Flash #45: La nuova amministrazione Trump prende forma
Tra volti noti, scelte previste e nomine controverse, ecco alcuni dei protagonisti della prossima amministrazione Trump
A poco più di una settimana dalla vittoria schiacciante di Donald Trump alle elezioni presidenziali, iniziano a delinearsi i contorni della sua nuova amministrazione. Alcuni incarichi sono stati già confermati, mentre per altre posizioni sono in gioco diversi candidati. Alcuni di questi nomi suscitano interesse, altri potrebbero destare qualche preoccupazione. Ecco una presentazione di alcune figure chiave nel team del presidente.
La posizione di Chief of Staff sarà ricoperta da Susie Wiles, una figura centrale nelle campagne di Trump del 2016 e 2024. Fidata consigliera di Trump, Wiles è nota per la sua efficienza e per il suo ruolo di manager disciplinata e affidabile. Ora avrà il compito di mantenere un ordine rigoroso all’interno della Casa Bianca.
Per il ruolo di Segretario di Stato, Trump ha ufficialmente nominato Marco Rubio, che si contendeva l’incarico con Richard Grenell, ambasciatore in Germania durante la prima amministrazione Trump, e Robert O’Brien, ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale. Rubio rappresenta la Florida al Senato dal 2011, e nel 2016 lui e Trump si sono sfidati duramente nelle primarie repubblicane per la presidenza. Tuttavia, durante il mandato di Trump, Rubio ha sostenuto numerose politiche dell’ex presidente, e il loro rapporto si è rafforzato fino a culminare in un’alleanza politica consolidata.
Il ruolo di Segretario alla Difesa era conteso tra figure come il senatore Tom Cotton, veterano dell'esercito noto per il suo approccio deciso sulle questioni di difesa, e il rappresentate Mike Waltz, ex Berretto Verde e feroce critico della Cina. Invece, a sorpresa ha prevalso Pete Hegseth, presentatore di Fox News con un passato militare. Hegseth ha servito come ufficiale di fanteria nella Guardia Nazionale dell’Esercito in Iraq e in Afghanistan. La sua nomina, che Trump ha ufficializzato ieri, è controversa: tra le altre cose, Hegseth ha dichiarato di voler fare pulizia nel Pentagono, rimuovendo coloro che promuovono diversità , equità e inclusione perché, così facendo, indebolirebbero le forze armate e ne lederebbero la mascolinità .
Trump ha anche annunciato che Tom Homan ricoprirà invece il ruolo di «zar del confine» nella sua nuova amministrazione. Homan è stato direttore ad interim dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) durante il primo mandato di Trump, durante il quale ha dato vita a una rigida politica di separazione delle famiglie di migranti al confine.  Nel suo nuovo incarico, Homan supervisionerà i confini meridionali e settentrionali e la sicurezza marittima e aerea, e sarà responsabile delle deportazioni di immigrati illegali.
Una nomina che farà molto discutere, e che rischia di non essere approvata dal Senato, è quella di Matt Gaetz ad Attorney General. La scelta di Gaetz, indagato per traffico sessuale, accusa poi archiviata, dallo stesso Dipartimento di Giustizia che sarebbe chiamato a guidare, ha generato panico all’interno degli stessi repubblicani. Sembra chiaro che Trump stia scegliendo un uomo fidato, senza esperienza in materia, per rendere la Giustizia un organo sempre meno autonomo e controllato invece dal Presidente.
Nel settore della sanità figura il nome di Robert F. Kennedy Jr., noto per le sue posizioni scettiche sui vaccini e per la promozione di teorie cospirazioniste, ovviamente non supportate dalla comunità scientifica. Se Robert F. Kennedy Jr. dovesse assumere un ruolo nella sanità , la sua presenza rischierebbe di danneggiare ulteriormente la credibilità della comunità politica negli Stati Uniti, già scossa dalle recenti tensioni elettorali.
Come previsto, anche Elon Musk ha trovato spazio nella nuova amministrazione Trump, rafforzando una collaborazione che negli anni ha visto il miliardario sostenere apertamente alcune delle politiche economiche e tecnologiche del presidente. Musk, che ha spesso condiviso con Trump una visione critica verso la burocrazia, è ora incaricato di guidare, insieme a Vivek Ramaswamy, il nuovo Dipartimento per l’Efficienza Governativa. I due lavoreranno per tagliare regolamenti superflui e ottimizzare le spese federali. I loro ruoli, tuttavia, non saranno ufficialmente parte del governo, quanto piuttosto di consulenza esterna, con l’obiettivo di concludere il lavoro entro l’estate del 2026.
Nella nuova amministrazione mancano i nomi di Mike Pompeo e Nikki Haley, rispettivamente ex Segretario di Stato ed ex ambasciatrice alle Nazioni Unite. La scelta di escludere entrambi, una volta rivali di Trump, potrebbe segnalare la volontà del presidente di evitare possibili conflitti interni e divergenze, ma soprattutto di tagliare i ponti con una visione repubblicana più classica: il governo Trump è sempre più spostato verso il movimento MAGA.
Altre posizioni, come quella di Segretario del Tesoro e di altri dipartimenti, restano ancora contese. Tuttavia, la scelta di Trump di puntare su sostenitori fidati suggerisce la formazione di un team compatto e leale, pronto a sostenere con fermezza le sue direttive, anche le più controverse. Non ci resta che aspettare e vedere.