Flash #13: Donald Trump ha problemi di denaro?
I vari processi in cui è coinvolto stanno mettendo a dura prova le finanze dell’ex presidente.
«I don’t need anybody», aveva affermato Donald Trump nel giugno 2015, annunciando che avrebbe corso per diventare Presidente degli Stati Uniti. Nove anni dopo, questo assunto risulta ancora valido, ma le mastodontiche spese legali a carico del candidato repubblicano alla Casa Bianca stanno gettando più di un’ombra sul suo effettivo potere finanziario.
Tra i numerosi processi che Trump si trova ad affrontare in questo periodo, a tenere banco negli ultimi giorni è quello intentato dal procuratore generale di New York, Letitia James, la quale ha citato in giudizio l’ex presidente e la Trump Organization per aver ripetutamente gonfiato, nel corso degli anni, il valore delle proprietà sotto il loro controllo. Il 16 febbraio scorso, un giudice ha condannato Trump a pagare una multa di 454 milioni di dollari, poi ridotti a 176, soldi che il tycoon newyorkese ha avuto difficoltà a reperire, fino a quando non li ha ricevuti in prestito dall’imprenditore Don Hankey. Nonostante il patrimonio dell’ex presidente sia ben superiore a queste cifre, la sua evidente difficoltà a reperire immediata liquidità, e il fatto che prima del consistente abbassamento della somma non aveva ottenuto nessun prestito, hanno fatto sorgere domande sullo stato di salute del suo impero.
La questione dell’effetto politico dei guai legali di Trump tiene banco ormai da anni: da una parte il crescente numero di cause sta creando numerosi ostacoli alla sua campagna presidenziale, dall’altro questo non sembra avere un grosso effetto nei sondaggi, visto che l’elettorato repubblicano continua a sostenere fedelmente il suo candidato e ad additare questi processi come persecuzioni politiche. La novità di questi giorni è che ad essere attaccata è l’immagine di Trump come imprenditore di successo, il miliardario duro ma vincente che aveva stregato gli americani con il reality The Apprentice e che poi li aveva convinti ad eleggerlo Presidente. Vederlo oggi in difficoltà economiche, e per di più accusato di aver ingigantito il valore del suo patrimonio, potrebbe danneggiare la popolarità del candidato repubblicano.
Lo stesso elettorato sta causando grattacapi a Trump in materia: negli ultimi mesi la sua campagna elettorale sta riscontrando crescenti difficoltà nel raccogliere fondi, specialmente da parte dei piccoli donatori. Sono infatti crollati i contributi inferiori ai 200 dollari, ossia quelli forniti principalmente dai singoli cittadini e famiglie, e che erano state le fondamenta delle campagne elettorali del 2016 e del 2020.
La domanda che molti in America si pongono oggi è se Trump possiede ancora delle finanze abbastanza floride da poter da una parte coprire le sue spese legali, dall’altra sovvenzionare una campagna presidenziale che sembra dover dipendere sempre di più dalle possibilità economiche del suo candidato.