La difficile relazione tra i conservatori e la sanità
Come Project 2025 vuole smantellare i programmi federali pubblici Medicare e Medicaid
Le policy in tema di diritti riproduttivi, maternità consapevole e affermazione di genere contenute dentro Project 2025 sono ben chiare e cristalline, tanto da essere le più note e dibattute. Ciò che rimane un po’ nascosto, e che trova il suo spazio nello stesso capitolo – il quattordicesimo - del documento programmatico redatto dal gruppo ultraconservatore Heritage Foundation è tutto ciò che ci si aspetta in un eventuale ritorno Repubblicano alla Casa Bianca per quanto riguarda i due programmi federali sanitari Medicare e Medicaid.
Quando parliamo di Medicare e Medicaid non dobbiamo pensare al concetto di sanità pubblica conosciuto in Italia: si tratta infatti di due programmi assicurativi di copertura pubblica che interessano solo determinate categorie di persone. Nel caso di Medicare, principalmente gli anziani over 65, disabili e persone con patologie renali gravi, mentre Medicaid riguarda principalmente adulti e bambini con basso reddito.
Non è una novità che i repubblicani facciano di tutto per porre un freno alle espansioni di questi due programmi: pensiamo solo al faticoso iter per l’approvazione dell’Affordable Care Act (ACA), meglio conosciuto come Obamacare, e i successivi tentativi del Gop – specialmente durante la presidenza di Donald Trump -di affossarlo. Tuttavia, la presenza massiccia di policy volte a ridimensionare questi programmi contenute dentro Project 2025 ci fa riflettere su quanto la sanità sia un tema estremamente caldo del dibattito che accompagna la strada verso le presidenziali 2024 e non solo per il GOP. Il contributo maggiore di ciò è stato sicuramente dato dalla pandemia di COVID-19, che ha messo alla prova in modo pesante il sistema sanitario americano. Senza contare il sempre più crescente interesse da parte di una parte di Democratici, specialmente giovani, e la richiesta da parte delle aree più liberal di una sanità pubblica sempre più pressante. La campagna di Biden ne ha fatto dunque un tema principe e fondamentale, seguendo la linea di continuità tracciata dalla sua Amministrazione.
Prima di tutto, Project 2025 prevede un passo indietro totale sulle negoziazioni per i prezzi dei farmaci per Medicare che l’Amministrazione Biden si era impegnata a far passare all’interno dell’Inflation Reduction Act. I costi esagerati dei farmaci sono una piaga nel sistema sanitario americano e creano disuguaglianza tra chi può permettersi di spendere migliaia di dollari all’anno e chi invece no: si è stimato che gli americani paghino tre volte tanto per i farmaci rispetto al resto del mondo. La riforma di Biden prevede invece che il governo federale attraverso Medicare negozi i prezzi con le case farmaceutiche e mettendo un tetto di spesa massimo out-of-pocket (quindi di tasca propria, fuori dal programma) all’anno per i farmaci per i beneficiari di Medicare a 2000$. Project 2025 vuole togliere tutto questo, sostenendo che la riforma di Biden metterà un limite all’accesso ai farmaci e ridurrà le possibilità al paziente di accedere alle nuove cure. Ovviamente non offrendo alcuna alternativa concreta.
