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12 costumi di Halloween per capire l'NBA
In occasione di Halloween, abbiamo raccolto per voi i migliori costumi visti negli ultimi anni in NBA.
Halloween è una festa del mondo anglosassone che, grazie all’onnipresente influenza culturale statunitense, sta piano piano spopolando anche in Italia, con studi sempre più elaborati per trovare il costume “vincente” e differente rispetto ai soliti.
In America tutto questo è ovviamente ampliato all’ennesima potenza: costumi studiati nei minimi dettagli, ricercati all'estremo, feste a tema e in costume. In NBA è nata una competizione non scritta fra i giocatori che si stanno impegnando sempre di più per portare in scena i costumi più stravaganti per vincere il premio di miglior costume dell’anno.
Questa settimana quindi abbiamo deciso di stilare per voi una speciale classifica dei 12 migliori costumi visti negli ultimi anni, aspettando di scoprire cosa avranno in serbo per noi i talenti NBA stanotte.
Dwight Howard: Thanos
Il centro dei Los Angeles Lakers nel 2019 si travestì da Thanos, il villain della Marvel, in un costume preciso e attento ad ogni dettaglio: la maschera con la pelle viola, l’armatura dorata e il famoso e temibile guanto dell’infinito, che alcuni di voi avranno conosciuto al cinema in Avengers: Infinity Wars e Avengers: Endgame.
Perché questo costume? Howard avrà anche 35 anni e diverse ernie, ma resta un colosso di 2,08 m con un fisico scultoreo, e per un certo periodo è stato, insieme a LeBron James, il “cattivo” più odiato della Lega, seppur senza successo.
Paul George: Night King
La stella dei Los Angeles Clippers, seguendo la moda del Trono di Spade, decise di conciarsi come uno degli antagonisti della serie: il Night King, re degli Estranei che si apprestavano ad invadere Westeros oltrepassando la Barriera.
Perché questo costume? Los Angeles non è un luogo esattamente invernale nel “Grande Nord” ghiacciato, ma George è potente e temuto come il Re della Notte. Gli auguriamo, se non altro, un epilogo diverso.
J.J. Redick: Lego Man
Quello di JJ Redick, giocatore ritiratosi quest’anno, è uno dei migliori costumi mai visti in NBA: due anni fa si presentò ad una partita dei suoi Pelicans travestito da Emmet Brickowski, protagonista di The Lego Movie.
Perché questo costume? Redick era un giocatore abbastanza semplice: era parecchio bravo nel tiro da 3 punti e non sapeva fare altro. Semplice, quindi, come i LEGO.
Stephen Curry: Jigsaw
Uno dei camuffamenti più studiati è sicuramente quello di Steph Curry, fuoriclasse dei Golden State Warriors che nel 2017 si presentò alla Oracle Arena, la vecchia casa dei suoi Warriors quando erano ancora a Oakland, in sella ad una piccola bicicletta e travestito da Jigsaw, il sadico clown protagonista della saga cinematografica Saw.
Perché questo costume? Se Steph Curry vi chiedesse di fare un gioco, e quel gioco si trattasse di segnare da metà campo o da un punto casuale all’interno di uno stadio, non accettate oppure preparatevi a una spaventosa umiliazione.
LeBron James: Pennywise
Rimanendo in tema film dell’orrore, LeBron James ha dimostrato di apprezzare il genere vedendo i costumi usati ad Halloween: Edward Mani di forbice e Jason di Venerdì 13 sono solamente due esempi, ma il costume meglio riuscito è senz’altro quello di Pennywise, il clown protagonista di It, la serie di libri horror ideata da Stephen King.
Perché questo costume? LeBron James è l’incarnazione della cultura pop americana, come, con i dovuti particolari (esistono altri posti oltre al Maine, Stephen…), i romanzi di Stephen King.
J.R. Smith: Baby Boy
J.R. Smith è uno dei personaggi più stravaganti della storia dell’NBA, e nel 2015, in occasione della festa di Halloween dei suoi Cleveland Cavaliers, si vestì da bambino piccolo, con tanto di ciuccio, bavaglino e pannolone.
