Essere donna, afroamericana e gay nell’America degli anni ’50
La storia di Lorraine Hansberry, la prima drammaturga omosessuale nera e la più giovane americana a vincere un New York Drama Critics' Circle Award.
La storia della segregazione razziale negli Stati Uniti è un capitolo cruciale, seppur doloroso, della Black History americana. Ricordato come il periodo di marginalizzazione e di violenza contro la popolazione americana di colore, la segregazione razziale avvolge nel suo complesso tessuto sociale, politico ed economico anche altre forme di oppressione che si sovrappongono. Infatti, la lotta per i diritti civili dei neri si intreccia alle esperienze di coloro che subiscono un’emarginazione multipla, talvolta tripla: per razza, genere e orientamento sessuale.
In questo contesto articolato si inserisce Lorraine Hansberry, un'iconica figura che incarna la tripla lotta. Oltre a essere famosa per il suo capolavoro teatrale A Raisin in the Sun, Hansberry fu una donna nera gay, costretta ad affrontare le sfide imposte da tre delle caratteristiche della sua persona: la sua afroamericanità, la sua femminilità e la sua omosessualità. Crescendo come donna nera in una società segregata, Hansberry si trovò ad attraversare anche il labirinto dell'identità sessuale e di genere.
Questo articolo racconta la sua storia, dalle violenze subite in un quartiere bianco, al successo drammaturgico che la portò a vincere un New York Drama Critics' Circle Award a soli 29 anni, all’omosessualità nascosta tra le righe dei suoi articoli giornalistici.
I primi anni
Lorraine Hansberry naque a Chicago, Illinois, il 19 maggio 1930. La più giovane tra quattro fratelli, Lorraine era figlia di Nannie Perry Hansberry, un’insegnante, e di Carl Augustus Hansberry, noto imprenditore immobiliare nella comunità afroamericana di Chicago. Sin da bambina, Lorraine fu esposta alla lotta per i diritti civili. Il padre aveva fondato la Lake Street Bank, una delle prime banche per neri in città, e lo zio, William Leo Hansberry, era un accademico di studi sull’Africa a Washington D.C. Per via di queste parentele, la casa degli Hansberry era spesso luogo di ritrovo di figure prominenti del mondo dell’attivismo politico e sociale afroamericano. Tra queste vi era il poeta Langston Hughes, un verso della poesia del quale, “Harlem”, ispirerà il titolo della più celebre produzione teatrale di Lorraine. Fu proprio in quella casa che, a 8 anni, la famiglia Hansberry si ritrovò al centro di un vero e proprio tornado di violenza razziale, che culminò con un celebre caso giudiziario: Hansberry v. Lee.
Hansberry v. Lee
Nel maggio del 1937, gli Hansberry presero la decisione di trasferirsi in un quartiere limitato deliberatamente dalla segregazione. Accadeva spesso durante quegli anni che i proprietari di case bianchi si impegnassero attraverso accordi restrittivi a non vendere ai neri. In questo modo, in molte città nascevano ghetti riservati a residenti bianchi, come quello nel South Side di Chicago. Proprio in quella zona, in Rhodes Avenue, Carl Hansberry acquistò in segreto delle proprietà, in una delle quali portò la famiglia. Tuttavia, le continue minacce e gli episodi di violenza da parte dei residenti della zona costrinse Hansberry a cercare un ricorso legale; il caso divenne noto come Hansberry v. Lee. Sebbene la Corte Suprema dell'Illinois confermò la legalità dell'accordo restrittivo, costringendo la famiglia a lasciare la casa, la Corte Suprema degli Stati Uniti annullò la decisione. Anche se il caso non sostenne direttamente l'illegittimità degli accordi restrittivi per motivi razziali, la sentenza della Corte permise di aprire trenta isolati del South Side di Chicago agli afroamericani. Era l’inizio della fine di questa pratica discriminatoria.