Rimanendo su Medicare, l’aspetto forse più inquietante di questa corsa alla riduzione della spesa federale è la volontà di privatizzare sempre di più il programma. Molti beneficiari di Medicare possono scegliere di pagare la quota mensile di copertura al governo, ma ricevere coperture maggiori con i piani di Medicare Advantage, gestiti da assicurazioni private. Una sorta di offerta premium di Medicare, con coperture non previste dal programma “base”. L’idea di Project 2025 è quella di rendere Medicare Advantage l’unico metodo di iscrizione al programma. Ciò che emerge tra le righe è quindi un’eliminazione tout court del programma pubblico federale, mettendoci sopra l’etichetta “Medicare” anche se con esso non ha nulla a che fare. Ovviamente, tutto questo sarebbe a vantaggio delle compagnie assicurative private, che vedrebbero un aumento dei loro profitti e un controllo quasi totale delle corporations nella sanità americana. Non è una novità nemmeno questa tendenza: già l’Amministrazione Trump aveva fortemente incentivato l’iscrizione a Medicare Advantage nel 2018, mandando delle e-mail a milioni di beneficiari con convincenti messaggi del tipo: “Ottieni più benefici dai tuoi soldi” o “Risparmia soldi con Medicare Advantage”. Insomma, di certo non una novità nemmeno questa, considerato che anche Nikki Haley, ex sfidante alle primarie GOP di Trump, si disse favorevole a un’espansione di Medicare Advantage a discapito del programma base, poiché, a detta sua, era il preferito degli anziani. Project 2025 sostiene che Medicare Advantage dà libertà agli anziani americani sul dove e come spendere i propri soldi, ma la verità risulta essere un’altra: non tutte le strutture e i medici accettano Medicare Advantage a causa dei problemi burocratici per le richieste di autorizzazioni che comporta, senza contare che di recente è stato osservato come le assicurazioni private abbiano iniziato a utilizzare l’intelligenza artificiale e gli algoritmi per i criteri di eleggibilità, escludendo moltissime persone a causa dei margini di errore esagerati. Ciò comporta il negare le cure a chi ne ha più bisogno e, di conseguenza, un aumento delle spese a carico del paziente. Senza contare l’enorme quantità di speculazione sui rimborsi chiesti al governo federale da parte delle assicurazioni private. MedPAC, un’agenzia indipendente del Congresso, ha stimato che il governo federale arriverà a “strapagare” i piani Medicare Advantage per 88 miliardi di dollari proprio a causa dei conti gonfiati strategicamente dalle assicurazioni private. Se questo è risparmio.
Infine, un altro nodo cruciale riguarda Medicaid. Con la pandemia, il programma era stato allargato a un bacino di utenza maggiore e di recente moltissimi statunitensi, quasi 4 milioni, si sono ritrovati non più coperti, creando situazioni di disagio e, spesso, errori nei sistemi. Medicaid è entrato nel mirino di Project 2025, che esprime la volontà di riformare il programma e mettendo dei tetti alla spesa e permettendo agli stati di introdurre criteri più stringenti per i beneficiari di Medicaid, che devono dimostrare di avere un impiego. Molti red states, come Missouri, South Dakota e Idaho, hanno già iniziato a pensare a una reintroduzione in tal senso. C’è da precisare che già il 43% di beneficiari di Medicaid ha un lavoro full time e il 18% part-time, secondo i dati di KFF. Chi non lavora, dati alla mano, ha motivazioni come lo studio (6%), malattie e disabilità (11%), necessità di caregiving a un’altra persona (13%), e solo il 9% è pensionato o non ha un lavoro per altre ragioni. Una misura che risulta veramente atta solo a sfoltire gente e non a incentivare la ricerca attiva di impiego. Senza contare che molti analisti pensano che questo vada a impattare pesantemente su determinate fasce di popolazione, specialmente persone POC, coloro che hanno perso il lavoro per le più diverse ragioni e coloro che non possono lavorare.
Appare dunque chiaro e cristallino che il motivo che spinge Project 2025 nelle riforme sanitarie è il taglio radicale per risparmiare budget. Da sempre, i conservatori additano proprio i programmi federali come i veri spreconi e la causa principale dell’aumento delle spese sanitarie americane. Seppur vero che la spesa pubblica americana in materia di sanità è aumentata negli ultimi anni, non è colpa di Medicare, Medicaid e la loro espansione con l’ACA. Piuttosto le spese sono aumentate a causa di tecnologie più avanzate che costano di più, così come nuove procedure, materiale o farmaci, senza contare che la complessità del sistema sanitario americano porta spesso a generare sprechi che ricadono sulle finanze federali. Per ora Donald Trump non ha espresso opinioni sul Project 2025. Sappiamo anche però che a partire dal 20 gennaio 2017 la sua Amministrazione rispettò circa due terzi delle raccomandazioni di Heritage Foundation all’epoca; nulla ci vieta di pensare che possa farlo di nuovo in un’eventuale rielezione e sulle spalle della salute di milioni di americani.