Flash #34: la posizione di Tim Walz sulle armi
Dopo l’ennesima sparatoria in un liceo e con le elezioni presidenziali dietro l’angolo, le posizioni di Kamala Harris e Tim Walz sono più sfumate di quanto si pensi.
Il 4 agosto a Winder, in Georgia, c’è stata una sparatoria in una scuola superiore nella quale sono state uccise quattro persone. La sparatoria è stata la più grave del 2024 e, come ogni disgrazia simile, riaccende il dibattito sul controllo delle armi. A 55 giorni dalle elezioni presidenziali, il tema è destinato a essere al centro del dibattito pubblico e motivo di scontro fra Donald Trump e Kamala Harris. Non solo: Harris dovrà fare i conti con il suo candidato alla vicepresidenza Tim Walz, che in passato ha difeso i diritti sulle armi. La stessa Harris, durante il dibattito con Trump, ha detto di possedere un’arma.
Storicamente, i democratici e i repubblicani hanno posizioni distanti: i primi preferirebbero limiti più rigidi alla circolazione delle armi e l’adozione di misure per fermare la violenza armata mentre i secondi difendono il diritto di possederle, soprattutto per questioni legate all’autodifesa. C’è poi una diversa percezione del fenomeno: secondo una ricerca di Pew Research, solo il 27 per cento dei repubblicani pensa che la violenza armata sia un «grande problema», contro il 68 per centro dei democratici. Negli ultimi anni, poi il Partito Repubblicano si è avvicinato sempre di più alla National Rifle Association of America (NRA), una potentissima lobby delle armi, tra le più influenti politicamente.
A ogni ciclo elettorale, la NRA assegna una valutazione che va dalla A alla F a ciascun politico in corsa per una carica federale. Il voto vuole indicare quanto quello stesso politico abbia difeso il diritto di possedere armi e, in generale, quanto il partito di provenienza aderisca all’agenda della lobby: un candidato da A è un convinto pro-armi. Nel corso del tempo, i voti si sono trasformati nel riflesso delle divisioni ideologiche tra i due major parties, con sempre meno democratici che ottenevano una A. Il candidato democratico alla vicepresidenza Tim Walz ha ricevuto per molti anni il massimo dei voti dalla NRA. Per questo, sono sorti dei dubbi in merito alla sua reale posizione.
Walz è passato dall’essere un convinto sostenitore del diritto di possedere armi a paladino delle proposte di legge per vietarne la circolazione di alcuni tipi. Molti hanno interpretato il cambiamento di Walz come conveniente per le sue ambizioni politiche. La NRA ha continuato a dargli voti alti fino alla sua elezione a governatore del Minnesota nel 2018 e la rivista Gun & Ammo l’ha inserito nella sua lista dei venti politici migliori come possessori di armi.
Il candidato vicepresidente è un veterano, un cacciatore: «Conosco bene le armi», «Ho i trofei a dimostrarlo» ha detto durante la convention democratica di agosto, aggiungendo: «Ma sono anche un papà. Credo nel Secondo Emendamento, ma credo anche che la nostra prima responsabilità sia quella di proteggere i nostri figli». Lo stesso Partito Democratico ha adottato posizioni sempre più rigide con il crescere delle sparatorie di massa negli ultimi anni: di pari passo, è diventata più netta l’opposizione tra i due partiti.
In merito alla sparatoria in Georgia, la portavoce di Harris ha subito sottolineato che «Donald Trump e J.D. Vance sceglieranno sempre la NRA e la lobby delle armi rispetto ai nostri figli», perché è la loro «scelta in questa elezione». Lo stesso Walz ha rimarcato la vicinanza alle idee di Harris, dicendosi stufo dei pensieri e delle preghiere, incitando a un cambiamento serio. Non ci sono dubbi che al momento della scelta di Walz come candidato vicepresidente egli avesse ormai adottato delle solide posizioni vicine a quelle di Harris: quello che ci si può chiedere è se però lo abbia fatto per l’ennesima aspirazione politica. Il dibattito sulle armi è destinato a diventare centrale nelle prossime settimane e, mentre Trump e Vance chiedono maggiore sicurezza nelle scuole continuando però a difendere il diritto di possedere armi, Harris e Walz spingono nella direzione opposta. D’altronde, lo stesso Walz ha detto: «Ora prendo solo F. E dormo benissimo».