Lockout: la Major League Baseball è in sciopero
Il 2 dicembre è iniziato il nono lockout della storia MLB: cosa succederà nei prossimi giorni?
Niente baseball, per un po’. Dopo che il campionato è finito con la vittoria delle World Series da parte degli Atlanta Braves, sono iniziate le discussioni fra la Major League Baseball e l’associazione dei giocatori (MLBPA). Gli accordi fra i due durano indicativamente cinque anni e, con l’ultima intesa raggiunta l’1 dicembre 2016, si è arrivati ad una situazione di stallo che ha portato al nono lockout della storia MLB.
Che cosa sono i lockout
Nel periodo di riposo della Major League i giocatori non vengono pagati, quindi non hanno alcun motivo di scioperare: il lockout è infatti stato indetto dai proprietari (owners), nel disperato tentativo di costringere la Player Association e il sindacato dei giocatori ad accettare l’accordo proposto loro.
In caso di lockout infatti i rapporti fra giocatori e società sono ridotti allo zero: i giocatori free agent, senza contratto, non possono infatti firmare con le squadre, mentre quelli già con una squadra non possono usare i centri d’allenamento fino allo scioglimento del lockout.
I tentativi di trovare un accordo sono iniziati a novembre, ma nonostante un mese di trattative continue non si è arrivati a nulla e, con la scadenza del contratto precedente, il CBA (Collettive Bargaining Agreement), i proprietari sono stati “costretti” a dichiarare il lockout, per provare a mettere in difficoltà i giocatori.
Il nuovo contratto collettivo gira inevitabilmente intorno ad una semplice cosa: i soldi. I giocatori chiedono a gran voce di aumentare i salari dei più giovani, poiché a causa di contratti indicativamente dal basso salario per i giocatori nei primi anni di carriera, un atleta MLB può arrivare a sperare in un contratto più corposo soltanto intorno ai 30 anni, quando gli anni migliori per la sua carriera sono ormai passati.
Con il contratto collettivo in vigore fino a qualche mese fa molte squadre tendevano a tenere i giocatori giovani nelle loro squadre di Minor League, sia per far crescere con calma i migliori prospetti, sia per “allungare” i contratti, con il tempo speso in Minor League che non incide sui contratti firmati con le squadre di MLB
Cosa potrebbe succedere adesso
La regular season MLB non inizierà prima del 31 marzo, quindi le possibilità che il lockout vada avanti fino a quel momento sono per ora molto limitate, ma c’è il rischio che gli Spring training, gli allenamenti e le amichevoli che le squadre mettono in piedi prima dell’inizio del campionato regolare, possano subire ritardi od addirittura essere cancellati.
Nè la Lega né i giocatori vogliono arrivare all’inizio della regular season senza un accordo poiché, viste le grosse perdite avute negli ultimi anni a causa della pandemia, è negli interessi di tutti ritornare ad avere una stagione normale, da 162 gare, con gli stadi pieni, perché i giocatori vengono pagati solamente nel corso del campionato e se il lockout dovesse perdurare i giocatori sarebbero quelli a perderci di più.
La data chiave potrebbe quindi diventare quella del 1 febbraio, quando teoricamente dovrebbero iniziare gli Spring Training delle squadre MLB. Se non si dovesse essere arrivati ad un accordo per l’inizio di febbraio, gli spettri di una regular season “castrata” potrebbero diventare reali.