Kamalanomics: cosa fare per migliorare ancora di più l’economia degli Stati Uniti
Con gli Stati Uniti che durante la presidenza Biden sono ancora la prima economia mondiale, Kamala Harris dovrà fare ancora meglio per risollevare la classe media e risolvere la mancanza di case
Tra il 19 e il 22 agosto a Chicago, nello Stato dell’Illinois, si è tenuta la convention del Partito Democratico statunitense (DNC) che ha finalmente ufficializzato la candidatura di Kamala Harris, attuale Vicepresidente degli Stati Uniti, per diventare la quarantasettesima Presidente alle elezioni presidenziali del prossimo 5 novembre. Harris, dopo il ritiro di Joe Biden lo scorso 21 luglio per un eventuale doppio mandato da Presidente, ha raccolto fin da subito cifre record per la campagna elettorale e ha comunicato nei giorni precedenti alla convention di Chicago di aver scelto il Governatore del Minnesota Tim Walz come candidato Vicepresidente. Una delle più importanti sfide di Harris è quella di ricevere voti dagli elettori convinti che gli Stati Uniti non stiano beneficiando delle politiche economiche di Biden, che avrebbe secondo loro contribuito all’aumento dei prezzi per i consumatori più di quanto non avrebbe fatto Trump al posto suo.
Durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2020, Joe Biden aveva fatto leva su un’economia fortemente colpita dalla pandemia promuovendo, per esempio, investimenti in tecnologia, infrastrutture, ricerca e sviluppo, maggiore sostegno al settore manifatturiero e la riduzione delle spese mediche. Durante il suo mandato da Presidente, Biden ha ottenuto il primo importante risultato economico con la firma dell’American Rescue Plan, un piano da 1.900 miliardi di dollari per aiutare l’economia statunitense a riprendersi dalle conseguenze del Covid-19. Nel 2022 Biden ha inoltre fatto passare l’Inflation Reduction Act, una legge per ridurre il deficit di budget — cioè quando un Paese spende più di quanto ricava — e l’inflazione — ossia l’aumento generale e prolungato dei prezzi che diminuisce la possibilità di acquistare beni da parte dei consumatori. Il Presidente Biden ha anche contribuito a mantenere il livello di disoccupazione sotto il 4 per cento per trenta mesi di fila, il periodo più lungo degli ultimi cinquant’anni, e il tasso di inflazione al 2,9 per cento, in calo per il quarto mese consecutivo e il più basso da marzo 2021.
In caso di elezione, la Vicepresidente Harris avrà il compito di rendere questi numeri ancora migliori o quantomeno riuscire a comunicare più efficacemente di quanto abbia fatto Biden l’ottimo stato dell’economia statunitense. Nel primo discorso da candidata ufficiale del Partito Democratico alla convention di Chicago, Harris ha detto che il benessere della classe media sarà uno dei principali obiettivi della sua presidenza e che verrà creata una opportunity economy, cioè un modello economico in cui ognuno avrà la possibilità di crescere a prescindere del luogo in cui si abita. Harris ha anche parlato della volontà di favorire l’accesso ai finanziamenti per i piccoli imprenditori e di risolvere il difficile tema della mancanza di case, oltre a voler proteggere i sistemi di Social Security e Medicare. Di fronte ai dati della presidenza Biden, di cui Harris fa parte e che ha contribuito a rendere positiva, la Vicepresidente in carica ha però preferito rimarcare gli alti costi della vita di oggi negli Stati Uniti anziché soffermarsi solo su quanto di buono fatto insieme a Biden. Nella prima agenda economica rilasciata il 16 agosto, Harris ha annunciato molte proposte economiche già fatte dallo stesso Biden, come l’aumento di imposta per i figli in modo permanente — cioè un credito fino a duemila dollari che si riceve per ciascun figlio se si rispettano alcune condizioni di povertà — e il supporto all’acquisto per la prima casa. Sempre secondo l’agenda di Harris e Walz, verranno raddoppiati i fondi per costruire nuove case già stanziati durante la presidenza Biden.
La buona salute dell’economia statunitense è confermata anche da Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, la banca centrale statunitense. La Federal Reserve e Powell sono probabilmente pronti a ridurre i tassi di interesse durante il prossimo incontro di metà settembre: il taglio dei tassi di interesse avviene solitamente quando la banca centrale è convinta che il tasso di inflazione si regolarizzi a livelli più bassi.
In una nazione sempre più polarizzata come gli Stati Uniti, Kamala Harris ha deciso di affrontare il candidato repubblicano Donald Trump in modo più scenografico e a tratti più “populista” di quanto non abbia fatto Biden, anche quando si parla di questioni economiche e sociali fondamentali. Harris ha scelto di usare una retorica comunicativa efficace e che risvegliasse degli elettori non più convinti da Biden e dalle sue possibilità di vittoria. La prima agenda economica diffusa da Harris è però molto ambiziosa e sarà una prova non facile per la candidata democratica riuscire a mantenere quanto scritto in quel documento nei primi cento giorni di un eventuale governo. Secondo l’ultimo sondaggio riportato dal The New York Times il 25 agosto, al momento Harris è in vantaggio di tre punti percentuali su Trump.