Perché questo costume? Tutti i General manager che lo hanno messo sotto contratto potranno confermarlo: uno dei pregi per cui J.R. Smith non verrà ricordato è la sua maturità dentro e fuori dal campo.
Russell Westbrook: Steven Adams
Uno dei migliori amici di Russell Westbrook ai tempi in cui giocava negli Oklahoma City Thunder è sicuramente Steven Adams, centro neozelandese dall’aspetto alquanto mascolino: capelli lunghi, petto villoso e un baffone inconfondibile. Westbrook decise quindi di travestirsi proprio da Steven Adams in occasione del party di Halloween dei Thunder del 2015.
Perché questo costume? Gli Oklahoma City Thunder, franchigia relativamente giovane, si sono distinti fin dalla loro fondazione per la fruttuosa chimica all’interno della squadra. Perlomeno fino a quando Kevin Durant non decise di sfasciare la festa nel 2016.
Isaiah Thomas: Umpa Lumpa
Isaiah Thomas è stato uno dei giocatori più bassi ad essere selezionato per l’All Star Game della NBA, e nel 2019 decise quindi di travestirsi da Umpa Lumpa, come gli iconici lavoratori della fabbrica di cioccolato di Willy Wonka.
Perché questo costume? Nonostante la prematura parabola discendente della carriera, Thomas è stato per un breve periodo un piccolo prodigio tuttofare. Ok, forse è meglio dimenticare l’esistenza della parola difesa.
DeAndre Jordan: Joker
Uno dei costumi più usati e inflazionati in NBA è quello di Joker, l’antagonista di Batman con molteplici versioni. DeAndre Jordan – oggi ai Lakers – nel 2019, in occasione del film di Joaquin Phoenix dedicato al Joker, ha sfoggiato uno spettacolare costume, fedele in ogni dettaglio a quello della pellicola.
Perché questo costume? Oggi non più ai livelli di un lustro fa, Jordan è stato a lungo sottovalutato e considerato un pessimo giocatore: scarso, lento, limitato, incapace ai tiri liberi. Un reietto, come Arthur Fleck. In verità, al suo apogeo, DAJ ha partecipato all’All-Star Game nel 2017 ed è stato uno dei pivot più forti della Lega.
Dirk Nowitzki: Lurch
Dirk Nowitzki è stato il giocatore europeo più famoso nella storia dell’NBA, almeno fino all’arrivo di Luka Doncic, e, nel 2015, sfoggiò uno dei costumi più belli di sempre quando si truccò da Lurch, componendo con i suoi familiari, travestiti per l’occasione, la famiglia Addams.
Perché questo costume? Alto, grosso e non esattamente un adone. Dirk Nowitzki ha dimostrato di essere uno dei cestisti più leali alla causa della squadra che dal primo giorno ha avuto fiducia in lui. Lealtà che condivide col maggiordomo di casa Addams.
JaVale McGee: Grinch
Bizzarro, estroverso, poco sveglio: JaVale McGee è il protagonista indiscusso di Shaqtin’ A Fool, la rubrica di Inside the NBA curata da Shaquille O’Neal sui pasticci commessi in campo dai giocatori. Nel 2018 pensò bene di arrivare davanti alle telecamere dopo una partita dei suoi Lakers travestito da Grinch, la creatura verde che odia il Natale.
Perché questo costume? Il Grinch odia il Natale perché odia la società che lo sfotte. JaVale McGee odia chi lo associa alle papere storiche che lo hanno fatto diventare sinonimo di Shaqtin’ A Fool. Nel frattempo, infatti, ha vinto 3 titoli NBA.
Victor Oladipo: Black Panther
Victor Oladipo è soprannominato Black Panther, e ci tiene molto a questo nickname, soprattutto ora che il suo amico Chadwick Boseman, interprete del supereroe Marvel, non è più tra noi. Nel 2018, all’epoca superstar degli Indiana Pacers, stupì i fotografi nel pre-partita di Pacers-Knicks con una collana tribale e la maschera della Pantera Nera.
Perché questo costume? I campioni NBA lavorano tantissimo per creare un’identità da legare indissolubilmente al loro tipo di gioco. L’agilità, la velocità, la forza e l’esplosività di Black Panther sono le stesse caratteristiche in cui si rispecchia Victor Oladipo.