Flash #4: Il Nevada tra caucus e primarie
Donald Trump riceverà tutti i delegati del Nevada senza sforzo, e il motivo è paradossale
Mentre gli elettori del Nevada ricevono le schede elettorali delle primarie, che si terranno il prossimo 6 febbraio, la confusione si fa sentire: il nome di Donald Trump non figura tra i candidati elencati, mentre è presente quello di Nikki Haley. La ragione sta nella decisione del Partito Repubblicano del Nevada, controllato in gran parte dai sostenitori di Trump, di organizzare un caucus l’8 febbraio, due giorni dopo le primarie, obbligatorie per legge dal 2021. Per di più, i Repubblicani hanno stabilito che solo il vincitore del caucus si accaparrerà i delegati che lo voteranno come candidato ufficiale del Partito alla Convention di Milwaukee. In pratica, non importa chi vincerà le primarie per i Repubblicani in Nevada: a contare sarà esclusivamente il risultato del caucus.
La scelta di tenere un caucus sembra avere diverse motivazioni. Una di queste consiste nel fatto che, come molti credono, questo sia un ottimo metodo per mobilitare gli elettori, chiamati a partecipare attivamente per sostenere il proprio candidato prediletto. Tuttavia, alcuni osservatori avanzano un’altra ipotesi, che, in questo contesto, appare più probabile. A proporre l’idea del caucus sarebbero stati gli stessi che, come riportato da AP News, alle Presidenziali del 2020 avrebbero prodotto e depositato al Congresso certificati falsi dove si dichiarava Trump vincitore in Nevada, quando, in realtà, lo Stato era stato vinto da Biden. Quindi, se l’idea è quella di avvantaggiare Trump e se si considera che i caucus di solito ricompensano l'organizzazione, quello dell’8 febbraio avrebbe dovuto garantirgli una corsa priva di ostacoli.
Corsa che ne sarà del tutto priva, dato che il nome di Nikki Haley sarà presente solo sulla scheda delle primarie. La controversa scelta di Haley di non partecipare al caucus, pensano gli esperti, potrebbe essere dettata dalla consapevolezza che, fin dall’inizio, il Nevada non avrebbe mai potuto essere suo. Infatti, la presa dei Repubblicani Trumpiani sullo Stato è vigorosa, e Haley potrebbe aver preso una decisione saggia abbandonando il caucus – che, tra l’altro, le sarebbe costato una quota di partecipazione pari a 55.000 dollari. Perlomeno, se vincesse le primarie, Haley potrebbe guadagnare una soddisfazione politica. Peccato, però, che le soddisfazioni non bastino per guadagnarsi la poltrona dello Studio Ovale.