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Bo Jackson: la definizione di superatleta
La storia di Bo Jackson, unico giocatore di sempre a diventare All Star MLB e Pro Bowler in NFL.
Vincent Edward “Bo” Jackson nasce il 30 novembre 1962 a Bessemer, Alabama, e sin da quando è bambino mette in mostra le sue doti atletiche: record di yard corse all’High School come runningback, 20 homerun in 25 partite con la squadra di baseball e due volte campione statale di decathlon.
God-given è l’aggettivo che meglio lo descrive e i primi a rendersene conto sono i New York Yankees: nel 1982, quando Bo non è ancora nemmeno al college, viene scelto al secondo round dalla squadra di New York, ma rifiuta la chiamata perché ha promesso alla madre di laurearsi.
Inizia così la sua carriera collegiale ad Auburn, dove continua ad impressionare per la sua versatilità: runningback della squadra di football, stella della squadra di baseball e protagonista anche nella squadra d’atletica della scuola; con le sue prestazioni vince l’Heisman Trophy, il premio dedicato al miglior giocatore della stagione del college, e Bo inizia ad attirare l’attenzione degli scout NFL. I Tampa Bay Buccaneers, che nel 1986 hanno la prima scelta assoluta al draft NFL, lo vogliono, ma Jackson non vuole giocare a football: è il baseball il suo sport preferito.
Nonostante le continue dichiarazioni sul fatto che non avrebbe voluto giocare in NFL, i Buccaneers lo invitano a visitare le loro strutture e il loro centro di allenamento, assicurandogli che la NCAA fosse d’accordo con questa visita. La NCAA però non sapeva nulla di questa visita e squalifica Jackson, che è costretto a saltare l’ultimo anno con la squadra di baseball della scuola, e su tutte le furie annuncia che non avrebbe mai giocato per i Buccaneers, i quali, a suo avviso, hanno organizzato la visita per boicottare la sua carriera nel baseball e costringerlo a giocare a football.
Rinunciato alla NFL, è la Major League a farsi sotto: i Kansas City Royals lo scelgono al quinto round del draft e Bo Jackson può così diventare professionista. Dopo un periodo iniziale nella squadra di Minor League affiliata ai Royals, Jackson inizia a giocare in MLB, e il suo talento finisce così sotto gli occhi di tutti. Arrivato alla seconda stagione fra i professionisti, prende una decisione che lo renderà immortale.
I have to do my job with the Kansas City Royals before I do anything else. Whatever comes after baseball season is a hobby for Bo Jackson, just like fishing and hunting.
Nel 1987 Bo Jackson, ormai stella dei Royals e del baseball americano, annunciò al mondo intero che aveva trovato un altro hobby per la sua offseason: avrebbe giocato in NFL con gli allora Los Angeles Raiders.
Dopo aver rifiutato i Buccaneers nel 1986, Bo Jackson viene chiamato al draft l’anno dopo, con la 183esima scelta assoluta dai Raiders. Pur non sapendo che cosa avrebbe deciso, la franchigia californiana prova a farlo tornare sui suoi passi e Bo Jackson decide che avrebbe prestato il suo talento sia in NFL che in MLB.
Diventa così un’icona dello sport, dominando sia sui campi da football che su quelli da baseball, e nel 1989 viene addirittura scelto per l’All-Star Game della MLB. Viene chiamato per fare il frontman di una pubblicità storica della Nike, “Bo Knows”, dedicata alla sua versatilità, ma nel momento in cui la sua carriera, in entrambi gli sport, sembra pronta al decollo, Bo Jackson subisce il suo primo grave infortunio.
Nel 1991 Bo viene selezionato per il Pro Bowl, l’All-Star Game del football americano, ma quella partita non la giocherà mai. Il 13 gennaio 1991, nel corso di una partita di playoff contro i Bengals, subisce quello che sembra un normalissimo placcaggio sulla sideline. Jackson rimane sdraiato a terra, si rotola e non riesce a rialzarsi. Gli esami strumentali dei giorni seguenti sono funesti: dislocazione dell’anca, peggiorata dal fatto che nel rotolarsi sul campo da gioco, Jackson si è danneggiato l’arteria che porta il sangue in quella zona. Un mese dopo l’infortunio, la diagnosi è tragica: osteonecrosi, un infarto del midollo osseo che lo obbligherà a rimanere ai box a tempo indeterminato.
La carriera nel football è irrimediabilmente finita e anche quella nel baseball sembra essere a rischio, soprattutto dopo l’operazione che lo porta all’installazione di una protesi all’anca. I dottori sono alquanto dubbiosi riguardo a un suo possibile ritorno in campo, ma ancora una volta Bo Jackson stupisce tutti, e nel 1993 torna nuovamente a calcare l’erba di uno stadio, vestendo stavolta la casacca dei Chicago White Sox.
Bo però non è lo stesso di prima e il suo talento risente parecchio del devastante infortunio. Nel 1994, ad appena 32 anni, Jackson annuncia il suo ritiro dal baseball.
Chiunque ne parla adesso, lo ricorda come una forza della natura e i suoi highlights lo possono testimoniare, ma Bo Jackson, il primo vero superatleta del mondo sportivo, l’unico ad essere chiamato sia per un All-Star Game dell’MLB, sia per un Pro Bowl dell’NFL, rimarrà uno dei più grandi What If della storia dello sport statunitense, troncato da quel devastante infortunio nel momento preciso in cui la sua carriera stava per compiere il grande salto.