El Trafico è il manifesto della crescita del calcio negli USA
Il record di spettatori fatto registrare lo scorso 4 luglio certifica il crescente appeal del Derby di Los Angeles e il nuovo status - a livello globale - della Major League Soccer.
Nella cultura popolare statunitense, il 4 luglio è una giornata di festa caratterizzata da una moltitudine di celebrazioni e tradizioni. Si pensi, ad esempio, alle parate nel centro città, oppure agli immancabili fuochi d’artificio. Un caposaldo di questa giornata è senza dubbio rappresentato dallo sport. Così come il Ringraziamento, Thanksgiving, è dedicato al football, il 4 luglio è da sempre appannaggio del baseball. Con il football (NFL), il basket (NBA) e l’hockey (NHL) che hanno terminato i rispettivi playoff da qualche mese, l’estate vede The America’s Pastime incarnare il ruolo dell’unico principale campionato sportivo in corso di svolgimento.
Tuttavia, la situazione ha vissuto una considerevole evoluzione nel corso degli ultimi anni. Sebbene il baseball mantenga – tra alti e bassi – la sua popolarità, un altro sport lo aiuta con sempre maggior forza a occupare le lunghe giornate estive degli americani. Stiamo parlando del calcio. A conferma di quest’asserzione è possibile riportare il seguente dato: Il 4 luglio 2023, 82.110 spettatori si sono recati al Rose Bowl Stadium per assistere al derby tra L.A. Galaxy e Los Angeles F.C. Il precedente record di presenze in un match della Major League Soccer (MLS) era stato registrato il 5 marzo 2022. In quell’occasione, più di 74,000 persone erano sugli spalti durante la sfida tra Charlotte F.C. e gli L.A. Galaxy.
El Trafico
In qualsiasi angolo della Terra, il derby cittadino rappresenta uno degli eventi calcistici più attesi della stagione, e la Città degli Angeli non fa eccezione. Nel corso degli anni, la rivalità è talvolta sfociata in episodi assolutamente condannabili, come dei tafferugli tra tifosi all’uscita dallo stadio nel 2021. Nel complesso, però, i match hanno incarnato l’anima delle stracittadine nella sua accezione migliore: grande intensità in campo, ottime giocate tecniche e tanti gol.
La mistica e il fascino dei derby sono trasmessi e veicolati anche tramite i soprannomi che, con il passare del tempo, finiscono per diventare appellativi universali per indicare e narrare queste sfide. Con una punta di apprezzabile ironia, il derby di Los Angeles è soprannominato El Trafico. Si tratta, intuitivamente, di un omaggio al Clasico tra Real Madrid e Barcellona, unito al rimando alla tipica congestione delle strade losangeline. Questo termine era stato coniato da dei tifosi sui social, ed è stato ufficiosamente adottato a seguito di un sondaggio condotto dal noto blog sportivo LAG Confidential.
Una storia recente
In Europa e in Sud America, i tifosi sono abituati a derby dalla tradizione pluridecennale, se non secolare. Non è una sorpresa, dunque, leggere che una qualsiasi sfida di campionato tra Real Madrid e Atletico Madrid è la 172esima nella storia. El Trafico, al contrario, ha origini ben più recenti. Il Los Angeles F.C., infatti, è nato nel 2014 in seguito alla dissoluzione del Chivas USA.
Occorre ricordare che la MLS ha un funzionamento molto più simile alle altre leghe statunitensi piuttosto che ai campionati europei. In primo luogo, non esistono retrocessioni e promozioni. Nel 1996, quando nacque la MLS, erano presenti 10 team fondatori. In seguito, ulteriori squadre possono unirsi alla Lega in due modi. In primo luogo, possono aggiungersi quando i vertici della Lega approvano un’espansione, aumentando dunque il numero di partecipanti. In alternativa, un team può cambiare città e proprietario. Si pensi, ad esempio, al passaggio nel 2008 dai Seattle Supersonics agli Oklahoma City Thunder in NBA. In questo caso, il numero di partecipanti rimane inalterato.
Dal 2014 a oggi, le due compagini losangeline si sono incontrate 20 volte, con 9 vittorie dei Galaxy, 6 vittorie dei Los Angeles F.C. e 5 pareggi. Come menzionato in precedenza, le partite sono state spesso alquanto spettacolari. Non solo, infatti, nessuna sfida è mai terminata sul punteggio di 0-0, ma ogni volta sono stati segnati almeno 2 gol.
L’elevata intensità di queste partite ha contribuito a costruire in breve tempo una rivalità accesissima. Rivalità che, guardando bene, presenta elementi noti anche alle nostre latitudini. I Galaxy sono uno dei 10 club fondatori della MLS contemporanea e, a lungo, sono stati il punto di riferimento – anche mediatico – del campionato. Si pensi alle vecchie glorie del calcio europeo che hanno rappresentato questo club nella fase finale della propria carriera. Gli esempi più immediati sono chiaramente David Beckham e Zlatan Ibrahimovic. Oltre a loro, non va trascurato Robbie Keane, attaccante da 350 gol in carriera e monumento del calcio irlandese.
