La forza dell'off-shore
Il futuro della California tra turbine e parchi eolici galleggianti.
L'eolico off-shore prende il largo in California, dove sarebbero pronti massicci investimenti per nuovi parchi eolici nell'Oceano Pacifico. Lo sviluppo di questa tecnologia nel Golden State è stato per decenni più un'ipotesi che una concreta possibilità, ora attuabile in vista degli impegni presi dall'amministrazione Biden e dal Dipartimento dell'Energia, guidato da Jennifer Granholm.
Nelle ultime due settimane il Dipartimento dell'Interno ha esaminato 16 progetti che sarebbero in grado di fornire allo Stato un totale di 19 GW annui. Attualmente, l'ultima parola dovrebbe averla l'Ocean Energy Management, ufficio del Dipartimento dell'Interno, ma già sarebbero state individuate tre aree per il posizionamento delle fondazioni delle pale, due a Morro Bay, in California centrale, e una al largo della costa di Humboldt a Nord.
La strategia rientra nell'obiettivo del raggiungimento dei 30 GW di capacità totale attraverso fonti eoliche entro il 2030, uno dei punti di arrivo del piano per il clima della neoamministrazione Biden che consentirebbe di alimentare 10 milioni di case. La strategia comprende sia installazioni più "tradizionali" sia turbine che sfruttano una tecnologia emergente e molto promettente, quella delle installazioni galleggianti. La differenza, per capirci, sta nella sostituzione delle fondamenta fisse che sorreggono le pale con piattaforme galleggianti.
Il passo successivo sarà la messa all'asta dei contratti di locazione per l'assegnazione dei lotti che secondo la Casa Bianca potrebbe partire già a metà del 2022. Il governatore della California Gavin Newsom sostiene di aver già avuto un confronto con potenziali sviluppatori, tra cui aziende internazionali, come la tedesca ENBW e imprese nazionali. Proprio la ENBW guarda con grande interesse al lotto di Morro Bay, dove punterebbe a costruire il progetto Castle Wind, che consterà di circa un centinaio di turbine galleggianti, in grado di generare fino a 1000 MW e alimentare quindi oltre 300.000 abitazioni.
L'azienda, in collaborazione con due associazioni di pescatori dell’area, la Morro Bay Commercial Fisherman's Organization e la Port San Luis Commercial Fishermen, punta a ridurre al minimo l'impatto ambientale del progetto sull'industria della pesca e l'ecosistema marino. Non solo, la collaborazione con il Consiglio comunale della città prevede la conclusione di un accordo per massimizzare i benefici economici e le possibilità di sviluppo dell'area tramite il funzionamento del parco eolico.