Domani a quest’ora
L’ultimo romanzo di Emma Straub indaga il rapporto padre-figlia aprendo una finestra nel tempo e scoprendo una dimensione nuova sulle infinite variabili dell’esistenza
Ladies and gentlemen,
welcome aboard the Jefferson Bookplane, la rubrica di Jefferson sulla letteratura americana (ma restiamo umili).
Una protagonista normale
Alice sta per compiere quarant’anni. Vive a New York, lavora nell’Upper East Side, nell’amministrazione della scuola in cui ha anche studiato, è fidanzata da un anno con Matt, dopo una lunga serie di relazioni occasionali e fallimentari. Soprattutto, però, Alice ha un padre, Leonard, famoso scrittore di fantascienza, al quale è molto legata e che va a trovare ogni giorno in ospedale, dove è ricoverato in condizioni abbastanza gravi. Il giorno del suo quarantesimo compleanno, dopo aver rifiutato la proposta di matrimonio di Matt, la protagonista festeggia a cena con l’amica di sempre, Sam, una donna super impegnata e presa dai suoi figli piccoli. Mentre torna a casa, Alice decide di entrare nel bar in cui passava le serate da ragazzina e, guadagnatasi una bella sbornia, si ritrova stranamente davanti al portone di casa di suo padre, dove cade in un sonno profondo.
È questo il momento in cui accade la magia.
Si sentiva come si sentiva sempre in certe notti d’estate, come se le mancasse già il momento che ancora stava vivendo.
p. 203
Un’altra possibilità
Tante persone trascorrevano la loro vita desiderando di essere capite. Tutto ciò che Alice voleva era più tempo.
p. 239
Al risveglio, Alice si ritrova sedicenne. In casa c’è suo padre Leonard, perfettamente in salute, con in grembo la gatta di famiglia mentre legge il giornale. Davanti a sé, la prospettiva di vivere l’intera giornata del suo compleanno nel corpo di un’adolescente, ma con la mente e i ricordi di lei ormai quarantenne. Il futuro è tutto da scrivere.
Così inizia il viaggio nel tempo di una giovane donna alla riscoperta della sua identità, delle sue passioni, dei suoi segreti. Nel tentativo disperato e, al tempo stesso, dolcissimo, di salvare la vita al padre.
Quando era giovane pensava che suo padre fosse vecchio, e ora che era vecchio si rendeva conto di quanto era stato giovane. La prospettiva era una cosa ingiusta.
p.74
A seconda delle azioni che compie nel giorno del suo sedicesimo compleanno, il suo destino cambia e, insieme al suo, anche quello dei suoi amici e di Leonard. Una volta si risveglia a quarant’anni, è sposata e ha due bambini adorabili che la aspettano in una casa gigantesca, un’altra si ritrova dall’altra parte del mondo a inseguire i suoi sogni di pittrice. Una volta fa di tutto per convincere suo padre a smettere di fumare, un’altra decide di trascorrere più tempo possibile insieme a lui, spingendolo a scrivere un altro romanzo, parlando di fantascienza, del mondo e di niente in particolare.
Scrivere perché
Si scrive per tante ragioni: dare voce alla memoria, colmare una mancanza, divertirsi, vederci chiaro. Emma Straub, autrice di cinque romanzi bestseller, tra cui All Adults Here da cui verrà tratta una serie televisiva e proprietaria insieme al marito di Books are Magic, libreria indipendente a Brooklyn, ha scritto questo romanzo in memoria del padre scrittore, Peter Straub, scomparso durante la pandemia. In una recente intervista, l’autrice ha ammesso che scrivere “Domani a quest’ora” è stato come aprire un rubinetto per far scorrere tutto e poi riprendere fiato, finalmente. Nel leggere la descrizione del rapporto padre-figlia ci si sente fortunati: è sublime, dettagliatissima, sfaccettata e autentica.
La stabilità della città la teneva in piedi. New York poteva gestire qualsiasi crisi personale: aveva sempre visto di peggio.
p. 226
Alice non ha mai preso decisioni drastiche nella sua vita, si può dire che si sia lasciata vivere, trascinata dalla città, dagli eventi. Si è adattata alle circostanze, senza assumersi troppe responsabilità. Nel corso dei suoi numerosi viaggi nel tempo, tra i 16 e i 40 anni, realizza che probabilmente la sua vita monotona e sicura ha bisogno di essere riscritta dalle fondamenta. Si trova a domandarsi più volte qual è poi quel momento fatidico, quella decisione fondamentale che segna il punto di svolta nelle vite di ciascuno e determina le nostre esistenze? Quello che scopre, tuttavia, è che non si tratta di nessuna scelta sensazionale. La differenza la fa saper apprezzare le piccole cose, vivere davvero il qui e ora, considerare ogni momento prezioso e irripetibile. Accorgersi che siamo tutti soggetti alla legge della natura, a prescindere dai legami più solidi, ci aiuta a lasciare andare il dolore e la mancanza.
Il ruolo che gioca il destino
Sapeva che non era vero, ma a volte, quando era seduta nella guardiola in attesa del passato o del futuro, le pareva che avrebbe potuto continuare così per sempre, e che nessuno sarebbe mai morto, e che qualunque scelta facesse non aveva importanza, perché l’avrebbe semplicemente disfatta il mattino dopo.
p. 289
Sullo sfondo di una New York bellissima e dinamica che si trasforma nel corso dei decenni, Alice scopre tanti aspetti dell’essere adolescente che aveva sottovalutato da giovane, si concede nuove possibilità, cerca di conoscere meglio e più profondamente il padre, esplora i futuri possibili. Si pone le classiche domande che tutti coloro che hanno sognato di poter viaggiare nel tempo si sono posti: “E se quella volta avessi girato a sinistra e non a destra?”, “Se avessi detto sì?”, “Se in quell’occasione avessi avuto il coraggio di dire come la pensavo?”. Sappiamo bene, grazie a tanta letteratura e cinematografia del genere fantascientifico, che qualsiasi cambiamento cerchiamo di apportare nel passato, ci saranno delle conseguenze nel futuro e, probabilmente, arriveremo allo stesso punto a cui saremmo destinati comunque ad arrivare. Che sia un luogo, una situazione, una riflessione. Arriveremmo lì dove il destino ci attende.
Un romanzo difficile da rimettere nello scaffale. Delicato e divertente. Il consiglio è di abbandonarsi all’avventura e ai molteplici viaggi di Alice, pronti a sorridere e a commuoversi e a lasciarsi trasportare dallo stradario sentimentale descritto sapientemente da Emma Straub, mentre una vocina dentro di noi continua a chiederci timidamente cosa faremmo di diverso se potessimo improvvisamente tornare indietro nel tempo.
Da cosa o da chi partireste?