Flash #40, Kamala Harris è ancora «for the people»? I black voters rimangono in bilico
Mancano solo 14 giorni all’Election Day 2024 e Harris fatica a essere credibile agli occhi degli elettori che potrebbero esserle più vicini: le comunità afroamericane
Prima dell’avvento del suo ultimo slogan – «When we fight, we win!» – Kamala Harris era solita ripetere tre parole e scandirle in loop in ogni suo comizio, come se fossero un mantra: «For the people». Per il popolo. Eppure, a meno di un mese dalla giornata più importante per la democrazia statunitense, nuovi sondaggi avvertono che gli elettori di colore (che hanno sempre votato per i candidati democratici alle presidenziali, con una percentuale di almeno l’80 per cento dal 1994) non si sentono pienamente rappresentati dall’attuale Vicepresidente degli Stati Uniti.
In un articolo di approfondimento pubblicato su National Public Radio si sottolinea come, a causa della mancanza di alloggi a prezzi accessibili, del cambiamento climatico e dell’aumento dei costi, i Millennials e la GenZ si sentono senza speranza nei confronti di un sistema politico che sembrerebbe non essere capace di rispondere concretamente alle loro esigenze. È indubbiamente un problema che la campagna elettorale di Harris starebbe tentando di risolvere a fronte delle votazioni anticipate negli Stati chiave – i cosiddetti swing States: Georgia, Arizona, Michigan, North Carolina, Nevada, Pennsylvania e Wisconsin – dove ogni voto ha un peso specifico tale da poter spostare l’ago della bilancia sul risultato finale delle imminenti elezioni. L’apparente apatia tra gli elettori più giovani, e non solo, avrebbe spinto l’ex Presidente Barack Obama a rivolgere a gran voce un appello agli afroamericani che hanno sempre sostenuto tiepidamente Harris, invitandoli a superare la loro riluttanza nel sostenere la collega Dem.
Quali saranno i prossimi passi di Kamala? Il sito ufficiale della sua campagna elettorale lo spiega molto bene. L’ex procuratrice distrettuale della California, indubbiamente una voce risoluta, determinata e inclusiva nella politica americana, dovrà impegnarsi per costruire un’economia delle opportunità che permetta alle black communities di vivere dignitosamente, senza dover pensare a tutti i costi a sopravvivere. Nell’ultimo comunicato stampa pubblicato sul portale, viene ribadito che «Gli uomini e i ragazzi di colore meritano un Presidente che dia loro l’opportunità di liberare il proprio talento e il proprio potenziale, eliminando le barriere storiche alla creazione di ricchezza, all’istruzione, all’occupazione, ai guadagni, alla salute e al miglioramento del sistema giudiziario penale. Meritano un Presidente che mantenga le promesse fatte e fornisca loro gli strumenti […] per trasformare le loro aspirazioni in realtà».
Tra le promesse della sua Opportunity Agenda for Black Men, figurano la garanzia di un milione di prestiti fino a 20.000 dollari agli imprenditori di colore che hanno incontrato ostacoli nell’avviare una nuova attività o nella crescita di un’attività già esistente; la volontà di ampliare l’accesso ai conti bancari e ai prestiti per generare maggiore ricchezza; l’abbattimento di tutte quelle barriere ingiuste e inutili che limitano l’occupazione di uomini di colore in posizioni di leadership nella società. Le prossime settimane saranno fondamentali per contenere il rumore dell’insoddisfazione dei 34,4 milioni di elettori di colore (il 14% per cento degli elettori complessivi, secondo le proiezioni del Pew Research Center, in aumento del 7 per cento dal 2020, con un tasso di affluenza più alto dei latini e degli asiatici) che andranno al voto martedì 5 novembre.