volta che ho visto il lacrosse è stato un sabato pomeriggio primaverile, quando godendo delle vaste opportunità regalate da ESPN Player mi sono messo a guardare una partita del torneo universitario femminile, giocata tra Boston College e Duke. Oltre alla curiosità per uno sport conosciuto il giusto, mi muoveva quella di rivedere in TV luoghi che ho intensamente frequentato in era pre-pandemica, quelli del campus del Boston College. Caso volle che mia moglie rientrasse in casa mentre io ero concentratissimo a seguire il brillante incontro. Con poco tatto sportivo lei mi canzonò, mettendo in dubbio l’equilibrio mentale di un uomo di mezza età pronto a spendere in quel modo parte del prezioso e soleggiato sabato pomeriggio. Ebbene, lei non poteva sapere che proprio a partire da quel trionfo il Boston College avrebbe iniziato una scalata destinata a raggiungere le vette del titolo NCAA.
Enciclopedia
Il fluire entusiasta della penna, o l’instancabile ticchettio dei tasti (fate voi) a questo punto si prende una pausa e mi chiedo: le pur dotte lettrici e i pur dotti lettori di Jefferson sanno di cosa diavolo stiamo parlando? Forse il momento Wikipedia un po’ si impone.
Si gioca in dodici (dieci nella versione maschile) e l’obiettivo è simile a quello dell’hockey su prato: fare gol in una porticina difesa da un portiere, la palla si sposta con un bastone, che a differenza di quello da hockey termina con una sorte di retina da pescatore. Vince chi fa più gol.
C’è anche una versione indoor, sei giocatori come l’hockey su ghiaccio, con un campionato professionistico maschile (National Lacrosse League), popolato da squadre statunitensi e canadesi.
La parentesi dello spieghino non può chiudersi senza un omaggio alla prima fonte che ci parla di baggataway (ripetere giova: sono pur sempre uno storico). Il merito è di un gesuita francese (sono pur sempre uno storico che studia i gesuiti), Jean de Brebeuf… correva l’anno 1636. All’epoca le partite duravano giorni e il campo da gioco poteva misurare miglia, i francesi cercarono di adeguare il gioco alla mentalità occidentale e gli diedero il nome ancora oggi in uso, giudicando il bastone ricordasse una croce. Mah.
NCAA
Chiudiamo con uno sguardo alla stagione del campionato universitario 2022, in questi giorni ai blocchi di partenza. Sia al femminile, sia al maschile, le squadre della costa atlantica dominano, in particolare quelle della conference chiamata, appunto, Atlantic Coast Conference.
Niente di strano, poiché il lacrosse è uno sport tipico di quella zona del continente. Il torneo conclusivo assomiglia a quello del basket: il comitato di saggi in turno stabilisce il ranking di fine stagione regolare e ci si gioca tutto in un torneo in gare secche, previsto per la seconda metà di maggio (May Madness?), con le Final Four in un unico stadio. Nel 2022 le ragazze giocheranno a Baltimora, Maryland; i ragazzi a East Hartford, Connecticut.
Il ranking di inizio stagione vede in testa i campioni uscenti Boston College (Women) e Virginia (Men), poi North Carolina, Syracuse e Northwestern (W) e Maryland, Duke e Georgetown (M). Staremo a vedere, o meglio, io di certo starò a vedere. Se dovesse capitare poi che un sabato pomeriggio di primavera vi salga una irrefrenabile voglia di lacrosse, fatemelo sapere, così costruiamo un gruppo Whatsapp o Telegram e ci facciamo pure venire un’idea per il Fantabaggataway.