Clinton vs Trump: a volte i numeri non bastano
Nel 2016 Hillary Clinton, candidata Democratica e moglie dell'ex Presidente Bill Clinton, venne sconfitta dal repubblicano Donald Trump, influente imprenditore statunitense, in un'elezione memorabile
Alle elezioni presidenziali statunitensi del 2016 i candidati ufficiali per i due maggiori partiti politici erano Hillary Clinton e Donald Trump. Clinton, già Senatrice dello stato di New York dal 2001 al 2009 e Segretaria di stato durante il primo mandato del Presidente Obama, diventò la candidata ufficiale del Partito Democratico a discapito di Bernie Sanders, Senatore rappresentante lo stato del Vermont. Trump, all’epoca uno degli imprenditori più noti e influenti degli Stati Uniti, ottenne più voti di Marco Rubio, Senatore della Florida, e Ted Cruz, Senatore del Texas, e diventò quindi il candidato ufficiale del Partito Repubblicano in vista delle elezioni dell’8 novembre 2016. Donald Trump vinse quelle elezioni ottenendo al Collegio Elettorale 306 voti contro i soli 232 di Clinton.
Quando le elezioni presidenziali decretarono la vittoria del candidato Repubblicano Trump, si stava concludendo il secondo mandato di Barack Obama, Democratico e primo Presidente nero della storia statunitense. Dopo due mandati da Presidente, Obama lasciava a Trump un Paese molto diverso da quello che aveva trovato nel 2008. Obama divenne Presidente degli Stati Uniti nel mezzo della recessione del 2008, la più grande crisi economica su scala mondiale dalla Grande Depressione del 1929: Obama introdusse una serie di misure per migliorare nuovamente l’economia statunitense che si rivelarono efficaci nel lungo periodo, ma non esaltanti. Il tasso di disoccupazione scese dal 7,8 al 4,7 per cento, il PIL — Prodotto Interno Lordo — passò dal - 3,5 per cento — percentuale negativa dovuta alla recessione del 2008 — al 1,7 per cento. Il tasso di crimini violenti diminuì molto, così come il numero di persone entrate illegalmente dal confine statunitense con il Messico, nonostante quanto detto poi da Trump in campagna elettorale. I dati preoccupanti della presidenza di Obama furono soprattutto riguardo la salute degli statunitensi: il numero di morti da overdose aumentò del 4 per cento, in gran parte a causa degli oppioidi, che in soli sei anni portarono a un incremento di morti da overdose del 69 per cento. Dal punto di vista sanitario, la presidenza Obama portò comunque a un minimo storico le persone non coperte da nessuna assicurazione: questo non significa però che tutte le persone stessero meglio, dato che il tasso di povertà della popolazione statunitense aumentò negli otto anni di Obama.
I temi su cui Trump e Clinton discussero in campagna elettorale furono molti. Il primo, che rappresenta tutt'oggi la preoccupazione principale degli statunitensi, fu quello dell’economia: nonostante gli sviluppi positivi dell’economia statunitense e la ripresa dalla crisi finanziaria del 2008, molte parti del Paese non si erano ancora risollevate nel 2016 e stavano continuando ad affrontare momenti difficili. Mentre Clinton era intenzionata ad aumentare il minimo salariale, incrementare le tasse sulle persone più ricche e a mantenere inalterate le tasse per le aziende, Trump prometteva l’esatto contrario: nessun incremento del salario minimo e nessun aumento della tassazione sulle persone più ricche e sulle aziende. In un momento in cui in tutto il mondo gli attacchi terroristici avevano cominciato ad avvenire con regolarità, come quello del 13 novembre 2015 a Parigi in cui morirono centotrenta persone, o del 14 luglio 2016, sul lungomare di Nizza, in occasione dei festeggiamenti nazionali per la Presa della Bastiglia, in cui ottantasei persone vennero travolte e uccise da un grosso veicolo, anche il terrorismo rappresentò un importante tema di dibattito. Per quanto Clinton fosse la prima a voler migliorare la situazione per poter garantire sicurezza a un Paese ancora scosso dall’attacco alle torri del World Trade Center dell’11 settembre 2001 a New York City, Trump si spinse oltre con proposte come il “waterboarding”, una pratica per cui è lecito interrogare dei sospettati riproducendo gli effetti di un annegamento per indurli a parlare.
Per la politica estera le posizioni dei due candidati continuavano a essere distinte: Clinton si espresse a favore della creazione di un legittimo stato della Palestina, Trump no; Clinton disse di voler sanzionare la Russia per l’invasione nella penisola ucraina della Crimea, mentre Trump affermò che «le persone della Crimea, da quello che so, preferiscono stare con la Russia che non dove stanno adesso». In un momento di emergenza climatica e dove tutto il mondo si mobilitava a favore di misure per garantire una maggiore attenzione all’ambiente, Clinton si espresse a favore dell’Accordo di Parigi, un trattato per limitare l’aumento della temperatura media globale e diminuire l’emissione di gas serra, mentre Trump fu un grande detrattore del patto: quando diventò Presidente, Trump ufficializzò l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo.
La maggior parte degli elettori statunitensi preferì le politiche e le idee promosse dalla candidata Democratica Clinton: Trump venne scelto dal 45,9 per cento degli elettori votanti contro il 48 per cento di Clinton. Il voto popolare, ossia il voto di tutti i cittadini votanti, venne quindi vinto da Clinton. Trump vinse però il Collegio Elettorale, ossia l’intricato meccanismo in cui ogni stato ha un numero di elettori proporzionale alla sua popolazione che votano e scelgono il futuro Presidente degli Stati Uniti. Trump diventò quindi il nuovo Presidente degli Stati Uniti nonostante il voto popolare vinto da Clinton: fu un evento che accadde già nel 2000 e tre volte nel 1800. Oggi, data la vicinanza nei sondaggi tra Trump, candidato Repubblicano alle prossime elezioni del 5 novembre, e Harris, candidata Democratica subentrata al Presidente in carica Biden, potrebbe verificarsi nuovamente: sarà fondamentale il voto nei cosiddetti swing states - Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin - i sette stati in bilico che non è ancora chiaro per chi voteranno questa tornata elettorale.