L’arrivo dei Los Angeles F.C., tuttavia, non è passato in sordina, e ha mirato sin da subito a scardinare il predominio dei blasonati cugini. Si tratta, infatti, di un ambizioso e moderno – e che può vantare Co-Owners come l’attore Will Ferrell – che è presto giunto ai vertici della MLS. L’apice, ovviamente, è stato raggiunto con la vittoria del titolo nella scorsa stagione. I Galaxy, al contrario, non vincono da quasi un decennio, ossia dal 2014.
In uno scenario simile, le lotte dialettiche tra tifoserie sono inevitabili. Da un lato, i tifosi dei Galaxy rivendicano il pedigree e il blasone del proprio club. Dall’altro lato, i tifosi dei Los Angeles F.C. rimarcano i recenti successi della squadra e sostengono di essere il volto della nuova MLS, competitiva e aperta al mondo. Ovviamente, non possono poi mancare le reciproche accuse di favoritismi arbitrali. La globalità del calcio permette anche la riproposizione degli stessi topoi narrativi ai quattro angoli del globo.
La crescita della Major League Soccer
Nel 1972, lo 0,5% di statunitensi citava il calcio come sport preferito. Nel 2004, questa percentuale era ancora ferma al 2%. Nel 2022, invece, un sondaggio del Washington Post ha rivelato un sensibile aumento di questo dato, che ora si aggira attorno all’8%. Nessuno sport, da quando sono eseguiti sondaggi in merito, aveva registrato una crescita relativa così significativa in un periodo di tempo piuttosto ridotto.
L’aumento della popolarità, per di più, non riguarda solo l’interesse degli americani verso campionati come la Premier League. Al contrario, la Major League Soccer (MLS) sta probabilmente vivendo il suo momento di massimo splendore.
Nel paragrafo precedente è stato menzionato il meccanismo di espansione della lega. Attualmente sono presenti 29 squadre, di cui 15 nella Eastern Conference e 14 nella Western. Al fine di riequilibrare lo scenario, nel 2025 farà il suo ingresso la 30esima squadra, che sarà situata nella città di San Diego.
Un tempo considerato un campionato di basso livello, con sporadiche comparsate di alcune vecchie glorie, la MLS è oramai un campionato in grado di produrre giocatori giovani e di alto livello. Si pensi a Gabriel Slonina, portiere classe 2004 che è stato acquistato dal Chelsea per più di 10 milioni. Inoltre, la MLS è ora una lega attrattiva per giocatori promettenti di altri campionati, che vedono gli USA come una tappa intermedia prima del salto in Europa. In questo caso, il pensiero non può che andare a Thiago Almada. Classe 2001, il centrocampista argentino degli Atlanta United si è laureato campione del mondo in Qatar nello scorso dicembre.
A differenza dei tempi in cui arrivavano i Cruijff o i Beckham, la MLS sta ora costruendo un contesto competitivo e futuribile da affiancare ai grandi nomi del calcio europeo, i quali certamente contribuiscono ad aumentare l’interesse nei confronti del campionato. Il recente arrivo di Lionel Messi, probabilmente il miglior calciatore di tutti i tempi, è senz’altro il più grande colpo messo a segno dal calcio americano nella sua storia. Per potenzialità mediatiche ed evoluzione dei tempi, l’impatto della Pulga può avere una magnitudine ben diversa di quella avuta da miti assoluti quali Pelé o il sopracitato Cruijff. Il futuro della lega non è mai stato così splendente.
La Nazionale
La crescita di un movimento calcistico può essere analizzata non solo a livello di club, ma anche prendendo in considerazione la Nazionale. Pur essendo ancora lontana dai livelli di eccellenza raggiunti dalla Nazionale femminile, quella maschile (USMNT) ha intrapreso un percorso virtuoso e basato sulla progettualità. I primi risultati sono arrivati e gli USA attualmente dispongono di una delle Nazionali più futuribili e interessanti dello scenario mondiale.
Nel Mondiale in Qatar del 2022, gli USA avevano un’età media di 25,2 anni. Solo il Ghana – tra le 32 partecipanti – poteva vantare una rosa più giovane, con una media di 24,7. Guardando i 26 convocati dal CT Berhalter è possibile trovare diversi giocatori che sono protagonisti in Europa. Si pensi a Christian Pulisić che, a 25 anni, ha già indossato le maglie di Borussia Dortmund e Chelsea ed è stato recentemente acquistato dal Milan. Sono presenti inoltre giocatori con esperienza in Premier League – ossia il campionato più competitivo al mondo – come il capitano Tyler Adams (1999), Brenden Aaronson (2000) e Antonee Robinson (1997). Spostandoci in Spagna, non si può non citare Yunus Musah. Il centrocampista classe 2002, che ha vissuto per circa 9 anni a Castelfranco Veneto, sembra oramai pronto a lasciare il Valencia e compiere un ulteriore step nella sua promettente carriera.
Il focus sulla Nazionale permette inoltre di menzionare il prossimo grande passo del movimento calcistico negli Stati Uniti, che avvicinerà ancora di più il soccer a sport come football e basket: il Mondiale del 2026. Ospitare – assieme a Canada e Messico – l’evento sportivo più seguito al mondo è un’opportunità unica, in termini di visibilità e possibilità di rendere il calcio uno sport insito nel DNA degli americani. Inoltre, dal punto di vista sportivo, rappresenterà il banco di prova per la crescita e la consacrazione definitiva della giovane e talentuosa USMNT.
One Nation, One Team!