Cecilia Sala è libera: la diplomazia di Giorgia Meloni passa per Mar-A-Lago
Meloni-Trump: dal caso Cecilia Sala al dossier SpaceX, i due si dicono “pronti a lavorare insieme"
“È decollato pochi minuti fa, da Teheran, l'aereo che riporta a casa la giornalista Cecilia Sala”. Così si legge nella nota ufficiale di Palazzo Chigi diffusa la mattina dell’8 gennaio poco dopo le 11. Cecilia Sala era detenuta nel carcere per prigionieri politici di Evin, a Teheran, dallo scorso 19 dicembre. Tutto ciò è stato reso possibile, come si legge sempre nella nota, grazie a un intenso lavoro diplomatico e di intelligence e, arriva solo qualche giorno dopo l’incontro “a sorpresa” di sabato 4 gennaio tra Giorgia Meloni e Donald Trump a Mar-a-Lago, residenza privata del tycoon a West Palm Beach, in Florida.
Incontro a Mar-A-Lago: temi caldi e diplomazia
La visita lampo della Premier al futuro Presidente eletto è durata poco più di 4 ore, ma queste sono bastate per portare in tavola temi caldi della nostra attualità e per il nostro Paese. Nessuna dichiarazione ufficiale, ma una foto su Instagram che ritrae una sorridente Giorgia Meloni al fianco di Donald Trump con la didascalia: “Bella serata, lo ringrazio per l’accoglienza”. Post che appare come una risposta alle parole al miele che lo stesso Trump le aveva riservato definendola, “una donna fantastica” che “ha davvero preso d’assalto l'Europa", così come riportato da Alex Leary, giornalista del Wall Street Journal, sul suo profilo X.
I due hanno optato per la massima riservatezza, decidendo di non pubblicare l’agenda dell’incontro. Una scelta questa, probabilmente dettata dalla delicatezza dei temi trattati: dalla guerra Russia-Ucraina, alla situazione in Medio Oriente, passando per i dazi, il progetto SpaceX, fino appunto allo spinoso caso della giornalista Cecilia Sala. Secondo il New York Times, la Premier italiana aveva “premuto aggressivamente su questo”. Infatti, la vicenda della Sala sembrava intrecciarsi con quella dell’ ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, sospettato dell’ approvvigionamento di droni alle Guardie Rivoluzionarie Iraniane e attualmente detenuto nel carcere di Opera e per cui gli Stati Uniti chiedono l’estradizione. Al momento, nonostante la liberazione della giornalista, non sembrano esserci sviluppi sulla situazione dell’ingegnere iraniano.
Rapporti Italia-USA: un futuro di alleanze?
Sempre secondo il già citato articolo del New York Times, il “blitz” di Mar-A-Lago “rafforza le speranze dei sostenitori di Meloni sulla possibilità che il primo ministro conservatore diventi l'alleato principale di Trump in Europa”. Buona parte di quel ruolo, si legge, consisterebbe nella mediazione delle tensioni tra i leader europei e il prossimo Presidente americano che “ha minacciato di avviare una guerra commerciale con il continente così come come di ridurre il sostegno ad alcuni paesi della Nato e all’Ucraina nella guerra contro la Russia”.
A presiedere l’incontro c’erano anche importanti esponenti della futura amministrazione Trump: Marco Rubio, il futuro Segretario di Stato che ha definito Meloni “un grande alleato e un forte leader”, Scott Bessent, futuro Segretario al Tesoro, Mike Waltz, il prossimo Consigliere per la sicurezza nazionale e Tilman Joseph Fertitta, futuro Ambasciatore USA in Italia.
A questi si aggiungono l’Ambasciatrice italiana negli Stati Uniti Mariangela Zappia e numerosi sostenitori del Presidente.
Dopo la cena, gli ospiti hanno assistito alla proiezione del documentario The Eastman Dilemma: Lawfare or Justice, in cui si denuncia una “politicizzazione” del sistema giudiziario statunitense.
Dossier SpaceX
All’elenco degli invitati, mancherebbe solo Elon Musk, patron di Tesla, X e SpaceX. Quest'ultimo però, pur non comparendo nelle foto e nei video ufficiali, pare abbia avuto un ruolo chiave nell’organizzazione del confronto. Secondo Bloomberg, il colloquio tra Trump e Meloni a Mar-a-Lago ha dato un impulso decisivo al dossier SpaceX per quanto concerne i sistemi di crittografia per le comunicazioni governative attraverso la rete Starlink. Si tratterebbe di un contratto quinquennale dal valore di 1,5 miliardi di euro (sarebbe il più grande del suo genere in Europa). Tuttavia, manca ancora l’ok definitivo in quanto l’accordo, pur avendo ricevuto il sostanziale lasciapassare dei servizi segreti e del Ministero della Difesa italiani, sta sollevando non poche preoccupazioni tra funzionari e politici, soprattutto considerando che questo potrebbe andare in contrasto con il pesante impegno del Paese nei confronti del nascente sistema concorrente Iris² dell’UE, il cui lancio è previsto per il 2029. Durante una conferenza stampa però Meloni ha ribadito che quest’accordo con SpaceX non è mai stato discusso con Elon Musk.
Appuntamenti futuri e contesto internazionale
Le voci su un imminente incontro tra la Premier italiana e il Presidente eletto circolavano già da tempo. La data inizialmente prevista era il 20 gennaio, giorno del giuramento di Trump a Washington (evento a cui Giorgia Meloni era stata personalmente invitata dallo stesso tycoon). A sconvolgere l’agenda di Meloni, pare abbia inciso appunto la decisione dei giudici della corte di appello di Milano di fissare già al 15 gennaio l’udienza per la decisione sui domiciliari dell’ingegnere iraniano.
Nel frattempo, si attendeva la visita di Joe Biden a Roma prevista dal 9 al 12 gennaio. L’ormai ex inquilino della Casa Bianca, avrebbe dovuto incontrare Papa Francesco, il Presidente Mattarella e la stessa Premier. Tuttavia, l’incontro è stato annullato a causa degli incendi che stanno devastando l’area di Los Angeles e che stanno determinando un’emergenza nazionale notevole che Biden deve affrontare in questi ultimi giorni di presidenza.
Infine, è interessante sottolineare che, dall’elezione di Donald Trump, prima di Giorgia Meloni, a varcare le soglie della sua residenza sono stati soltanto il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán, il Presidente argentino Javier Milei e il Primo Ministro canadese (dimissionario) Justin Trudeau.