Destino Manifesto | Ep. 2: Il viaggio a Taiwan
La visita istituzionale di Nancy Pelosi nell'arcipelago rivendicato da Pechino rischia di far scattare un incidente con gli Stati Uniti. Cosa potrebbe succedere?
Sei mesi fa usciva l’episodio pilota e cosa non è successo in tutto questo tempo. Abbiamo la guerra in Europa e una crisi economica globale esacerbata da un lato dall'aumento del carovita, dall'altro dai prezzi dell’energia e del carburante alle stelle. Dopo le presidenziali del 2020, gli Stati Uniti si avvicinano alle elezioni di Midterm di novembre con gli occhi puntati non più sulla pandemia, ma sull’inflazione.
Eppure, in politica estera c’è un tema che non vuole proprio scomparire dal dibattito politico interno: la Cina. Le relazioni tra Washington e Pechino non erano ottime durante la presidenza Trump e non sono migliorate con Joe Biden. Adesso, gli Stati Uniti devono fare i conti anche con la minaccia bellica cinese.
Il viaggio istituzionale in Asia della Speaker della Camera dei Rappresentanti USA, Nancy Pelosi, potrebbe far precipitare la situazione. In che modo? Per via di una visita non annunciata a Taiwan che ha fatto infuriare tutta la leadership del Partito Comunista Cinese, Xi Jinping per primo, che continua a rivendicare la sovranità della Repubblica Popolare sull'arcipelago.
Dopo una serie di smentite rivelatesi poi false, il viaggio di Pelosi nell’isola a sud della Cina continentale si farà. E i cinesi sono pronti a tutto, anche a una risposta militare, sembrerebbe. Scatterà l’incidente? Ne parliamo con Gabriele Carrer, giornalista di Formiche.net, autore del podcast 00Podcast: vita degli agenti segreti ed esperto di esteri.