Flash #2 Lloyd J. Austin : Una malattia nascosta
Il numero uno del Pentagono ha subito un delicato intervento per il cancro alla prostata. Abbondano però polemiche sulla sua trasparenza.
«Nessuno alla Casa Bianca sapeva che il Segretario Austin soffrisse di cancro» è la frase con cui John Kirby, portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, ha testimoniato la mancanza di comunicazione tra il Segretario della Difesa, attualmente ancora ricoverato, e l’esecutivo. «Le cose non dovrebbero andare in questo modo».
Austin aveva scoperto la sua patologia lo scorso dicembre, dopo un check-up annuale. Era stato subito sottoposto a un intervento di microchirurgia presso il Walter Reed National Military Medical Center, istituzione sanitaria di punta delle forze armate statunitensi, che gli aveva permesso di tornare velocemente al suo incarico. Tuttavia, in seguito alla scoperta di un’infezione del tratto urinario, Austin è stato costretto a ricoverarsi ai primi di gennaio, occasione in cui la Casa Bianca ha scoperto la sua patologia. Austin è stato poi dimesso dall’ospedale nella giornata del 15 gennaio, in buone condizioni.
La mancata notifica da parte di Austin del suo stato di salute alterato è una faccenda particolarmente imbarazzante per la Presidenza Biden per una serie di motivi: il Segretario della Difesa è uno degli esponenti più importanti del Governo, e anche un’inabilità temporanea potrebbe avere ramificazioni dirette e rischiose per la sicurezza nazionale. In secondo luogo, la cultura politica americana dà molto peso alla trasparenza personale sulle questioni relative alla salute e alla "solidità mentale" dei funzionari politici, come abbiamo visto spesso con l'intensificazione dello scrutinio pubblico sulle condizioni di salute di Joe Biden e Donald Trump alle ultime elezioni presidenziali.
Subito si è fatta sentire la risposta dell’opposizione Repubblicana, che ha rapidamente chiesto le dimissioni di Austin. Il Deputato Repubblicano Mike Rogers, a capo della Commissione camerale sulle forze armate, ha inoltre lanciato un’inchiesta parlamentare sulla condotta del Segretario e sulla possibilità di un tentativo di ‘copertura’ delle condizioni di salute di Austin da parte dello staff del Pentagono.
Immediata è stata anche la corsa ai ripari del Pentagono, che ha imputato la mancanza di comunicazione all'assenza per influenza di un singolo dipendente, incaricato di mantenere i contatti con la Casa Bianca. Una giustificazione non apparsa sufficiente all’esecutivo che, sempre tramite il portavoce Kirby, ha annunciato una revisione interna: il clima sondaggistico appare sempre più ostile all’attuale amministrazione, e ogni passo falso rischia di essere pagato caro.