L'educazione, i primi lavori e gli articoli segreti nel The Ladder
Dopo aver preso il diploma alla Englewood High School a Chicago, l’interesse per il teatro ispirò Hansberry a iscriversi all’università del Wisconsin, che abbandonò prima di laurearsi. Nonostante la fine prematura degli studi, la scrittura rimase una passione per Lorraine, e New York divenne la tappa successiva della sua carriera. Nel 1950, una Hansberry appena ventenne si trasferì nella metropoli e comincio a lavorare per Freedom, il giornale progressista diretto dall’attore, avvocato e attivista per i diritti civili Paul Robeson.
Tra il 1950 e il 1953, l’anno in cui sposò l’artista ebreo Robert Nemiroff, Hansberry continuò a scrivere, alternando il tempo dedicato all’attività letteraria a lavori come cameriera e cassiera. Fu solo dal 1956 che Lorraine si dedicò completamente alla scrittura. Un anno dopo, si unì alle Daughters of Bilitis, la prima organizzazione per i diritti civili delle lesbiche negli Stati Uniti. Sebbene Hansberry non dichiarò mai apertamente il proprio orientamento sessuale, la donna raccontava la propria sessualità negli articoli di The Ladder, la rivista associata alle Daughters of Bilitis, dove scriveva sotto lo pseudonimo di L.H. In realtà, Lorraine aveva sempre rivelato il proprio segreto ai suoi diari, che vennero riscoperti solo nel 2014, mezzo secolo dopo la sua morte.
A Raisin in the Sun e il New York Drama Critics' Circle Award
Sicuramente, il successo per cui Lorraine Hansberry è ricordata è il pezzo teatrale A Raisin in the Sun. Aveva iniziato a scriverlo proprio nel 1956: il marito e il produttore Burt D’Lugoff avevano usato i proventi dalla loro hit Cindy, Oh Cindy per permettere a Lorraine di occuparsi a tempo pieno alla stesura. Il pezzo, inizialmente The Crystal Stair, era ispirato all’esperienza del Hansberry v. Lee. La trama racconta della vita dei neri della classe operaia, clienti di Carl Hansberry, dal quale affittavano proprietà, o studenti insieme a Lorraine al South Side di Chicago. La stessa autrice ha dichiarato in alcune interviste che i personaggi sono basati sui membri della famiglia Hansberry.
L'11 marzo 1959, l’opera debuttò all'Ethel Barrymore Theatre: con 530 rappresentazioni, ebbe un notevole successo. Tuttavia, le conseguenze di A Raisin in the Sun furono ben più grandi: lo spettacolo segnò un momento storico, perché fu il primo Broadway di una donna afroamericana. Inoltre, Lorraine Hansberry divenne la prima drammaturga nera a ottenere il prestigioso riconoscimento del New York Drama Critics' Circle - il premio conferito alle migliori produzioni teatrali rappresentate sia a Broadway che nell'Off Broadway - vincendo il premio a soli 29 anni, e diventando così la più giovane americana ad averlo ricevuto. Nel 1961 fu completata la trasposizione cinematografica di A Raisin in the Sun, che ricevette un riconoscimento al festival di Cannes.
Gli ultimi anni
Dopo il successo di A Raisin in the Sun, a partire dal 1963, Hansberry si dedicò più assiduamente alla causa dei diritti civili e politici per gli afroamericani. Durante quel periodo incontrò anche Robert Kennedy, allora Procuratore Generale. Nel frattempo, nel 1964 il secondo pezzo teatrale di Hansberry, The Sign in Sidney Brustein’s Window, non fu accolto a Broadway con lo stesso calore del primo. Nello stesso anno, Lorraine ricevette la diagnosi di un cancro al pancreas. Purtroppo, la malattia ne stroncò la vita il 12 gennaio 1965: l’artista aveva solo 34 anni. La memoria di Lorraine Hansberry rimane viva nei suoi diari privati, ai quali aveva affidato il segreto della sua omosessualità, e in una raccolta di scritti e di interviste, To Be Young, Gifted and Black, pubblicata post-mortem da Robert Nemiroff, dal quale Hansberry si era separata nel 1962. Il suo lascito più grande, però, rimane l’acclamato A Raisin in the Sun, che ha fatto di Lorraine Hansberry, donna, nera e lesbica, l’artista di successo che ricordiamo oggi.
Fonti:
https://www.biography.com/authors-writers/lorraine-hansberry