Gold count o medal count: come si stabilisce l’ordine del medagliere?
In queste settimane di Giochi olimpici, ogni giorno si contano le medaglie. Ma in quale ordine, e in cosa si distinguono gli Stati Uniti?
Dal 26 luglio all’11 agosto il mondo è tornato a guardare i Giochi olimpici, uno degli eventi sportivi più prestigiosi di sempre. A cento anni dagli ultimi giochi tenutisi a Parigi, è la Francia a ospitare nuovamente gli atleti di 205 nazioni partecipanti, ai quali si sommano gli atleti individuali neutrali, cioè gli sportivi con cittadinanza russa e bielorussa (i cui Stati sono sanzionati dal Comitato olimpico internazionale a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina). L’obiettivo di ognuno è riuscire a dare il meglio di sé in 329 eventi sportivi diversi e, se possibile, ottenere una medaglia d’oro, d’argento o di bronzo. Queste medaglie vengono tradizionalmente contate per nazione, rappresentando così i successi del loro sistema sportivo. Tuttavia, non esiste un modo univoco e ufficiale per creare questa classifica. Gli Stati Uniti, in particolare, si distinguono da tutto il mondo. Perché?
Il metodo convenzionale
Come dicevamo, non esiste una classifica ufficiale tra nazioni che sia riconosciuta dal Comitato olimpico internazionale. La ragione sta nel fatto che, come afferma la Carta olimpica (il documento che codifica i principi fondamentali dei Giochi), i Giochi olimpici sono delle competizioni tra atleti e non tra nazioni, e non dovrebbero essere questi ultimi i protagonisti delle sfide. Ciò nonostante, sia per i Giochi olimpici estivi che per quelli invernali, il Comitato olimpico stila una tabella a scopo informativo che riporta il numero di medaglie vinte da ogni nazione. L’ordine si basa sul valore delle medaglie: si inizia contando le medaglie d’oro e poi, in caso di parità, quelle d’argento e quelle di bronzo. Se si arriva a un ulteriore pareggio, l’ordine diventa alfabetico secondo i codici nazionali assegnati dal Cio.
Pur non essendo ufficiale, però, questo ranking divenne materia di competizione fin dalle prime edizioni dei Giochi, anche grazie al ruolo dei media nazionali. Negli anni, la sua importanza è diventata tale da fornire un target per alcuni Comitati olimpici nazionali, attraverso il quale comprendere quanto e in quali sport investire di più. Per esempio, i risultati nel medagliere del 2012 dell’Australia convinsero la commissione allo Sport del Paese a creare un piano di risanamento del settore sportivo, con l’obiettivo di entrare nella top five durante i Giochi di Rio del 2016. Inoltre, visto che le medaglie vengono assegnate solo in base agli eventi sportivi e non al numero di atleti coinvolti, il sistema è stato un incentivo ad aumentare i fondi per gli sport individuali (dove è più probabile vincere una medaglia) e a penalizzare quelli di squadra.
Meglio più ori o più medaglie?
Nonostante l’ordine del medagliere basato sugli ori sia diventato convenzionale per quasi tutto il mondo, non è ancora condiviso da tutti. In particolare, i media statunitensi da diversi anni scelgono di contare il medagliere in base al numero totale di medaglie, e non al loro valore. Questo metodo dovrebbe restituire importanza alle altre medaglie e rendere meno conveniente per uno Stato investire solo negli sport dove sia più probabile una medaglia d’oro. Inoltre, rappresenta meglio la forza del movimento sportivo statunitense, che nelle ultime edizioni dei Giochi estivi è sempre riuscito a raccogliere il maggior numero di medaglie complessive.
Anche il total count, però, ha dei difetti. Non tenendo in considerazione la tipologia di medaglie acquisite, pone sullo stesso livello le tre medaglie. Inoltre, non fa alcun riferimento ai vantaggi che le diverse nazioni hanno per via del proprio Pil e della propria popolazione: come si può intuire, per puntare a un alto numero di medaglie sono necessari sia una popolazione abbastanza elevata che una grande quantità di risorse. Per questo motivo, sono stati proposte negli anni nuove tipologie di conteggi. Alcuni dei più popolari incrociano i due metodi principali in un sistema 4:2:1 o 3:2:1, dove le medaglie vengono contate tutte insieme dando loro un valore crescente dal bronzo all’oro. Altre correzioni aggiungerebbero delle medaglie negli sport di squadra, assegnandole a tutti i giocatori e non unicamente al gruppo preso come singolo.
Nessuna soluzione a breve
Al momento, non ci si aspetta nessuna novità. Da un lato, il Comitato olimpico internazionale e i media di tutto il mondo continueranno probabilmente a utilizzare lo stesso ranking basato sugli ori, almeno nei prossimi anni, mentre i media statunitensi non sembrano inclini a cambiare il proprio metodo. Forse, la prossima edizione a Los Angeles farà conoscere ancora di più al mondo queste differenze, svolgendosi negli Stati Uniti. Per scoprirlo, però, dovremo aspettare ancora quattro anni. Nel frattempo, possiamo goderci gli ultimi eventi di Parigi 2024.