"I am certainly not an advocate for frequent and untried changes in laws and constitutions. I think moderate imperferctions had better be borne with; because, when once known, we accomodate ourselves to them, and find practical means of correcting their ill effects. But I know also, that laws and institutions must go hand in hand with the progress of the human mind". Lettera a Samuel Kercheval, 12 luglio 1816
Carteggio n°14:
Le sfide di Joe Biden
Buona giornata a tutti i lettori di Jefferson!
Ci apprestiamo a vedere l'inaugurazione del nuovo presidente Joe Biden, dopo una transizione brusca senza precedenti (ne abbiamo anche parlato nel nostro podcast Roosevelt) che ha portato la capitale americana Washington D.C. ad essere sotto assedio come ai tempi della guerra civile americana. Il giuramento del nuovo presidente non aveva mai lasciato tutti con il fiato sospeso. Un potenziale assalto in queste occasioni è la ragione per cui si sceglie sempre un "sopravissuto designato" da portare in una location segreta per mantenere la continuità di governo anche nel peggiore dei casi. Inutile nasconderselo: la tendenza paranoide e autoritaria è sempre stato un fiume carsico con cui molti politici americani hanno flirtato in tre secoli di Storia. L'inadeguatezza di Donald Trump a occupare una carica per la quale il filtro della mediazione dei partiti politici ha sempre impedito di farci accedere dei demagoghi fino alle catastrofiche elezioni del 2016. Il cinismo e l'avidità di potere di ampi strati del partito repubblicano, alla quale si è invano opposta un'ala che invece ha tenuto alta l'eredità di Lincoln, Eisenhower e Reagan hanno causato il maggiore stress test della democrazia americana. La quale, contrariamente a quanto sostenuto da improvvisati commentatori nostrani venati di antiamericanismo ereditario, ha tenuto splendidamente. Anche in un caso estremo come quello di un attacco di tipo golpistico, per quanto disorganizzato. Con la nuova presidenza, auspicabilmente, si dovrebbe tornare a discutere di policy e non più delle sorprese fatte via Twitter da un presidente imbarazzante.
Nel nostro numero odierno ci occupiamo di uno dei principali finanziatori di questo partito repubblicano, ovvero Sheldon Adelson, magnate del gioco d'azzardo recentemente scomparso e ritratto dal nostro Emanuele Monaco. Proseguiamo con tre articoli dedicati alle sfide di Joe Biden, scritti da tre accademici esperti del tema trattato:
- Il climatologo della Cornell University Daniele Visioni ci parla delle politiche climatiche della prossima amministrazione;
- Alice Ciulla, ricercatrice di scienze politiche dell'Università di Roma Tre, spiega quali cambiamenti ci saranno sulle leggi sull'immigrazione;
- Sofia Eliodori dell'Università per Stranieri di Perugia ragiona del nuovo rapporto degli Usa nei confronti del mondo. Qualche cambiamento sì, ma non del tutto.
Infine, una lettera d'amore dello scrittore Fabio Brinchi Giusti a un giovane Biden, ritratto sorridente in una foto del 1987.
Ho scritto fin troppo, buona lettura!