Flash #32 – RFK Jr. si ritira dalla corsa: cosa significa questo per le elezioni di novembre?
L’ex candidato Indipendente si allea con Donald Trump, convinto di essere l’ago della bilancia. I numeri, però, ci dicono il contrario
Alla fine, è successo: Robert F. Kennedy Jr., candidato Indipendente alla Casa Bianca, si è ritirato la scorsa settimana dalla corsa presidenziale. Dando la colpa alla censura e al controllo dei media, che secondo lui sarebbero il vero motivo della sua scarsa possibilità di vittoria, RFK Jr. ha quindi deciso di sostenere Donald Trump, una possibilità che era nell’aria da mesi ma che non si era ancora concretizzata.
Partito come candidato Democratico e poi passato a Indipendente, RFK Jr. ha fatto parlare molto di sé: dai deliri antivaccinisti e complottisti – non nuovi per lui – alla storia del verme nel cervello, dal giallo dell’orso lasciato simulando un incidente a Central Park, alla balena decapitata, fino al disconoscimento da parte della famiglia Kennedy. Secondo i sondaggi più recenti, Kennedy si aggirava in questo periodo sotto il 5 per cento di preferenze. Negli scorsi mesi molti lo credevano una sorta di ago della bilancia che poteva rubare voti sia ai Democratici che ai Repubblicani. Infatti, ad aprile era salito fino a un pericoloso 12 per cento, addirittura 15 per cento a luglio, facendo tremare un po’ i polsi di entrambi i principali partiti. Ora le cose sono cambiate, con il passo indietro di Joe Biden e l’avanzamento e consacrazione di Kamala Harris come candidata Dem, più un Trump decisamente sottotono.
RFK Jr. ha tuttavia specificato che il ritiro interessava solo alcuni Stati chiave, tra cui i cosiddetti swing states di cui sentiamo molto parlare, dove verranno veramente decise le elezioni, e ha fatto appello ai suoi elettori a non votare per lui. Tra questi Stati ci sono dunque Arizona, Florida, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Ohio, Pennsylvania, Texas e Wisconsin. La verità, come riporta NPR, è che in alcuni di questi stati RFK Jr. sta avendo problemi, come in Nevada e Wisconsin. Questo perché ogni Stato ha le sue regole per quanto riguarda le procedure e le scadenze per le elezioni: quindi, più in là si va con i ritiri più la situazione si complica. In Michigan, ad esempio, Kennedy non potrà ritirarsi perché troppo tardi, essendo candidato con un partito minore, il Natural Law Party. La legge statale prevede infatti che i candidati di partiti minori non possano ritirarsi dopo la scadenza posta per farlo. Una sorta di candidato fantasma quindi, una presenza nei ballots che c’è ma non ci dovrebbe essere.
Quanto può ancora essere di disturbo? Un’analisi di Pew Research ha rilevato che gli elettori che prima dicevano di sostenere RFK Jr. – ossia nel picco percentuale più alto nei sondaggi – hanno deciso di sostenere un candidato diverso dopo che Joe Biden ha lasciato la corsa. Questi elettori hanno scelto Kamala Harris rispetto a Donald Trump con un rapporto di due a uno. In numeri, tra coloro che a luglio 2024 dichiaravano di sostenere Kennedy, la maggioranza (61 per cento) ha scelto questo mese un candidato diverso; il 39 per cento, invece, è rimasto a sostegno di RFK Jr. Tra quelli che hanno deciso di cambiare preferenza, il 39 per cento ha dato fiducia a Harris e il 20 per cento a Trump. Lo stesso Donald Trump, dopo il ritiro di Kennedy, pare abbia deciso di includerlo nel suo team di transizione verso una seconda amministrazione del tycoon, così come ha dichiarato RFK Jr. in un’intervista con Tucker Carlson. Nello stesso team ci sarebbero i due figli di Trump, Eric e Donald Jr., come presidenti onorari e Tulsi Gabbard, un’altra ex Dem, ora Indipendente, che ha dichiarato il sostegno a Trump in questi giorni. Se Trump avrà deciso di fare una mossa strategicamente sbagliata portandosi dietro RFK Jr. ce lo diranno i numeri a novembre: quello che è certo è che Kennedy stesso, forse, per come si comporta e come si sta impegnando al fianco di Trump, è convinto ancora di essere davvero l’ago della bilancia in queste elezioni presidenziali 2024.
Se volete approfondire il personaggio di Robert F. Kennedy Jr., ne abbiamo tracciato un profilo qui, oltre che avergli dedicato una puntata di Magic Minute che potete ascoltare su Spotify, Apple Podcast, Amazon Music e Spreaker.