La lunga caccia a Unabomber
Storia dell'indagine più lunga, e costosa, della storia degli Stati Uniti.
Ottanta anni fa, il 22 maggio 1942, nasceva a Chicago, in Illinois, uno dei serial killer più famosi e violenti della storia degli Stati Uniti, soggetto della più lunga e costosa investigazione da parte del Federal Bureau of Investigation: Ted Kaczynski, meglio conosciuto come Unabomber.
La figura di Unabomber è da sempre una delle più “affascinanti” e studiate nella storia dei serial killer statunitensi, soprattutto per l’ideale che professava Kaczynski, e per la sua storia, che rappresenta al meglio la follia a cui può arrivare il genere umano, anche in un soggetto apparentemente normale come sembrava lo stesso Kaczynski.
La vita di Ted Kaczynski scorre tranquillamente fino al 1966, quando inizia a provare forti esperienze sessuali che lo portano a voler cambiare sesso, tanto da decidere di operarsi per attuare un cambio di genere, salvo poi decidere di ripensarci solamente nella sala d’attesa prima dell’operazione: i motivi sono tutt’ora ignoti, ma secondo lo stesso Kaczynski quello andato in scena nel 1966 è stato un vero e proprio punto di svolta nella propria vita, una rinascita della fenice.
L’anno dopo questi episodi, nel 1967, Berkeley, un’università californiana, offre a Kaczynski un contratto come assistente Professore, ma non passa i test di valutazione atti a portarlo all’insegnamento, a causa della poco amichevole indole di Ted, che sembra quindi inadatto ad un rapporto con gli studenti. Poco dopo i risultati di questi test, Kaczynski decide di lasciare Berkeley e di tornare in Illinois, dai suoi genitori.
Il suo ritorno in Illinois dura però poco e un paio di anni dopo decide di abbandonare la sua vita agiata trasferendosi in Montana in una cabina remota nelle foreste, dove può vivere con pochi soldi, finanziati dalla sua famiglia, senza elettricità e acqua corrente. È qui che probabilmente i suoi ideali distruttivi iniziano a venire fuori: intorno al 1975 inizia ad appiccare piccoli incendi dolosi intorno alla propria baita e a catturare animali con trappole esplosive sempre più elaborate.
Il 1978 è invece il momento in cui Kaczynski inizia ad inviare ordigni esplosivi per posta. Tra il 1978 e il 1995 gli vengono attribuite sedici bombe, che portano alla morte di tre persone e ben ventitré feriti, utilizzando sempre lo stesso procedimento. Prima la costruzione di sofisticate bombe a innesco che esploderanno nel momento in cui verrà aperto il pacco, che lo stesso Kaczynski consegna ai suoi obiettivi o spedisce per posta. Gli ordigni hanno tutti caratteristiche simili e presentano due iniziali, FC, che stanno per “Freedom Club”. Kaczynski ha infatti un obiettivo ben chiaro: vuole purificare il mondo, da lui ritenuto troppo succube e dipendente dalle nuove tecnologie, e quindi ritiene necessario colpire persone che per lui rappresentavano simboli ed emblemi di questa società malata, come ad esempio manager e dirigenti di importanti aziende mondiali ed accademici.
I suoi ordigni erano studiati nei minimi dettagli e sin dai primi modelli costruiti e spediti, Kaczynski inizia a lasciarci prove appositamente, come impronte digitali, tutte volte a disturbare le possibili indagini degli inquirenti, che non riusciranno mai a trovare corrispondenze che avrebbero potuto portarli a Ted.
Il 1979 è l’anno in cui i suoi attentati iniziano a farsi più importanti e potenzialmente più distruttivi: inizia con un Boeing 727, partito da Chicago, dove intanto Kaczynski è ritornato, e diretto a Washington, in cui però l’ordigno non riesce ad esplodere a causa di un malfunzionamento del timer, ma che avrebbe portato ad un massacro. L’FBI inizia così a interessarsi al caso, poiché i molteplici episodi sembrano tutti collegati fra di loro, soprattutto dalla targhetta con le iniziali FC, che portano quindi il Federal Bureau ad iniziare una vera e propria caccia all’uomo.
Le indagini procedono però a rilento a causa delle molteplici prove lasciate da Kaczynski che portano l’FBI a seguire svariate piste, che si rivelano tutte inconcludenti, mentre “Unabomber”, che inizia ad essere chiamato così dagli investigatori per il codice con cui viene identificato durante le indagini, UNABOM (University and Airline Bomber), continua a colpire i propri obiettivi, diventando un caso nazionale.
L’apice viene raggiunto nel 1995, dopo che Kaczynski ha già provocato tre morti: Ted scrive infatti a diverse testate giornalistiche, chiedendo che pubblicassero il suo manifesto, dichiarando che avrebbe smesso con i propri attentati terroristici. L’FBI inizialmente vuole evitare la pubblicazione, ma successivamente approva la stessa, sperando di poter ottenere informazioni sull’attentatore, ancora ignoto, da parte dei civili.
Ad aiutare nelle indagini l’FBI è però David, il fratello di Ted Kaczynski, il quale in un primo momento assume un investigatore privato per indagare sulle attività del fratello, tornato nel frattempo nella propria baita in Montana, e che in forma anonima fa arrivare agli agenti una copia primordiale del Manifesto di Kaczynski, scritto nel 1971. L’FBI impiega poco tempo ad arrivare a David, che viene quindi interrogato dagli agenti, i quali dopo una serie di indagini iniziano a ritenere Ted l’autore del Manifesto, e quindi responsabile dei numerosi attentati degli anni precedenti.
Il 3 aprile 1996, quasi sedici anni dopo il primo attentato alla Northwestern University, e dopo che il governo statunitense aveva speso oltre cinquanta milioni di dollari nelle indagini, Ted Kaczynski viene arrestato nella propria casa in Montana, dove vengono ritrovati numerosi componenti utili alla costruzione di ordigni esplosivi, articoli di giornale che Unabomber era solito inserire all’interno dei propri ordigni e una bomba pronta per essere inviata a un nuovo obiettivo.
Il processo, proprio come le indagini precedenti, è lungo e tumultuoso, con gli avvocati dell’imputato che provano a chiedere l’infermità mentale a Kaczynski per evitargli la pena di morte. Il verdetto finale condanna il terrorista all’ergastolo.
La storia di Unabomber, nonostante i parecchi anni trascorsi, continua a essere al centro della mondanità. Sono stati prodotti innumerevoli documentari e film dopo la sua condanna, grazie anche ai molti dubbi intorno alla sua figura: c’è chi lo ritiene responsabile anche degli omicidi attribuiti a Zodiac, un altro serial killer statunitense tuttora ignoto, visto che Kaczynski ha vissuto nell’aria della Baia di San Francisco negli anni in cui sono avvenuti gli omicidi, nonostante gli inquirenti non lo ritengono possibile a causa delle molte divergenze fra i due serial killer.
L’unica cosa certa è che Ted Kaczynski è responsabile dei sedici attentati avvenuti fra il 1978 ed il 1996 e passerà il resto della sua vita in prigione, fino al giorno della sua morte.
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