La natura astratta di Georgia O'Keeffe
Introversa e austera, Georgia O’Keeffe è stata una delle più grandi protagoniste dell’arte del Novecento, riuscendo a trasformare forme e ritmi della natura in opere affascinanti e cariche di mistero
Georgia O’Keeffe nasce nel 1887 nelle vaste praterie del Wisconsin. Cresce in una famiglia umile di allevatori di bestiame, raccogliendo e arando i campi nella fattoria dei genitori fino ai dodici anni. Sebbene fin dalla prima adolescenza conosca già la sua vocazione, riuscirà a intraprendere gli studi artistici solo all’età di diciassette anni, quando inizia a frequentare l’Art Institute di Chicago e successivamente l’Art Student League di New York dove si avvicina alla tecnica dell’acquerello.
Il suo successo incontra diversi, ostacoli soprattutto a causa della povertà in cui vive la sua famiglia, e nel 1908 si trova costretta ad abbandonare gli studi per iniziare a lavorare. È in questo periodo che alterna prestazioni occasionali nel settore pubblicitario con l’insegnamento del disegno, fino al 1916, quando riesce a riprendere gli studi per ottenere il titolo d’insegnante con il quale raggiungerà una situazione economica più stabile.
È presso il Columbia’s Teacher College che incontra Anita Pollitzer e sarà proprio questa amicizia a dare la svolta necessaria alla sua vita. Vedendo in lei grandi potenzialità, l’amica decide di portare un taccuino con i suoi disegni alla galleria 291 di New York, importante spazio espositivo per i pittori dell’avanguardia americana curato dal fotografo Alfred Stieglitz. Questi rimane ammaliato dalla purezza e dalla bellezza dei disegni di O’Keeffe, tanto da organizzare un’esposizione a sua insaputa.
Grazie a questo evento finalmente inizia la sua carriera. Nel 1918 O’Keeffe si trasferisce a New York dove, oltre a sviluppare il suo stile particolare, inizierà anche una relazione passionale e conflittuale con Stieglitz, che durerà per tutta la sua vita. Durante i lunghi otto anni lontana dallo studio scopre il Texas che, con le sue terre aride e le luci calde, la affascineranno fin da subito e la influenzeranno nella creazione della sua poetica futura.
Con la sua personalità molto introversa, Georgia O’Keeffe fa tesoro della solitudine e, quando non dipinge, dedica il suo tempo libero a lunghe passeggiate meditative immersa nel verde. Proprio questo rapporto con la natura l’aiuta a sviluppare il suo stile, caratterizzato dall’ordinamento di diversi elementi, a partire dai colori e dalle forme passando per spazi e volumi differenti. Tutti questi elementi si fondono perfettamente assieme alle sue sensazioni, dando vita a un ritmo particolare e a composizioni figurative organiche, così come organica è la sua visione del mondo.
La sua arte è sempre una risposta immediata a ciò che la circonda. Nel 1929, dopo alcune complicazioni di salute e la sua storia d’amore che sembra giunta al capolinea, O’Keeffe scopre il New Mexico e si innamora perdutamente del suo clima arido e luminoso, in cui ritrova gli spazi e la luce che aveva conosciuto da ragazzina in Texas. L’attrazione fulminea per questa regione la porta a viverci: inizialmente si trasferisce in una vecchia fattoria isolata, fino a che non decide di acquistare un terreno chiamato Rancho de los Burros, dal quale può osservare le rosse rocce della valle spesso protagoniste dei suoi dipinti.
Da questo momento in poi ogni sua composizione riguarderà la sua vita quotidiana e i momenti delle sue giornate, come la porta del suo patio, le pianure desertiche che circondano la sua proprietà o il suo ranch, senza però abbandonare l’accezione minimalista o gli elementi romantici.
Nell’iconografia scelta dall’artista ritroviamo spesso cieli, montagne e fiori, particolarmente emblematici nella sua poetica perché dipinti in primo piano e percepiti come ombre al confine tra l’arte figurativa tradizionale e l’astrazione lirica tipica di Kandinsky, da lei molto stimato. Stupita dalla natura che la circonda, raccoglie teschi e ossa di animali ai quali dà una valenza simbolica che si allontana dal classico significato macabro. Li dipinge combinandoli con elementi naturali e sfondi colorati, creando atmosfere irreali al limite del mistico e dell’onirico. Le connotazioni sensuali e maliziose date spesso alle sue opere la faranno però allontanare dalle espressioni astratte per dedicarsi alla pittura figurativa, per aggirare le analisi fuorvianti ed errate dei suoi dipinti fatte da critici d’arte che applicarono una lettura troppo “di genere” alle sue creazioni.
Oggi Georgia O’Keeffee è un’icona femminile dell’emancipazione artistica, un’eterna leggenda mai sfiorita che con la sua arte potente, stimolante e senza compromessi è stata ed è da esempio per intere generazioni di donne e artiste. Con la sua affascinante originalità si è saputa ritagliare uno spazio non indifferente nello sviluppo dell’arte negli Stati Uniti, divenendo a tutti gli effetti una delle maggiori pittrici d’oltre Atlantico e un vero e proprio monumento dell’arte americana moderna.
Bibliografia:
Colaone S., De Santis L., Georgia O’Keeffe. Amazzone dell’arte moderna, Oblomov Edizioni, 2022.